25 aprile, una manifestazione per gli 80 anni dalla liberazione dal nazifascismo

Milano si prepara a celebrare l’80esimo anniversario dalla liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Si snoderà come di consueto nel centro della città il corteo per la manifestazione, organizzata dal comitato permanente antifascista milanese e dal forum delle associazioni antifasciste e della Resistenza. Il lungo serpentone partirà da Porta Venezia intorno alle 14.30 e arriverà in piazza Duomo dopo un’ora e mezza.

L’appello di Primo Minelli, presidente dell’Anpi milanese, in occasione degli ottant’anni dalla Liberazione è evitare «che questa giornata sia sporcata» da incidenti. «Chi è antifascista – ha spiegato – ha l’obbligo di far sì che questa sia una lunga giornata in cui si celebra il valore della liberazione».

Certo, il rischio c’è perchè «il clima internazionale influisce» ha ammesso. Lo scorso anno un gruppo di antagonisti e manifestanti pro Pal si è appostato in piazza Duomo a Milano, invece di sfilare in coda al corteo, e ha protestato appena è iniziato il comizio per il 25 aprile, con un bilancio di alcune cariche della polizia (e un membro della Brigata ebraica accoltellato lieve da alcuni ragazzini che uscivano da un fast food nelle vicinanze). E anche quest’anno Giovani Palestinesi, SiCobas, Cambiare rotta e una serie di centri sociali da Panetteria Occupata a LUMe, si sono dati appuntamenti in piazza Duomo alle 13 perché «la resistenza non è solo memoria ma è oggi. Palestina libera!».

I politici alla manifestazione

Di questo si è parlato oggi nella riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza in prefettura e anche domani è in programma un aggiornamento telefonico per fare il punto sulla situazione. Al corteo fra i partecipanti sono annunciati la segretaria Pd Elly Schlein, quello di Azione Carlo Calenda e di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.

A sfilare, come di consueto, la delegazione della Brigata ebraica insieme alla comunità ucraina, a cui i City Angels faranno da servizio d’ordine. Dal palco sono previsti gli interventi di Minelli, del sindaco di Milano Giuseppe Sala, della partigiana Sandra Gilardelli, che a luglio compirà cento anni, del segretario della Cgil Maurizio Landini con conclusione, dopo i saluti di tutti i presidenti delle associazioni combattentistiche partigiane, del presidente nazionale dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo.

Milano concluderà le celebrazioni dell’ottantesimo della Liberazione con un concerto gratuito alla Scala, organizzato da Anpi e dalla sezione Anpi del teatro, esattamente a cinquant’anni da quello storico diretto da Claudio Abbado con Maurizio Pollini al pianoforte.

La ciclovia intitolata alle staffette partigiane

Intanto oggi, giovedì 24 aprile, la ciclovia di corso Sempione sarà intitolata alla memoria delle staffette partigiane. Milano ricorda così, nell’80esimo Anniversario della Liberazione dal nazifascismo, le tantissime donne appassionate e coraggiose che presero parte alla Resistenza.

In sella alle loro biciclette per spostarsi da un capo all’altro della città e delle vicine campagne distribuirono ciclostili e giornali stampati nelle tipografie clandestine, messaggi e informazioni segrete a supporto dei combattenti delle brigate partigiane nascoste sulle montagne. Protagoniste anche di azioni di sabotaggio in molte morirono uccise in città o nei campi di concentramento, dove furono deportate come oppositrici politiche. Non tutte però. Molte riuscirono a sopravvivere rendendosi testimoni dal 1945 ad oggi di una storia da non dimenticare.

Brigata ebraica

«Purtroppo anche quest’anno si prospetta un 25 aprile con qualche contestazione. Noi non ci faremo intimidire e restiamo sereni». Lo dice all’Adnkronos Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica, alla vigilia della festa della Liberazione. «Abbiamo in cuore di ricordare gli eroi della Brigata ebraica, e dev’essere semmai chi vuole cancellare una pagina di storia della Resistenza ad andarsene», osserva Romano.

Un anno fa la Brigata ebraica venne aggredita al passaggio del corteo milanese da piazza Duomo, ma proprio per questo motivo venerdì «ci saremo più numerosi dell’anno scorso», assicura Romano, spiegando che «dalla comunità ebraica ho sentito un grande sostegno, anche dalla base. In tanti sono rimasti stupiti dalle immagini dell’anno scorso e si uniranno a noi. Non ci arrendiamo e non ci faremo intimidire: dev’essere una festa e non permetteremo a nessuno di rovinarcela», spiega il direttore del Museo della Brigata ebraica.

Celebrazioni in sordina

A Legnano invece sono state decise celebrazioni silenziose con anche la cancellazione del programmato concerto dei Punkreas per il lutto nazionale proclamato per la morte di papa Francesco. La Cgil di Milano, intanto, denuncia l’oscuramento del 25 aprile a Cinisello Balsamo dove «sarà ridimensionata» la tradizionale cerimonia «al punto da non far intervenire le associazioni partigiane e vietare le bandiere. È vergognoso – afferma il segretario generale Luca Stanzione – che il sindaco di Cinisello interpreti la sobrietà richiesta nelle giornate del lutto nazionale con la sospensione del comizio dell’Anpi. La Resistenza italiana – prosegue – è stata fondativa della Repubblica ed è costata vite umane per le quali esigiamo il rispetto».

Dello stesso tenore le osservazioni di Emma Pavanelli, deputata del Movimento 5 Stelle, e David Fantauzzi, consigliere comunale di Foligno, che esprimono «forte perplessità per la decisione dell’Amministrazione comunale di Foligno di annullare alcune iniziative istituzionali previsti per le celebrazioni del 25 aprile. Pur comprendendo il contesto di lutto nazionale, riteniamo che tale scelta rischi di compromettere il doveroso omaggio alla memoria della Resistenza e ai valori fondativi della nostra Repubblica» sostengono in una nota. «Il prossimo 25 aprile – dicono Pavanelli e Fantauzzi – rappresenta un anniversario particolarmente significativo: ottant’anni dalla Liberazione dal nazifascismo. Una ricorrenza che meriterebbe partecipazione e solennità, non silenzi o riduzioni simboliche. Il timore è che, anche in questa occasione, venga meno un impegno chiaro nel celebrare un passaggio storico essenziale per la nostra democrazia. Il 25 aprile non è una ricorrenza ‘di parte’, ma patrimonio comune di chi crede nella libertà, nella giustizia e nella Costituzione».

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