Scuola, la creatività di un ciuffo blu per combattere le incertezze della pandemia

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Gli studenti e le studentesse dell’alberghiero sono gli unici che si riconoscono per strada. Un po’ come nei college anglosassoni, indossano la divisa, uguale per tutti: giacca, pantalone, cravatta. In cucina torcione, cappello e grembiule, che tanti malumori e proteste hanno generato negli anni in alcune scuole, come all’Istituto Alberghiero Carlo Porta di Milano. Investito in questi giorni da un’ulteriore polemica.

Un ragazzo si presenta a scuola con i capelli blu. La dirigente scolastica lo avverte: qualche giorno per ripristinare il colore naturale dei capelli o parte un’azione disciplinare. Scatta la solidarietà dei compagni che si presentano a scuola con le parrucche blu. Davvero un ragazzo nel 2021 non si può presentare a scuola con i cappelli colorati? La dirigente scolastica non ci sta a passare per una bacchettona. E, come al solito, la realtà ha mille sfumature, soprattutto in questo tempo complicato dalla pandemia.

Il ragazzo in questione – sostiene Rosanna Di Gennaro – non solo aveva i capelli blu, ma si è presentato senza divisa, in maniche di camicia. Per i ragazzi è complicato tornare dal pigiama di casa, a cui li stiamo costringendo da mesi con la didattica a distanza, alla divisa impeccabile. Alcuni si presentano in tuta da ginnastica, altri con i jeans strappati, la vita bassa dei pantaloni che mette in bella mostra l’elastico delle mutande – ci confessa scandalizzata la preside. Con quello che si vede fuori dalle scuole, un’osservazione che fa un po’ sorridere.

Ma piaccia o no, la sciatteria all’alberghiero Carlo Porta non è ammessa: ci sono regole dettate dal consiglio d’istituto e che studenti e famiglie accettano a inizio anno, in questa scuola risultata, nel rapporto Eduscopio 2020 della Fondazione Agnelli, in prima posizione nella classifica di tutti gli istituti professionali per i servizi e di tutti gli istituti alberghieri nella provincia di Milano, con un indice di occupazione dei diplomati al 72 per cento, un vero primato.

A scavare si scopre che la polemica è il risultato di un altro regalo dell’emergenza Covid: per gli studenti tornare in classe e seguire le regole prepandemia è faticoso – ci spiega la preside. Tanto più che i ragazzi di quinta hanno visto sfumare l’occasione preziosa che il Carlo Porta offre tutti gli anni agli studenti di quarta: un tirocinio di oltre tre mesi in estate, un’esperienza che fa capire loro come funziona il mondo del lavoro e anche come ci si veste in sala, come si sta in cucina. “Collaboriamo con alberghi a 5 stelle e ristoranti stellati, i nostri ragazzi non vanno a lavorare nella pizzeria sotto casa” – racconta con un certo orgoglio la dirigente scolastica. “E in questi ambienti viene richiesta una certa presenza, non sono ammesse sciatterie. Dunque dobbiamo abituare i ragazzi a porsi in un certo modo. Le famiglie scelgono la nostra scuola anche per questo“.

Colpa dunque del codice di comportamento delle aziende ospitanti se i ciuffi blu sono banditi da sale dei ristoranti e cucine. Ma che bell’accostamento cromatico ne uscirebbe se questo ragazzo ribelle finisse a lavorare nel ristorante di Cristina Bowerman, 1 stella Michelin, 3 forchette Gambero Rosso, e una testa orgogliosamente tutta rosa.

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Ma quest’estate niente tirocini, niente PCTO (ex alternanza scuola-lavoro), nessuna esperienza nel mondo del lavoro, ad eccezione di qualche fortunato studente che è riuscito ad andare a Creta, grazie al programma Erasmus Plus. Per tutti solo i laboratori interni alla scuola (ristorante e bar) che non hanno mai smesso di funzionare in presenza. Anche per i ragazzi di terza e quarta di questo anno scolastico è difficile avviare le collaborazioni – racconta la preside sconfortata – a dare disponibilità è solo la grande distribuzione.

Nessuna chiamata invece da ristoranti stellati e alberghi di lusso per accaparrarsi gli studenti migliori, come succedeva gli altri anni anche prima della maturità. E allora a questi studenti che si affacciano su un mondo del lavoro piegato dalla pandemia, studenti a cui viene spiegato compulsivamente in questo periodo che per trovare un’occupazione devono ingegnarsi, essere creativi, trovare delle strade fuori dall’ordinario, forse non resta davvero che sfidarci con dei ciuffi blu.

  • Giuseppina Di Raimondo |

    Adattarsi al tempo…incoraggiare i ragazzi.
    .Le regole…vuote di sostanza ed anche di speranza non funzionano….avete notato che….Questa primavera…La moda usa il “rosso” come colore predominante….

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