Maggiore velocità nel raccogliere le denunce delle donne vittime di violenza. Pene certe, puntuali e dure. Un rafforzamento della prevenzione, con interventi su famiglia e scuola e un controllo su web e social media. Sono le linee guida della nuova Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, per la prima volta bicamerale. “Bisogna educare gli uomini alla cultura del rispetto in famiglia e nel quotidiano, la violenza di genere è un fenomeno strutturale e non è una questione di donne ma di uomini”, sottolinea Martina Semenzato, presidente della Commissione, insediatasi il 26 luglio. “Voglio lanciare un messaggio a chi oggi dice che non si fa abbastanza per combattere la violenza maschile contro le donne: l’escalation dei femminicidi è il frutto di quello che non è stato fatto in passato”, continua Semenzato. E i numeri parlano chiaro.
Il bilancio è costante: un femminicidio ogni 3 giorni
Secondo gli ultimi dati del Viminale, sono 80 gli omicidi di donne da gennaio – 65 in ambito famigliare e affettivo -, a cui si aggiunge l’ultima vittima di mercoledì 20 settembre a Battipaglia, in provincia di Salerno: una donna di 38 anni uccisa dal marito. Al 17 settembre 2022 le donne uccise erano 81 (71 in ambito famigliare e affettivo), oltre 100 nell’intero 2022, nel 2021 e nel 2020. Statistiche sempre uguali – un femminicidio ogni 3 giorni – che si ripetono anno dopo anno, nonostante le leggi e confermano la necessità di un intervento strutturale a 360 gradi. Secondo un’indagine condotta da Ipsos per ActionAid su un campione di circa 800 ragazze e ragazzi tra i 14 e i 19 anni, per 4 giovani su 5 una donna può sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole e 1 su 5 crede che le donne possano provocare la violenza sessuale se mostrano un abbigliamento o un comportamento provocanti.
Puntare sulla prevenzione
“La lotta alla violenza di genere deve tornare al centro del dibattito quotidiano per riappropriarci della cultura del rispetto, che deve essere recepito nel tessuto sociale: il tema oggi fondamentale è quello della prevenzione”, spiega la neo presidente della Commissione bicamerale di inchiesta sul femminicidio, che prende le redini del lavoro realizzato dalla precedente Commissione, guidata dalla senatrice Pd Valeria Valente. Quest’ultima ha appena lanciato una proposta alla maggioranza e al governo: introdurre una norma sul consenso come emendamento al ddl sulla violenza, in discussione in Commissione Giustizia della Camera. “Nel nostro ordinamento serve una norma chiara, per cui se una donna dice no è no”, le parole di Valente dopo gli ultimi casi di violenze di gruppo, compresa l’assoluzione a Firenze di due giovani imputati di violenza sessuale nei confronti di una ragazza di 20 anni perché, secondo il giudice, la loro fu “un’errata percezione” del consenso.
Scuola e famiglia: la violenza si combatte nel quotidiano
Per Semenzato il tema prevenzione riguarda in primis il nostro quotidiano quindi famiglia e scuola, che devono tornare a essere strumenti privilegiati per l’educazione. “Dobbiamo superare queste strutture mentali che non funzionano e scardinare i meccanismi tossici del possesso”, spiega la neo presidente. Per fare questo “è fondamentale che gli educatori e i docenti siano formati e servono strumenti idonei, all’’interno delle scuole ci devono essere nuovi punti di ascolto per individuare bisogni e fragilità dei ragazzi, in modo da intervenire prima, dopo è troppo tardi”. E poi servono interventi strutturali sui nuovi mezzi di comunicazione: web e social network.
Web e social network: più controlli e tutele
“Dobbiamo riappropriarci dei sistemi informativi. Serve più controllo, bisogna individuare gli algoritmi tossici che diffondono contenuti pericolosi e che spesso vengono emulati. E poi dobbiamo lavorare sul tema etico della comunicazione. Dopo lo stupro di Palermo, abbiamo assistito a una ricerca ossessiva del video della violenza da parte dei giovani. Ciò non è accettabile e va combattuto”, dichiara Semenzato. Senza contare che a causa dei messaggi tossici sui social media la salute mentale e fisica dei giovani è sempre più a rischio: si stima che 1 giovane su 2 sia interessato dal fenomeno, spiegano Dove, Cittadinanzattiva e Social Warning, che hanno lanciato “Il Costo della Bellezza”, una campagna di sensibilizzazione per l’implementazione di un percorso formativo nelle scuole, per aiutare i ragazzi a essere più consapevoli. Secondo una recente ricerca condotta in Italia e commissionata dalla Presidenza del Consiglio – si legge nel comunicato – quasi 100mila studenti tra gli 11 e i 17 anni presentano caratteristiche compatibili con una dipendenza dai social media, con maggior probabilità di sviluppare ansia sociale.
Pene certe e velocità nella denuncia
Oltre alla prevenzione, è necessario poi “potenziare i processi di valutazione e garantire la velocità di azione di operatori sociosanitari, forze dell’ordine, magistratura. Quando una donna denuncia, l’iter deve essere veloce, preciso puntuale. Non possiamo perdere tempo o lasciare la denuncia sospesa”, aggiunge Semenzato. In tal senso il 7 settembre la Camera ha approvato in via definitiva la proposta di legge sulle nuove norme al Codice Rosso per le vittime di violenza domestica e di genere: la norma prevede un’ulteriore ipotesi di avocazione delle indagini preliminari da parte del procuratore generale presso la Corte d’appello, quando il pm non sente la persona offesa entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato. Secondo Semenzato si tratta di “una virgola nella complessità del Codice rosso ma si deve andare avanti in questo senso, il monitoraggio è importante”. Altro punto fondamentale la sicurezza della pena, che deve essere “certa, puntuale e dura”.
I lavori della Commissione: più contatto col territorio
Il compito della Commissione bicamerale di inchiesta sul femminicidio è svolgere indagini sulle reali dimensioni, condizioni, qualità e cause del femminicidio e di ogni forma di violenza maschile contro le donne. “Siamo al lavoro da due mesi: il nostro obiettivo è offrire al governo gli strumenti per intervenire, con un focus trasversale sulla formazione e un’attenzione al contrasto della violenza economica: lavoreremo su interventi per favorire l’indipendenza economica delle donne”. In merito ai lavori della passata commissione, “è importante dare continuità. Le nostre priorità saranno: famiglia, scuola, prevenzione, social network e indipendenza economica. Il mio obiettivo è una Commissione che esca dal Palazzo e lavori maggiormente a contatto con i territori per sensibilizzare sul tema del contrasto alla violenza di genere”, conclude. L’8 settembre alcune componenti della Commissione e della rete Dire – Donne in rete contro la violenza – hanno sfilato sul red carpet della Mostra del cinema di Venezia con un messaggio: “gli uomini violenti sono ovunque e noi ci siamo per la libertà di tutte le donne”.
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Se stai subendo stalking, violenza verbale o psicologica, violenza fisica puoi chiamare per avere aiuto o anche solo un consiglio il 1522 (il numero è gratuito anche dai cellulari).
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Puoi rivolgerti a uno dei numerosi centri antiviolenza sul territorio nazionale, dove potrai trovare ascolto, consigli pratici e una rete di supporto concreto. La lista dei centri aderenti alla rete D.i.Re. è qui.
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