Dopo alcuni mesi in cui sembrava uscita dall’agenda delle priorità, la costituzione della Commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta sul femminicidio si è concretizzata. I gruppi parlamentari hanno presentato le designazioni di senatori e deputati che ne faranno parte e i presidenti di Senato e Camera “hanno proceduto alla nomina dei componenti”, come ha detto all’Assemblea di Palazzo Madama mercoledì 5 luglio il presidente del Senato, Ignazio La Russa: la Commissione, ha annunciato, “è convocata mercoledì 12 luglio alle 14 per procedere alla propria costituzione”.
La nuova legislatura si era aperta con l’impegno unanime di proseguire il lavoro svolto dalla commissione Femminicidio del Senato nelle due legislature precedenti, rafforzandolo. E’ infatti stato esaminato e approvato all’unanimità dai due rami del Parlamento il disegno di legge a prima firma della senatrice Valeria Valente (Pd), presidente della Commissione nella scorsa legislatura, che istituisce la Bicamerale d’inchiesta che sarà dunque composta non solo da senatori ma anche da deputati. L’ultimo timbro era stato posto lo scorso 1 febbraio da Palazzo Madama dopo una piccola modifica introdotta alla Camera. Da quel momento, l’avvio effettivo della Commissione era rimasto fermo al palo in attesa appunto delle designazioni dei componenti da parte dei gruppi: un passaggio complesso perché inserito nel più ampio mosaico di tutte le Commissioni bicamerali costituite o in via di formazione.
Entro mercoledì 12 sarà sciolto l’ultimo nodo rimasto aperto: ossia la composizione dell’ufficio di presidenza. I rumors ad oggi (6 luglio 2023) parlano di una presidenza ‘Camera’, visto che nelle scorse legislature la Commissione monocamerale era insediata al Senato; sul fatto che sia espressione della maggioranza o dell’opposizione la questione appare ancora aperta e probabilmente sarà sciolta solo a ridosso della prima convocazione.
Campione: i temi sul tavolo, dalla specializzazione all’educazione nelle scuole
La necessità di mantenere alta l’attenzione sul tema della violenza contro le donne viene sottolineata da due senatrici che faranno parte della nuova Commissione: Susanna Donatella Campione di FdI e Valeria Valente del Pd. “Esprimo grande soddisfazione per la costituzione della Commissione bicamerale” afferma la senatrice di Fratelli d’Italia, aggiungendo: “Ci avvarremo del lavoro svolto nella precedente legislatura”. Per la senatrice Campione ci sono alcuni temi che andranno approfonditi: dall’introduzione di “sezioni specializzate all’interno dei tribunali e degli uffici di polizia giudiziaria” ad un “migliore coordinamento dei pronto soccorso con i servizi sociali” fino “l’assistenza alla vittima anche dopo il processo, con un sostegno non solo di tipo economico”. Temi che sono anche oggetto di un disegno di legge a sua firma con modifiche al codice di procedura penale e misure di contrasto alla violenza domestica. E’ inoltre necessario, ricorda, puntare sulla educazione nelle scuole e sulla formazione.
Valente: “Unanimità è segnale importante”
“Mi auguro ora che la commissione Bicamerale diventi al più presto operativa, è un presidio fondamentale con cui le istituzioni contrastano la violenza contro le donne, si è già perso troppo tempo. La sua istituzione è stata votata all’unanimità e questo è un segnale certamente positivo per la sua attività” afferma Valente. “E’ necessario che prosegua il lavoro ancora incompleto e dia un occhio vigile sulle indicazioni già date dalla Commissione di inchiesta del Senato nella passata legislatura e sulle normative”. Per la senatrice Dem, “la Bicamerale rappresenta un salto di qualità. La rivoluzione necessaria è culturale. Non si può dire che a risolvere il problema sia una norma ulteriore mentre la Commissione d’inchiesta ha dimostrato quali sono i veri problemi: la specializzazione degli operatori, la formazione culturale. Istituire la Bicamerale significa mantenere il faro acceso sulle criticità e non far deviare il percorso rispetto alle vere priorità”. Inoltre, ricorda, bisogna far ripartire “indagini ancora sospese, ad esempio sul Servizio sanitario nazionale o l’educazione nelle scuole o anche la formazione nelle Università”.
Cosa fa la commissione Femminicidio
La commissione Femminicidio è composta da 18 senatori e 18 deputati, e avrà il compito, così dice la legge istitutiva, di “svolgere indagini sulle reali dimensioni, condizioni, qualità e cause del femminicidio” e “di ogni forma di violenza maschile contro le donne”. Dovrà poi “monitorare la concreta attuazione” della Convenzione di Istanbul e “accertare le possibili incongruità e carenze della normativa vigente”. Altro focus sarà l’accertamento del “livello di formazione e di attenzione e la capacità d’intervento” dei soggetti pubblici interessati dalle attività di prevenzione e assistenza nonché la realizzazione di progetti nelle scuole per “l’educazione al rispetto reciproco”. Saranno poi svolte analisi dei dati per “orientare l’azione di prevenzione” e il monitoraggio dell’attività dei centri anti-violenza “quali interlocutori necessari delle istituzioni”, così come dei centri di riabilitazione per gli uomini maltrattanti. Non secondario sarà il compito di “proporre interventi normativi e finanziari strutturali, anche attraverso una revisione del Piano d’azione straordinario”.
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