Giornata della memoria: Emanuele Di Porto, il “bambino del tram” salvo grazie alla madre


La memoria è un muscolo che va allenato. Si muove attraverso strade, ricordi, immagini. Resta nitida nelle parole di chi racconta e s’insinua, rinnovata, in quelle di chi ascolta. Nella Giornata della memoria le parole di Emanuele Di Porto partono da una geografia precisa, esattamente da quella strada in cui la sua vita è cambiata e in cui abita ancora: siamo a Roma, nel ghetto ebraico, all’incrocio tra Piazza Mattei e Via della Reginella. Qui, il 16 ottobre 1943, un reparto scelto delle SS tedesche operò un capillare rastrellamento, deportando 1024 persone di religione ebraica, tra uomini, donne e bambini. Il...