L’università in Germania è a misura di mamma (e papà)

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Hanna ha 30 anni, un bimbo di 3 ed è una studentessa universitaria. Di fronte all’aula in cui si terrà il seminario, Hanna aspetta paziente che il compagno arrivi a prendere il figlio per consentirle di seguire la lezione in tranquillità. Ma il papà tarda ad arrivare e ormai gli altri studenti stanno prendendo posto ai banchi. Anziché rimanere fuori ad attendere, mamma e figlio si accomodano in aula su invito del professore, che si procura una manciata di pennarelli colorati per il bimbo e stabilisce che oggi utilizzerà soltanto metà della lavagna per le sue spiegazioni. L’altra metà sarà per il giovane ospite, almeno finché non arriverà a prenderlo il papà. Questo succede all’Università Humboldt di Berlino, in Germania.

Hanna, suo figlio e l’università in questione non sono un’eccezione nel panorama accademico tedesco. Incontrare donne incinte, mamme o papà con bambini nelle aule universitarie è infatti la norma in Germania. Ciò che rende gli studi accademici accessibili a studenti con figli è innanzitutto l’infrastruttura family-friendly di cui sono dotate tutte le università tedesche, che prevede servizi di babysitting, scuole materne e aree gioco direttamente nei campus, ma anche sportelli per consulenze e incontri informativi. A questo si aggiunge una mentalità che non guarda alla famiglia come a un intruso nell’ambiente accademico. Al contrario la sua tutela è una missione della politica e degli atenei. Il messaggio che passa è che frequentare l’università con uno o più figli a carico richiede “un talento organizzativo e d’improvvisazione” eccezionale, come rimarca l’Ufficio famiglia dell’Università LMU di Monaco di Baviera, ma che tutto è fattibile (perfino un Erasmus con figli!) se si dispone del supporto necessario, ci si informa e si fa rete.

studentessa_libro_incinta_fotolia-kqq-835x437ilsole24ore-webSecondo la XXI indagine dell’Ente studentesco tedesco (Deutsches Studentenwerk) riferita all’anno 2016, il 6% degli studenti universitari in Germania ha uno o più figli, dato che segna un aumento dell’1% rispetto al 2015. Di questi il 60% è sposato, il 31% conduce una relazione stabile, mentre il 10% è costituito da genitori soli.

rostock-universita-germaniaA preoccuparsi di creare un contesto accademico family-friendly in Germania sono innanzitutto le università stesse, gli Studentenwerk, enti studenteschi pubblici presenti in tutto il territorio federale, ma anche enti privati. Ogni università dispone di un cosiddetto Ufficio famiglia, il primo punto di riferimento per mamme e papà alle prese con la propria formazione accademica. Il servizio si preoccupa di fornire assistenza agli studenti-genitori in materia di organizzazione e gestione degli studi, di finanziamento del percorso universitario e addirittura di soggiorni formativi all’estero. Attraverso brochure informative, mentoring, workshop e tavole rotonde, tali centri intendono trasmettere agli studenti-genitori la consapevolezza dello straordinario impegno necessario a svolgere gli studi e a crescere parallelamente i propri figli, ma allo stesso tempo prestare tutto il sostegno utile alla riuscita dell’impresa.

pregnant-graduateQuanto al supporto logistico, gli studenti-genitori possono scegliere tra servizi di babysitting, scuole materne e doposcuola, sia all’interno del campus sia in strutture esterne convenzionate. Esistono anche servizi di babysitting flessibile per casi di emergenza, come per esempio quelli previsti dalle iniziative KidsMobil o MoKiS dell’Università Humboldt di Berlino, e programmi di escursioni per bambini. Le università tedesche mettono inoltre a disposizione dei bimbi e dei loro genitori stanze gioco, spazi tranquilli per il riposino e sale dotate di fasciatoi. Infine gli studenti-genitori possono prendere in prestito delle borse gioco contenenti libri, giocattoli e altro materiale per intrattenere i bambini nell’area del campus.

Gli studenti caricati di mansioni famigliari godono anche di un solido supporto organizzativo. Chi non riesce a dare un esame o ad attenersi alle scadenze previste da un seminario può concordare con i docenti un piano alternativo, per esempio una prestazione equivalente, il rinvio della prova d’esame oppure una proroga. Allo stesso modo per ragioni famigliari si può presentare richiesta di precedenza nell’assegnazione dei posti in un corso. Esiste inoltre la possibilità di interrompere temporaneamente gli studi a seguito della nascita di un figlio o per dedicarsi alla sua crescita e anche di frequentare part-time. Infine, dal 1° gennaio 2018 la Legge sulla protezione della maternità riguarderà anche le studentesse: come per le donne lavoratrici, il periodo di maternità comincerà 6 settimane prima della nascita del bambino e terminerà 8 settimane dopo.

dad-studentPer gli studenti-genitori esistono diversi contributi economici statali volti a facilitare il finanziamento del percorso accademico. Tra questi ricordiamo l’Elterngeld (tradotto “fondo genitori”), un contributo di 300 euro minimo e 1.800 euro massimo al mese destinato a quei genitori che per crescere i figli devono sospendere o limitare l’attività professionale. C’è anche un assegno famigliare mensile (Kindergeld) a favore dei genitori che lo richiedano all’Agenzia federale del lavoro. I percettori del BAföG, una forma di finanziamento degli studi costituita per metà da un sussidio e per metà da un prestito statale senza interessi, hanno altresì diritto a sovvenzioni cumulative per i figli fino a 10 anni e a proroghe sulla ricezione del contributo. Anche le borse di studio prevedono generalmente sussidi ulteriori e dilazioni. Donne incinte e genitori soli in condizioni di indigenza possono presentare domanda per il Sozialgeld (tradotto “fondo sociale”). Quanto alle rette accademiche è possibile richiedere un contributo direttamente all’università. Esistono infine sussidi anche per chi cerca un alloggio. Per quanto riguarda la quotidianità nel campus, i figli fino a 6 anni di età degli studenti hanno generalmente diritto a un pasto gratuito nelle mense universitarie.

grad-mom-baby-iwprFondamentale per il buon inserimento degli studenti-genitori e dei rispettivi figli nel contesto accademico è il networking con altri omologhi. A questo scopo l’Università Humboldt organizza per esempio a cadenza regolare il cosiddetto Familien-Café e la Humboldt-Kinder-Uni (tradotto “Università Humboldt per bambini”). L’Università LMU di Monaco di Baviera propone addirittura delle tavole rotonde specificatamente per studenti papà e corsi preparatori alla paternità: questo esempio è emblematico della concezione tedesca della genitorialità intesa come responsabilità condivisa tra mamma e papà; al pari della maternità, la paternità viene vista come condizione carica di sfide e dunque bisognosa di supporto. Esistono anche iniziative sportive tagliate sulle esigenze degli studenti con figli: in particolare le università Humboldt e Freie organizzano corsi per famiglie, giovani mamme e donne incinte di yoga, fitness e basket, durante i quali viene offerto un servizio di babysitting.

Se rivolgiamo lo sguardo all’operato delle università italiane in merito alla tutela degli studenti-genitori, non si può far altro che constatare un vuoto strutturale. È sufficiente consultare i siti delle maggiori università italiane per rendersi conto del divario con il panorama tedesco. Salvo sporadiche eccezioni gli atenei italiani non offrono iniziative specifiche per mamme e papà alle prese con gli studi universitari. Sebbene i singoli casi possano essere sottoposti agli uffici e le studentesse mamme possano talvolta usufruire di servizi normalmente riservati ad altre categorie, tale trattamento non può sostituire un’infrastruttura apposita e consolidata. Tra gli esempi italiani virtuosi ricordiamo l’ateneo di Campobasso che nel 2015 ha aperto UniVerso mamma, la prima nursery universitaria italiana, e l’università di Cagliari, nota per aver introdotto la tessera baby, una card con cui le studentesse mamme possono accedere a svariate agevolazioni, le stanze rosa e il baby parking.

Per gli atenei tedeschi la famiglia rappresenta una comunità da tutelare e anche la politica è costantemente impegnata a migliorare l’ambiente accademico in termini di flessibilità e supporto, come dichiarato dal Ministro dell’istruzione Johanna Wanka. Per dirla con l’Università Humboldt di Berlino, “la famiglia esiste ovunque ci sia responsabilità sociale a lungo termine per i suoi membri, che si tratti di coppie sposate, conviventi, genitori soli, famiglie patchwork o arcobaleno”.