Cosa fa la Germania per recuperare i NEET?

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Non superano la soglia del 10% i giovani NEET (acronimo inglese di “not in education, employment or training” indicante soggetti dai 15 ai 29 anni che non studiano, non lavorano e non si formano) in Germania (9,6%), mentre in Italia corrispondono al 26% (in altri termini a un giovane su quattro). Lo dicono i dati relativi all’anno 2016 divulgati dall’OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nel rapporto Education at a Glance 2017.

Quello della Repubblica Federale Tedesca è uno dei tassi NEET più bassi registrati dai Paesi OCSE lo scorso anno. Sebbene la quota di NEET in Italia sia in leggera diminuzione dal 2014, il Belpaese si piazza penultimo in classifica tallonato dalla Turchia (28,2%). La Germania è inoltre uno dei Paesi in cui il tasso NEET per i giovani nella fascia d’età 20-24 si è abbassato maggiormente negli ultimi dieci anni (2006-2016): nel 2006 la quota dei giovani NEET (20-24 anni) in Germania corrispondeva al 16,73%, ovvero circa alla media attuale dei Paesi OCSE; nel 2016 rappresentava invece il 10,79%. Per il trend inverso l’Italia si è aggiudicata la maglia nera insieme a Cipro e Spagna.

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L’indicatore NEET riflette le problematiche che la transizione dal mondo dell’istruzione al mercato del lavoro porta con sé. L’isolamento sociale limita ampiamente le prospettive future dei NEET, il cui bacino è composto sia da giovani disoccupati sia da giovani inattivi disimpegnati da percorsi di studio o formazione. I giovani NEET rischiano dunque di rientrare nella popolazione al di sotto della soglia di povertà e di non disporre delle capacità per migliorare la propria condizione economica.

Un ruolo chiave nella lotta al fenomeno NEET in Germania è svolto dalle iniziative avviate nell’ambito del piano di implementazione di Garanzia Giovani, il programma per la lotta alla disoccupazione giovanile voluto nel 2013 dalla Commissione Europea e recepito dai singoli Stati dell’Unione. Operativo da gennaio 2014, il programma mira a rivolgere un’offerta di impiego, educazione, tirocinio o apprendistato agli under-25 (in Italia under-30) entro quattro mesi dalla fine degli studi o dall’inizio della disoccupazione. Per l’implementazione di Garanzia Giovani attraverso misure di integrazione del mercato del lavoro giovanile nel periodo 2014-2020 l’Europa ha stanziato 12,7 miliardi di euro tramite il Fondo Sociale Europeo (FSE) e l’Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile (YEI), cui si sommano fondi nazionali dei singoli Stati membri.

Le iniziative federali avviate nell’ambito di Garanzia Giovani in Germania si rivolgono principalmente ai ragazzi che rischiano di venire esclusi dal mercato del lavoro, in particolare a soggetti socialmente svantaggiati, persone con basso livello di istruzione e individui con background migratorio. Tali iniziative vengono coordinate in primo luogo dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e realizzate insieme al Ministero dell’economia e dell’energia, al Ministero dell’istruzione e della ricerca e al Ministero per le politiche famigliari, gli anziani, le donne e i giovani. L’accesso ai programmi di Garanzia Giovani in Germania è subordinato alla registrazione dell’individuo presso l’Agenzia del lavoro oppure il Jobcenter, ma i NEET possono essere raggiunti dalle offerte anche tramite organi assistenziali per i giovani, pubblici o indipendenti.

Programma di punta nel piano di recupero dei NEET in Germania è JUGEND STÄRKEN (tradotto “Rafforzare i giovani”), lanciato nel 2007 dal Ministero federale per le politiche famigliari, gli anziani, le donne e i giovani ed entrato nel 2014 nella seconda fase di finanziamento. L’iniziativa è volta a supportare i giovani svantaggiati nella transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro e per il periodo 2014-2020 si articola in quattro sottoprogrammi: JUGEND STÄRKEN im Quartier (tradotto “Rafforzare i giovani nel quartiere”), Jugendmigrationsdienste (tradotto “Servizi per giovani migranti”), JUGEND STÄRKEN: 1000 Chancen (tradotto “Rafforzare i giovani: 1000 chance”) e Garantiefonds-Hochschule (tradotto “Fondi di garanzia per l’università”).

JUGEND STÄRKEN im Quartier si rivolge ai giovani dai 12 ai 26 anni, con o senza background migratorio, che altrimenti non verrebbero raggiunti da offerte formative, professionali o assistenziali (per esempio giovani che abbandonano la scuola, che interrompono un percorso professionale o immigrati con consistente bisogno di integrazione). L’obiettivo è coinvolgere tali soggetti in iniziative facilmente accessibili sul territorio, consolidarne le competenze e la personalità e favorirne così l’integrazione sociale, educativa e professionale. Il programma associa servizi assistenziali socio-pedagogici da parte di personale qualificato tramite case management, streetwork e clearing ad attività concrete su territori problematici, al fine di promuovere il rafforzamento sia delle competenze del soggetto sia della comunità locale. Il progetto viene portato avanti da circa 180 comunità pilota sparse su tutto il territorio federale che, forti della cooperazione con agenzie del lavoro, scuole e altri enti sociali, offrono misure assistenziali per incentivare i giovani a riprendere/iniziare gli studi o ad approcciarsi al mondo del lavoro e organizzano microprogetti che rappresentino un valore aggiunto per il territorio e la comunità stessa (per esempio l’organizzazione di una festa, la costruzione di un parco o di un percorso vita). Il punto di forza dell’iniziativa sta nella flessibilità del concept: ogni comunità mette a punto la propria offerta in maniera indipendente al fine di poter rispondere al meglio alle esigenze specifiche del territorio.

Il bilancio tratto ad aprile 2017, a 2 anni dal varo del progetto, presenta i seguenti risultati: 30.000 giovani sono stati raggiunti, 17.000 giovani hanno terminato il programma e di questi ultimi circa il 60% ha iniziato un percorso scolastico, professionale o ha trovato un impiego. Per il progetto, curato in collaborazione con il Ministero dell’ambiente, l’Europa ha stanziato 115 milioni di euro, mentre altri 5 milioni di euro provengono da fondi federali.

L’iniziativa Jugendmigrationsdienste assiste invece i giovani dai 15 ai 27 anni con background migratorio e concrete possibilità di restare in Germania a lungo termine nel percorso formativo e professionale, offrendo assistenza linguistica, culturale e burocratica. L’offerta si articola in servizi di assistenza individuale e collettiva e si sviluppa grazie alla collaborazione con le scuole, le imprese, le famiglie dei giovani coinvolti e gli organismi assistenziali per adulti con background migratorio. Nel 2017 oltre 450 enti competenti distribuiti sul territorio federale hanno raggiunto con le proprie offerte più di 108.000 giovani. Con il programma jmd2start, attivo dal 2015, gli enti in questione estendono i propri servizi a giovani rifugiati con concrete possibilità di rimanere in Germania.

kids_012Nata nel 2016 dalla collaborazione tra il Ministero per le politiche famigliari e l’Associazione di giovani imprenditori della Germania (Wirtschaftsjunioren Deutschland), l’iniziativa JUGEND STÄRKEN: 1000 Chancen punta a dare ai giovani ancora impegnati nell’istruzione una prima impressione del mondo del lavoro al fine di supportarli nella fase della transizione e prevenire così il fenomeno NEET. L’obiettivo del programma è stimolare i giovani a portare a termine il proprio percorso scolastico, a sviluppare obiettivi professionali e a cogliere le opportunità. Un network di imprenditori e personale socio-pedagogico qualificato collaborano per accompagnare i ragazzi nel primo approccio al mondo del lavoro, fornire loro consigli e input circa il futuro professionale e assistenza orientativa. L’iniziativa prevede inviti in azienda, incontri con giovani imprenditori, training specifici e coaching. Eventi come Ein Tag Azubi (tradotto “Apprendista per un giorno”), organizzato dal 2014 su base annua, supportano i giovani che presentano difficoltà nella transizione dal mondo dell’istruzione a quello del lavoro dando loro l’opportunità di entrare a contatto con diverse professioni e di farsi una prima idea del contesto lavorativo. Coerentemente con il progetto fratello JUGEND STÄRKEN im Quartier, nel periodo di finanziamento 2014-2020 le offerte di JUGEND STÄRKEN: 1000 Chancen puntano a rafforzarsi sul territorio con l’obiettivo di valorizzare in particolare aree socialmente svantaggiate. Dal 2012 (anno di inizio della collaborazione tra WJD e il Ministero per le politiche famigliari) al 2017 sono stati raggiunti oltre 7.000 giovani.

Conformemente alla direttive di Garantiefonds-Hochschule, il Ministero per le politiche famigliari sostiene infine giovani migranti under-30 (anche rifugiati e rispettivi coniugi giunti in Germania per il ricongiungimento famigliare) a iniziare o riprendere gli studi universitari o la carriera accademica: l’offerta, articolata in consulenze sul percorso formativo da intraprendere o sulle possibilità di finanziamento, corsi di lingua tedesca fino al livello C1 e classi di preparazione al conseguimento della licenza di maturità, integra i servizi degli Jugendmigrationsdienste e dei corsi di integrazione.

Tra le numerose iniziative tedesche volte ad arginare e combattere il fenomeno NEET quelle facenti capo al programma JUGEND STÄRKEN sono emblematiche dell’intento del Paese di proseguire su tracciati ben precisi che si potrebbero riassumere così: cercare di raggiungere anche i giovani inattivi, concentrarsi in particolar modo sulle aree e sugli individui socialmente svantaggiati, sfruttare il sistema di formazione duale che si svolge tra la scuola professionale e l’azienda per favorire lo sviluppo delle competenze medie, lavorare sull’allineamento tra fase dell’istruzione e mercato del lavoro per facilitare la transizione e supportare i giovani con background migratorio nel percorso formativo e professionale per agevolarne l’integrazione. Misure queste ad oggi ben recepite dalla popolazione di NEET in Germania, come certifica il report nazionale del 2017, e che fanno riflettere se si tiene conto dei rimproveri mossi dalla Corte dei conti europea ai corrispondenti provvedimenti attuati nell’ambito di Garanzia Giovani dall’Italia, uno dei sette Paesi oggetto delle valutazioni: troppi tirocini, mancanza di offerte per coinvolgere gli inattivi, assenza di focus sui più deboli. Tra l’altro, per l’Europa la Germania può e deve ancora migliorare, aumentando gli investimenti nel settore dell’istruzione e concentrandosi sul supporto ai giovani con background migratorio.