Tre su tre. Le azzurre si confermano “in partita” e battono anche l’Argentina. La nazionale femminile di volley ha portato a casa questa mattina la sua terza vittoria consecutiva alle Olimpiadi 2020. Ora, da prime del girone, le atlete italiane metteranno la testa sulla sfida di sabato 31 (ore 14.45) contro le campionesse della Cina, che si presenta all’appuntamento appesantita da 2 sconfitte nelle prime due giornate. Poi, lunedì 2 agosto (ore 4.05), sarà la volta degli Stati Uniti, che al momento sembrano essere la squadra più in forma del raggruppamento.
La voce di Giulia Pisani durante le telecronache di volley alle Olimpiadi è ferma. Il commento preciso, puntuale, ma quando si tratta di trasmettere agli spettatori le emozioni che si vivono sul campo, ci mette tutto l’entusiasmo.
Giulia Pisani – per tutti “Piso” – sta vivendo in prima persona questa esperienza al seguito delle nostre atlete con grande passione. Chiamata dalla Rai (con cui collabora dal 2019 con il ruolo di commentatrice tecnica del campionato femminile di Serie A) per le partite di volley femminile e di beach volley maschile e femminile accanto a Marco Fantasia, Giulia Pisani non ha nascosto la sua felicità per la partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020 (’21). «L’Olimpiade è il sogno di ogni atleta e mai nella mia vita avrei pensato di poter realizzare questo sogno, un sogno troppo grande, un qualcosa di difficile anche solo da immaginare. Se poi mi avessero detto che lo avrei fatto da inviata Rai…» aveva scritto sulla sua pagina Facebook appena una settimana fa, ricordando purtroppo la delusione della positività al Covid 19 che le aveva impedito di commentare la finale di Champions League. «Spero di essere all’altezza di questo grande compito che mi è stato assegnato e farvi emozionare anche solo per 1% di tutto quello che proverò io» aveva proseguito.
Classe 1992, ha iniziato giovanissima la sua carriera da centrale con il gruppo sportivo San Giuliano Terme nel 2006, mentre nella stagione 2011-12 passa alla Unet Yamamay Busto Arsizio in Serie A1, dove resta per due stagioni e con cui si aggiudica la Coppa Italia, la Coppa CEV e lo scudetto, mentre in quella successiva vince la Supercoppa italiana.
Ha giocato anche a beach volley: nell’estate 2014 partecipa al Lega Volley Summer Tour, organizzato dalla Lega Italiana Femminile Pallavolo Serie A, con la squadra della Foppapedretti Bergamo. Nell’estate 2015 e 2016 viene anche convocata per un collegiale dalla Nazionale di beach volley a Roma. Nel 2019 un infortunio la costringe allo stop.
Che cosa pensi delle nazionali italiane di volley maschile e femminile?
«Innanzitutto c’è da fare i complimenti ad entrambe perché non è scontato portare ad un’Olimpiade entrambi i team sia nella maschile che nella femminile. Sapevamo che per i nostri giocatori sarebbe stata più dura rispetto a quello che è stato fatto vedere a Rio. Penso che a breve avremo un cambio generazionale e sono felice che l’Italia possa già contare su un giocatore di grande prospettiva come Alessandro Michieletto. Per le ragazze, i primi match sono andati bene, hanno risposto subito positivamente all’incontro difficile contro la Turchia. Sono consapevoli del loro valore, e partita dopo partita avranno sempre più sicurezze e certezze. Dovranno gestire bene la pressione, cercare di ottenere più punti possibili nel girone e poi mettere grandissima attenzione nel quarto di finale; è la partita a mio avviso più difficile dell’Olimpiade perché la pressione si farà sentire tantissimo».
Quali potrebbero essere le sfide più ostiche?
«Vedo gli Stati Uniti e la Serbia come le squadre avversarie più temibili. La prima è un team completo in tutti i ruoli con una grandissima organizzazione e la seconda può fare affidamento su una delle giocatrici più forti al mondo Tijana Bošković».
Chi è secondo te la rivelazione di queste Olimpiadi Tokyo 2020?
«È ancora presto per dirlo ma sono molto curiosa di vedere il cammino della Turchia. Penso che sia la mina vagante del torneo».
Come vedi il gruppo?
«Sono una vera squadra. Si aiutano sempre e nei momenti di difficoltà si uniscono molto e questa può essere l’arma in più. Ogni ragazza che entra viene sempre sostenuta dalle compagne in campo fin da subito. Sono proprio belle da vedere, non solo per il gioco, ma soprattutto per questa grande unione; si percepisce da fuori».
Ci racconti questa tua esperienza da commentatrice? Come ti prepari? Qual è l’atmosfera che si respira a Tokyo?
«È la mia prima Olimpiade, sia da atleta sia da commentatrice. Qui ogni giorno è un’emozione differente! A volte mi sembra di essere in una realtà parallela. Un sogno poter essere qui e un onore. Cerco sempre di guardare tutti i match e prendere appunti sia nella pallavolo che nel Beach volley. Voglio poter dare per chi è a casa e ci sta ascoltando, un’analisi chiara del match, cogliere ogni minimo dettaglio. Sono grata per essere in Giappone».
Vorresti scendere in campo anche tu?
«Appena posso vado a vedermi le partite dal vivo. Da uno schermo sono sempre in grado di farlo, ma le emozioni che ti regalano i match vissuti a pochi metri sono tutta un’altra cosa. Soprattutto nelle azioni più concitate mi viene proprio voglia di scendere in campo, di poter dare una mano… poi torno nella realtà. La prima volta che sono entrata nel palazzetto e ho visto le ragazze del volley scendere in campo, non posso nascondere il fatto che avessi gli occhi lucidi. Auguro a questa nazionale di vivere il meglio che può vivere e di farci emozionare così come lo sta già facendo».
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