Tra stelle e biciclette, a ciascuna la sua strada per la felicità

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Le stelle sono così tante che ognuno di noi ne ha una. Non ci resta che cercarla, metterci in cammino e raggiungerla quasi che la vita sia un lungo viaggio per arrampicarci anche più su, laddove battono forte le nostre aspirazioni. “Oltre le stelle più lontane” racconta come Amalia Ercoli-Finzi e la figlia Elvina hanno trovato la loro strada per la felicità e la completa realizzazione in un libro a due voci pieno di grazia, di storie curiose e di inviti a perseverare.

Amalia, classe 1937, è stata la prima donna a laurearsi in Ingegneria aeronautica in Italia (1962). Erano solo 5 donne su 650 iscritti quell’anno al Politecnico di Milano in un’Italia affacciata sul boom economico ma ancora gravata dal peso di retaggi antifemminili. Rari gli incoraggiamenti durante la giovinezza – ricorda Amalia -, il mantra era che le donne non erano destinate a fare grandi cose nella vita: “È stato così che ho iniziato la mia personale guerra di affermazione, la mia guerra del fare”. E il suo fare è diventato una carriera piena di luce: accademica, ricercatrice, consulente della Nasa, dell’Asi e dell’Esa, Signora delle comete e “mamma” della missione Rosetta, il cui obiettivo era lo studio dell’origine delle comete.

La professoressa Amalia, fra calcoli astronomici, lezioni in aula e missioni all’estero, ha trovato il tempo per tutto: la carriera, la famiglia, i suoi cinque figli, tra i quali Elvina, l’altra voce narrante del libro. Elvina, classe 1976, doppia laurea in ingegneria e dottorato di ricerca in Ingegneria nucleare, lavora nel più grande gruppo mondiale che produce lenti e occhiali, è mamma di due bimbe e racconta la sua infanzia: un percorso di assenze – mamma rischiava di arrivare tardi a prenderla a scuola ma lei aveva trovato un bellissimo libro di matematica -, di giochi con i fratelli che inventavano per lei dondoli con le rotelle o trampoli da vendere al miglior offerente e di insegnamenti paterni: “Non perdere tempo dietro alle vecchie foto! Inseguire i ricordi non solo è inutile, ma è anche rischioso: il rischio è quello di paralizzarsi. E se ti paralizzi, non fai. La prima cosa è fare, e, quando fai, vai bene”.

Amalia ed Elvina hanno infanzie diverse: sotto le bombe e fra gli spaventi della guerra, la mamma, che allora non si lasciava scappare alcun ingranaggio da smontare e rimontare; con gli occhi pieni delle storie di grandi scienziati russi appassionati del cosmo, la figlia. Percorsi diversi, eppure così simili per umanità e nel desiderio di guardare più in alto, coscienti delle grandi opportunità offerte dalle discipline Stem (Science, Technology, Engineering, Mathematics).

A dieci anni, Amalia confida alla sorella Elvina (anche lei) tutto l’amore che prova per lei, eppure loro due, bimbe, sono solo un piccolo frammento nell’universo: “In quel momento mi resi conto per la prima volta che eravamo eccezionali. Avevamo cervello e cuore, cioè intelligenza e sentimento. Con questo patrimonio avremmo potuto fare cose straordinarie e diventare ‘padrone dell’universo’. Bastava imparare a guardare oltre le stelle più lontane”. E per raggiungerle la meta conta tanto “la stima di sé, quel tesoro che si accumula piano piano e con tanta fatica e che va tenuto ben stretto fra le mani”.

Le pagine scorrono: ci sono i segreti di una valigetta verde e il fascino della dama del Pollaiolo al Museo Poldi Pezzoli di Milano e, fra le voci femminili di casa, eccone una nuova, quella di Micol, figlia di Elvina e nipote di Amalia che la rassicura: “L’importante è che nella tua vita ci siano sempre tre ingredienti fondamentali: fiducia nelle tue capacità, una buona dose della tua sensibilità e una curiosità ben allenata. Questa, per me, è la ricetta della felicità”.

Già, la felicità. Chimera, sogno, stato della mente: per Margherita Hack, signora delle stelle, era una bicicletta sulla quale lasciarsi andare a pensieri e confessioni. Roberta Balestrucci Fancellu e Laura Vivacqua raccontano l’astrofisica (1922-2013) attraverso un viaggio sulle due ruote in cui al marito Aldo confida tutto il suo amore per il cosmo, spiegando – a misura di ragazzini – la teoria della relatività di Einstein, l’esistenza di forme di vita extraterrestre o come nascono e muoiono le stelle. Siamo al confine del conosciuto, in quello spazio dove si possono coltivare i semi del sogno.

A Margherita Hack e al suo amore per la bicicletta offre un tributo anche Simona Baldelli, autrice di “Alfonsina e la strada”, storia dell’unica donna, Alfonsina Strada, che ha partecipato a un Giro d’Italia. Nata a Castelfranco Emilia nel 1891 in una famiglia ricc  a di figli e povera di risorse e di futuro, le sta stretto quel mondo piccolo piccolo e, sull’onda argentata della luna, una notte “ruba” la bici del padre. Sente di volare, annusa la libertà. Diventa corridora e tutti la insultano: lei, una donna, in pantaloncini, sulla bici, una poco di buono.

Si sposa a 14 anni per scappare da questa prigione di pregiudizi e il marito, Luigi Strada, è il primo a credere in lei: “Non scendere mai, Fonsina”, le ripete. Corre il Giro di Lombardia del 1917 e del 1918, ma la guerra uccide anche lo sport e Alfonsina si dedica agli spettacoli nei circhi. Nel 1924, riesce ad ottenere l’ok per correre il Giro d’Italia con gli uomini: 12 tappe per oltre 3.600 chilometri. C’è chi la insulta lungo il percorso, chi invece la riconosce perché ormai è un personaggio da cinegiornale. I momenti di debolezza in cui lasciare tutto sono tanti ma Alfonsina è partita per dimostrare a se stessa che sa andare oltre i limiti.

Il libro di Simona Baldelli non è scritto per ragazzini, come i due precedenti che abbiamo ricordato, ma molte pagine hanno una tale carica di avventura e di voglia di vincere da essere perfette per sognare. Ad Alfonsina ripetevano che avrebbe fallito, che era sbagliata, incompleta, un avanzo di altro, eppure, quando durante l’ottava tappa, da L’Aquila a Perugia, il manubrio della sua bici si spezza e riesce a sostituirlo con un manico di scopa, prova la contentezza di chi finalmente si riconosce nella propria unicità. Alfonsina sfreccia in bicicletta ancor oggi, accanto a noi, soprattutto nei giorni più difficili: ci porta sulla canna della bicicletta perché vediamo che “per tutti c’è una possibilità di bellezza” e il sogno di essere felici.

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Titolo: “Oltre le stelle più lontane”
Autrici: Amalia Ercoli-Finzi ed Elvina Finzi
Editore: Mondadori
Prezzo: 16 euro

Titolo: “Margherita Hack. In bicicletta fra le stelle”
Autrici: Roberta Balestrucci Fancellu e Laura Vivacqua
Editore: Becco Giallo
Prezzo: 17 euro

Titolo: “Alfonsina e la strada”
Autrice: Simona Baldelli
Editore: Sellerio
Prezzo: 17 euro

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