“Vieni avanti cretina”: Serena Dandini porta in scen 8 comiche

“Vieni avanti, cretino!” è il tormentone con cui attaccava solitamente il duo comico dei Fratelli De Rege, negli anni Trenta-Quaranta. Un tormentone riportato in auge da generazioni successive di comici nostrani, che ne hanno fatto un chiaro richiamo alla tradizione, con le dovute riscritture, novità  e appigli alla realtà che la comicità richiede per attualizzare la risata. “Vieni avanti cretino”, dunque, ma le cretine? “Questa rimozione è un’ingiustizia storica”, afferma Serena Dandini nei primi cinque minuti dello spettacolo VIENI AVANTI CRETINA, next!, un varietà che ha ideato e condotto, un nuovo format teatrale tra provocazione e comicità al femminile.

E in cosa consisterebbe, la comicità al femminile? “Visto che per essere accettate dobbiamo sempre dimostrare qualcosa, essere super-woman, laureate eccellenti, geni… con questo format teatrale vogliamo dire basta alla sindrome di Ginger Rogers che deve fare tutto quello che fa Fred Astaire ma sui tacchi e camminando all’indietro: è arrivato il momento di rivendicare la nostra stupidera”, spiega Dandini nelle note di regia. È sufficiente far ridere, dunque per essere considerate delle comiche, che sembra logico ma non lo è, dato che in qualunque campo “al femminile” sembra necessario portare qualcosa in più di ciò che comporta lo stesso campo “al maschile”.

Le otto attrici in scena coinvolgono il pubblico in una sala gremita in risate sincere e scoppiettanti, che non si stancano proprio perché sorgono da battute che affondano in temi diversi, in modalità diverse, in assunti generazionali vari e diversi toni di voce e qualità attoriali. L’unica cosa che hanno in comune queste comiche in scena, è un fattore che non noteremmo in qualunque altro spettacolo con attori maschi in scena. È appunto l’essere tutte donne, una peculiarità che non dovremmo sottolineare in una società giusta e paritaria: “Questo format teatrale vuole finalmente celebrare la “cretineria” al femminile! Un’esclamazione che può sembrare audace di questi tempi, ma perfettamente in linea con la lunga strada in salita dell’emancipazione delle donne”, spiega Dandini.

E celebriamo, dunque, queste splendide attrici e con loro il nostro diritto a ridere e a far ridere, non come gradevole e misurato contorno, ma come la sciamannata e sguaiata gioia che l’essere cretini può regalare. Insieme a una Serena Dandini afona ma stoicamente regina della scena come solo l’esperienza di palco può permettere, salgono sul palco otto attrici: Antonella Attili, Federica Cacciola (con il suo alter ego Martina dell’Ombra), Cristina Chinaglia, Alessandra Faiella, Laura Formenti, Annagaia Marchioro, Germana Pasquero, Gioia Salvatori (Cuoro).

⁹Tutte portano in scena un ritmo diverso, un modo diverso di far ridere, dalle facili battute su suocere e mariti ai più complessi sistemi familiari delle famiglie arcobaleno vissuti come esperienza diretta, raccontati splendidamente da Annagaia Marchioro, madre single, che giocando con l’accento veneto della sua famiglia di origine in poche riuscitissime battute racconta il suo coming out e il supporto ricevuto per prendersi cura della figlia, anche da parte di vicini e amici. Il famigerato villaggio.

Non manca sulla scena il disincanto politico, raccontato magistralmente da Antonella Attili, e la disanima spietata dei modelli femminili con cui da sempre le donne devono confrontarsi, sia quelli delle pubblicità (Alessandra Faiella, bellissimo rivederla in scena per chi già l’aveva amata dai tempi del Pippo Chennedy Show), sia quelli della letteratura (Gioia Salvatori che distrugge con sapienza Madame Bovary e Cristina Chinaglia che invece se la prende con “50 sfumature di grigio”, ma anche se gioca facile riesce a essere perfettamente esilarante).

Feroce Laura Formenti che parla di tabù e sessualità, con il suo stile unico, graffiante e animale, prende il palco con una forza per la quale sembra non sia mai sola in scena. Più sottile Federica Cacciola, che si posiziona con un leggìo al centro della scena per fare un “monologo rassicurante, un monologo retorico” che in pratica è una lezione di semiotica per smascherare tutti i punti deboli di quegli spazi assegnati al femminile dallo show sanremese, che non viene mai nominato, ma il richiamo è palese, c’è persino lo sguardo in camera.

Lo show si conclude con l’imitazione che tutti stavano aspettando: Germana Pasquero che nei panni di Franca Leosini intervista Serena Dandini, a ricordarci che le comiche sanno essere anche magnifiche imitatrici e parodiste, così non manca proprio niente in questa esposizione di cretineria femminile. “Per secoli ci hanno dato delle cretine e finalmente possiamo deliberatamente definirci tali da sole in una serata di comicità interamente al femminile” conclude Dandini: “Ma ricordatevi che dietro a una grande cretina spesso si nasconde una donna troppo intelligente per farlo vedere”.

“VIENI AVANTI CRETINA. NEXT!” è in scena al Teatro Carcano di Milano dal 22 al 26 febbraio, dopo aver fatto una data a Bologna e lo scorso dicembre a Roma. E gli auguriamo di viaggiare ancora molto.

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