«Proviamo paura per ciò che ci sarà dopo il liceo, ma abbiamo anche voglia di scoprire che cosa ci riserverà il futuro e quanto sarà diverso dal mondo in cui viviamo oggi. Un mondo che tra l’altro è già senza precedenti perché la tecnologia ha cambiato tutto ed è impossibile dire come evolveranno certe innovazioni, quante opportunità ci daranno e con cosa telefoneranno i nostri figli, se con uno smartphone come quello che uso io oggi oppure con uno strumento che ancora non esiste». Quello di Sofia Viscardi è uno sguardo che si apre fiducioso sul mondo con tutta la frenesia e la voglia di vivere di chi al mondo degli adulti guarda ancora come qualcosa di distante. Ma gli occhi di Sofia – 19 anni, gli ultimi 4 vissuti a metà tra la vita normale di un’adolescente e il suo canale Youtube – guardano già al mondo con la consapevolezza di una giovane donna che il potere della tecnologia e le opportunità che questa sa offrire le ha toccate con mano.
Spinta dalla voglia raccontare un po’ di sé, ad appena 15 anni Sofia ha iniziato a caricare video su YouTube. Una piattaforma a cui si è avvicinata presentando con ironia racconti di vita quotidiana e situazioni comuni alla maggior parte dei suoi coetanei: «Sono sempre stata molto curiosa – racconta – e ho sempre avuto voglia di comunicare con gli altri. A 15-16 anni guardavo molti video su Youtube e un giorno ho pensato che avrei potuto provarci anche io, passando quindi dalla posizione di spettatrice a quella di protagonista. Così ho iniziato a riprendermi mentre raccontavo la mia quotidianità, le mie esperienze, i miei problemi che poi erano gli stessi dei miei coetanei che mi seguivano e che si riconoscevano in quello che dicevo». Una ricetta che, quasi senza accorgersene, ha consentito a Sofia di arrivare in poco tempo a quasi 760mila iscritti al suo canale e a totalizzare migliaia di visualizzazioni. Il suo video «Ricominciamo da qui» è stato, per esempio, uno dei dieci video più visti sulla piattaforma in Italia nel 2016. Eppure Sofia non ricorda il momento in cui è diventata, come la definiscono oggi, «famosa»: «Non c’è stato un giorno in cui i followers sono saliti all’improvviso o in cui mi sono resa conto che qualcosa era cambiato. Sono cresciuta – spiega – dentro questa cosa quasi senza rendermene conto, come se fosse naturale. Perciò non c’è mai stato un momento in cui mi sono fermata per guardarmi dall’esterno e chiedermi come avevo fatto ad arrivare lì».
Eppure che quest’adolescente bionda con i capelli ricci e gli occhi azzurri “lì” ci fosse arrivata davvero, se ne sono accorti in molti. L’hanno notato, oltre che i suoi fan, anche Aldo Cazzullo che l’ha inserita nel libro «I 70 italiani che resteranno» come rappresentante positiva della sua generazione. E se ne è accorto anche il presidente della Repubblica (o chi per lui) che nel 2018 l’ha convocata al Quirinale, insieme ad altri 9 creators tra i 18 e i 25. Lei però, sorridente e indaffarata a chiudere la valigia con cui andrà prima a Roma e poi in Toscana, il suo successo lo spiega così: «Ho cominciato in un periodo in cui Youtube, per lo meno in Italia, era agli inizi e penso di essere una persona molto diretta ed empatica. Ho un modo di raccontare le cose divertente e penso che le persone in me abbiano trovato spontaneità. Io stessa quando cercavo nuovi profili da seguire puntavo a persone vere, che si esprimessero come mi esprimevo io e con cui parlare come avrei fatto con un’amica. Molto merito è però anche del mezzo perché Youtube, a differenza di altri strumenti di comunicazione, prevede un dialogo costante. Lo spettatore infatti non è passivo ma partecipa attivamente e può persino dare indicazioni per orientare e modificare il proprio intrattenimento».
Sofia Viscardi sarà una delle speaker dell’evento “Donne di Futuro” che si terrà lunedì 19 novembre presso lo showroom Microsoft in Via Pasubio 21, MIlano. Registrazioen obbligatoria scrivendo all’indirizzo mail: alleyoop@ilsole24ore.com. Tutto esaurito per le registrazioni su eventbrite.
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L’intervista completa è contenuta nell’ebook “Donne di futuro – Generazioni a confronto sul lavoro di domani”, scaricabile gratuitamente cliccando sulla foto qui di seguito.