Pride Month: cinema, editoria e podcast per conoscere il mondo LGBTQ+

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Ogni anno il mese di giugno si colora d’arcobaleno in tutto il mondo: è il mese del Pride, quello in cui la comunità LGBTQ+ festeggia e crea momenti di incontro per raccontarsi e mostrarsi, in tutta la sua sgargiante presenza. Elon Musk ne ha fatto un meme proprio ieri, pubblicando su Twitter l’immagine di un uragano che trasporta tutti i loghi delle piattaforme social tinti d’arcobaleno e la scritta ironica “Here it comes”. Certo, sta arrivando, ce lo aspettiamo, sappiamo che ne parleremo per tutto il mese, sappiamo anche che in alcuni casi storceremo il naso di fronte al “queer washing” di certi contesti. Lo stesso Elon Musk nel 2018 pubblicava su Twitter cuoricini colorati vantandosi che Tesla avesse ottenuto “un punteggio di 100/100 per il rispetto dei diritti della comunità Lgbtq+ per quattro anni consecutivi“.

Il Pride Month si festeggia a giugno per commemorare i momenti drammatici degli Stonewall Riots, avvenuti nel lontano 1969, i disordini provocati da un raid allo Stonewall Inn nel Greenwich Village, a Manhattan. La comunità LGBTQ+ all’epoca ha tenuto una serie di manifestazioni spontanee, spesso violente, per protestare contro il raid e per chiedere l’istituzione di luoghi in cui gay e lesbiche potessero recarsi ed essere aperti sul loro orientamento sessuale, luoghi in cui non vi fosse il timore di essere arrestati. E per chi pensasse che questo appartiene solo al passato, allora occorre prendere consapevolezza anche del fatto che oggi, nel 2022, vi sono 69 paesi che hanno leggi che criminalizzano l’omosessualità. Quasi la metà di questi si trova in Africa. Molte delle leggi contro le relazioni omosessuali, infatti, provengono dall’epoca coloniale: dei 53 paesi del Commonwealth, 36 hanno leggi che criminalizzano l’omosessualità. Con un aggiornamento: in passato si applicavano solo agli uomini, oggi anche alle donne. In molti luoghi, la violazione di queste leggi potrebbe essere punibile con lunghe pene detentive.

Conoscere il Pride

È necessario dunque comprendere che il Pride Month non ha a che fare solo con la comunità LGBTQ+, ma riguarda tutti, perché ha a che fare con i diritti umani. Per questo è necessario che tutti approfittino di questo momento in cui la cultura queer diventa accessibile anche a chi non vi appartiene, gli eventi si susseguono, con pubblicazioni, festival, proiezioni, che permettono di prendere parte a un osservatorio che racconti la comunità dall’interno. “L’immagine che rappresenta il mondo LGBTQ+ è tutta distorta, folcloristica, non invita alla riflessione sul pregiudizio, anzi, allontana. Per questo bisogna cercare lavori fatti dall’interno”, spiega la fotografa Lina Pallotta, nel docu-film “Porpora”, di Roberto Cannavò. E partiamo proprio da questo film per conoscere la comunità LGBTQ+, un viaggio all’interno del percorso di formazione e attivismo di Porpora Marcasciano, leader storica del movimento trans e dallo scorso 11 novembre presidente della commissione Pari Opportunità del consiglio comunale di Bologna.

Sempre in tema cinema, a Milano si potrà assistere dal 16 al 19 giugno al MiX Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+, in formula ibrida, online sulla piattaforma Nexo+, e in presenza al Piccolo Teatro Strehler e nelle due nuove location nel cuore, la Casa
degli Artisti e il C.A.M. Garibaldi. Gran parte del programma sarà composto da titoli in anteprima per l’Italia, molti direttamente dai maggiori festival internazionali da ogni parte del mondo, dal Brasile al Kazakistan, per un osservatorio davvero privilegiato su lavori realizzati da e per la comunità LGBTQ+. Resta confermata anche per questa edizione, la bella iniziativa solidale della “Tessera Sospesa”, che consente di acquistare una tessera e di lasciarne un’altra a chi è in difficoltà.

La casa editrice indipendente Star Comics si sposterà da Milano a Roma per una serie di eventi collegati alle nuove uscite della collana manga Queer, espressamente dedicata alla narrazione di storie oltre i binarismi di genere. I manga hanno particolare successo tra gli adolescenti, un’età in cui è più facile andare oltre la prospettiva eteronormativa e il binarismo uomo/donna, molto spesso è insito nell’adolescenza stessa la messa in discussione delle categorie. Il lancio dei nuovi titoli sarà accompagnato da iniziative ed eventi, su Twitch e in presenza, compreso un panel di approfondimento dedicato al tema dell’espressione di sé attraverso la moda, in collaborazione con UNIQLO Italia, presso il negozio di via Cordusio a Milano. Qui sarà allestita un’esposizione dedicata al manga “Boys run the riot” e ad altri titoli.

Ma l’editoria regala diverse opportunità immersive, più complesse e strutturate, nell’universo LGBTQ+. Dalla testimonianza intima e biografica del candidato Strega Jonathan Bazzi, ora in libreria col suo nuovo lavoro “Corpi minori” (Mondadori), al thriller visionario “Questo è il corpo. Rituale dei giorni nuovi” (Effequ) di Simone Marcelli Pitzalis, in cui una voce narrante di genere non binario racconta la storia di Veronica, una ragazza transgender. Un esperimento riuscitissimo in cui la lingua viene costantemente manomessa nel suo dualismo maschile/femminile, con un effetto quasi psichedelico.

Infine, dal mondo podcast, storielibere.fm ci regala QUiD, di Paolo Armelli (uno dei direttori artistici del MiX Festival) e Daniele Biaggi, con incursioni di Porpora Marcasciano. Un progetto multipiattaforma, che dal podcast alla newsletter al profilo Intagram si impegna a creare cultura e dialogo sulle tematiche LGBTQ+.  Da recuperare l’episodio “The F. Word”, una riflessione sull’utilizzo della parola f*ocio all’interno della comunità gay e al di fuori, dove si mette in chiaro che non è che non si può più dire niente. È che “I tabù linguistici sono spesso pericolosi e controproducenti. Ma forse un po’ tutti dovremmo impegnarci per non usare parole che portino con sè un passato di violenza e prevaricazioni“.

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