Chi l’ha detto che non esiste un lavoro dove si guadagna tanto e ci si stressa poco? Siamo troppo abituati a pensare che se a uno stipendio alto corrispondono parecchie responsabilità, allora anche la vita di chi svolge quel particolare impiego deve essere frenetica. Il manager che lavora fino a tarda notte, il chirurgo che ha i turni in ospedale, il pilota che viaggia di fuso orario in fuso orario… Invece le buone notizie (a volte) esistono e si può persino pensare di avere la botte piena e la moglie ubriaca. Non lo dicono gli astrologi e nemmeno i motivatori televisivi, ma gli esperti americani che hanno incrociato i dati dell’Istituto federale di statistica con quelli dell’Occupational Information Network, il database del Dipartimento del Lavoro di Washington. Gli impieghi ad alta retribuzione e basso stress sono almeno 24.
Misuriamo lo stress su una scala da 0 a 100: possiamo considerare 50 un buon risultato? Direi di sì. Fissiamo ora una soglia per definire uno stipendio un “buono stipendio”: 60mila euro lordi all’anno significano più di 3mila euro netti al mese, e potrebbero andare bene. Chi soddisfa queste due condizioni?
Con 80mila euro di stipendio all’anno e solo 53 punti di stress su 100, al primo posto troviamo gli scienziati dei materiali. Uno dei miei più cari amici d’Erasmus inventava nuovi polimeri plastici e ora vive e lavora felice dalle parti di Grenoble, l’ombelico scientifico della Francia. La medaglia d’argento (con una media salariale di 88mila euro all’anno e 57 punti di stress) va ai matematici, sia che lavorino nei centri di ricerca sia che prestino servizio nelle grandi aziende. Mentre al terzo posto ci sono i geografi, che però guadagnano meno dei primi due medagliati, in media 63mila euro.
Al netto della difficoltà del percorso di studi – conosco parecchi studenti stressati al secondo o terzo tentativo di passare un esame – una volta portata a casa la laurea, chi ha a che fare con la matematica vive con un buono stipendio e una dose invidiabilmente tollerabile di stress. Oltre al secondo posto dei matematici puri, tra questi 24 lavori che a questo punto potremmo anche definire “ideali” troviamo gli statistici al quinto posto (70mila euro all’anno e stress a quota 59 punti su 100), i fisici al decimo (100mila euro di stipendio e 61 di stress), gli analisti al quindicesimo (70mila euro e 63 punti di stress), i sistemisti informatici al 17esimo (oltre 115mila euro di stipendio, il record, e 64 punti di stress) e gli sviluppatori software immediatamente dopo (68mila euro e 65 punti).
Anche gli ingegneri, nelle loro varie declinazioni, entrano a pieno titolo in questa classifica. Quelli che si occupano di agricoltura per esempio, dai macchinari fino ai processi di conservazione dei prodotti della terra, occupano il sesto posto, con 63mila euro di stipendio lordo annuo e 60 punti su 100 di tasso di stress. Gli ingegneri biomedicali invece, al nono posto, hanno appena un punto di adrenalina lavorativa in più ma in compenso all’anno intascano in media 77mila euro.
Guadagnano bene anche gli economisti, al quarto posto per tasso di stress (con 58 punti) appena dietro i geografi ma con 90mila euro di stipendio in tasca. Mentre al settimo ci sono gli scienziati politici, con guadagni praticamente identici agli economisti e 60 punti di stress. Una posizione di tutto rispetto: avrei dovuto tenerne conto, quando mi sono laureata in Scienze politiche. I giornalisti, nella lista dei lavori meno stressanti, nemmeno compaiono.