“Proudly made in Modena”: questo claim campeggia su Livia Cevolini e una delle sue moto elettriche, in una fotografia. Entrambe fiere, forti, moderne. Nella storia di questa imprenditrice c’è in effetti tanto orgoglio, ma anche un gran senso di appartenenza, territoriale e familiare. Livia è figlia di due generazioni di imprenditori-innovatori, fondatori del gruppo Crp. L’attenzione all’innovazione e alle potenzialità tecnologiche per migliorare la vita di tutti è sempre stata presente in questo gruppo, che già negli anni ‘90 è stato tra i primi a interessarsi alla sperimentazione con la stampa 3D. Ecco perchè Livia stessa racconta di come l’amore per i motori e la tecnologia siano nati nell’infanzia per lei: “Si può dire che faceva parte della mia cultura famigliare: un conto è vivere le corse da fuori come pubblico, un conto è sentirsi immersa dentro, vedere il palcoscenico, sapere che la tua famiglia e le famiglie che ti circondano vivono di quello. Si crea un legame profondo che ti spinge a cercare sempre di migliorare perchè tutti possano beneficiarne”.
Per Livia Cevolini l’approccio imprenditoriale si è sempre basato su un’idea di sperimentazione e ricerca: non si tratta semplicemente di eseguire bene quanto già assodato, ma soprattutto di trovare nuovi modi e idee per rendere più efficace, funzionale e produttiva la realtà. Sotto molti punti di vista: il suo apporto generazionale, infatti, ha aggiunto alle qualità innovatrici di famiglia uno sguardo che affonda nel futuro e ha visto nelle potenzialità dei motori elettrici una possibilità di miglioramento della vita della collettività.
Se dunque il giorno dopo la laurea in ingegneria dei materiali è già in azienda ad affiancare il padre, in poco tempo dovrà affrontare una scelta che le richiede coraggio e visione in lungo termine. Con la crisi del 2008 l’azienda perde circa l’80% del fatturato in pochi mesi. Lei lo racconta così: “In quel momento si aprivano due strade davanti a noi: potevamo sopravvivere al momento, oppure investire in qualcosa di completamente nuovo e innovativo. Abbiamo scelto la seconda via”. Perché Livia è una persona concreta e orientata al risultato. Appoggiata dal padre, coltiva da tempo una fantasia legata ai motori elettrici, e così decidono insieme di investire nella creazione di una moto da corsa elettrica. Questi sono i presupposti con cui è nata Energica Motors.
“Quello che ci interessava era scegliere qualcosa di nuovo che ci permettesse di fare un percorso dal punto di vista tecnico mettendoci del nostro. Nella mia personale vocazione all’innovazione c’è sicuramente la voglia di sperimentare dal punto di vista tecnologico, ma c’è anche un filo di romanticismo: io sono sempre stata innamorata della natura, e per me quindi innovare è una sfida in cui coinvolgere altre persone nel fare tutti insieme qualcosa che nessuno ha mai fatto prima e che possibilmente faccia anche del bene”.
Livia sa però benissimo che non è con il romanticismo che si seducono i mercati: per motivare i clienti e la sua stessa famiglia l’elemento vincente è quello tecnologico.
La moto da corsa eCRP, prima versione di una moto elettrica da competizione creata dal gruppo Crp, è stata vicecampione del mondo nel 2010 e nel 2011. Dopo due anni di gare, viene concepita la versione da strada e nel 2014 nasce Energica Motor Company SpA, di cui Livia Cevolini è co-fondatrice e amministratore delegato. I modelli in commercio sono la supersportiva Ego e la streetfighter Eva. Nel 2016 la società viene quotata in Borsa.
Per Livia l’obiettivo è vicino ma non ancora raggiunto: “Non è soltanto toccare il break even point a garantire la sostenibilità di un’azienda. Nel nostro caso si dovrà creare un substrato funzionale, che agisca anche su parametri culturali. Basta un clic, basta che i mercati si rendano conto di quanto può essere semplice acquisire questi veicoli nell’uso quotidiano, ma per farlo devono attivarsi delle condizioni di contorno. La diffusione delle strutture di ricarica, la loro mappatura con Google Map, un metodo unico di pagamento, una diversificazione dei veicoli che soddisfi le esigenze di tutti. Quando tutte queste condizioni saranno allineate, l’elettrico vincerà per forza, e sarà un bene per tutti”.
Ciò che sorprende nella storia e nelle parole di Livia Cevolini è il suo modo di guardare avanti con la consapevolezza del pioniere solitario. Parla della necessità di un cambiamento culturale per metabolizzare l’usabilità dei motori elettrici, mentre nella sua quotidianità di imprenditrice si scontra con ben altri problemi culturali: il preconcetto, ad esempio, che la relega nella posizione della pr, o dell’ombrellina, negli stand fieristici. Perché Livia è anche una bella giovane donna, ed è endogeno l’atteggiamento di chi si avvicina a lei per chiederle adesivi del marchio mentre si guarda attorno cercando una figura maschile di riferimento per le domande tecniche. Ma questa non è una battaglia che è interessata a combattere.
“Per me” dice, “è importante andare avanti e dimostrare con i fatti la qualità e l’importanza del mio lavoro. E se qualcuno fatica a darmi un attestato di stima solo perchè sono una donna, non è un problema mio, è un problema suo”.
#Unimpresadadonne è il progetto che vede insieme AlleyOop, Istituto Oikos e AICS, Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo, per raccontare l’imprenditoria femminile sostenibile. Segnalateci le storie di imprenditrici che coniugano business, sostenibilità ambientale e inclusione sociale. Le candidature vanno inviate all’indirizzo email alleyoop@ilsole24ore.com con le seguenti informazioni (*obbligatorio)
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