Sport femminile, crescono audience e investimenti dagli Usa all’Europa

Dal basket al calcio, dal tennis alla pallavolo. Il 2024 è stato un anno fondamentale per lo sport femminile in tutto il mondo grazie a una crescita mai vista prima sia in termini di pubblico che di copertura mediatica. Il binonio donne e sport si è rafforzato a tal punto da attirare spettatori e sponsorizzazioni per le atlete, come nel caso della ginnasta americana della Louisiana State University Oliva Paige “Livvy” Dunne, che ha guadagnato 9,5 milioni di dollari grazie a una nuova regolamentazione (che permette di ricevere compensi da terze parti) della NCAA. La National Collegiate Athletic Association è l’organizzazione senza scopo di lucro con sede a Indianapolis che gestisce le attività sportive di quasi 500 mila atleti che partecipano ai programmi sportivi di più di un migliaio tra college e università degli Stati Uniti, Canada e Porto Rico.

I record del basket US e l’exploit della Soccer League UK

In America, il torneo NCAA femminile 2024 ha registrato una media di quasi 19 milioni di telespettatori (con un picco di 24 milioni) per la finale tra Iowa e South Carolina (+89% rispetto al 2023), battendo per la prima volta in assoluto la finale maschile. Inoltre, l’audience 2024 del Draft WNBA (l’evento annuale della Women’s National Basketball Association dove le franchigie scelgono le nuove giocatrici per la stagione tra quelle delle squadre partecipanti alla NCAA o da campionati stranieri) è aumentata di oltre il 500% a livello generale, e del 668% tra le spettatrici di età compresa tra i 2 e i 17 anni (dati Nielsen).

L’interesse complessivo per la massima divisione professionistica di pallacanestro degli Stati Uniti (Wnba), invece, è cresciuto del 29% tra il 2023 e il 2024 (dati Nielsen Fan Insights). A questi risultati ha contribuito in gran parte la figura di Caitlin Elizabeth Clark, cestista delle Indiana Fever (squadra di massima divisione) definita dalla stampa come «la nuova stella della pallacanestro americana» e atleta dell’anno secondo la rivista Time.

La giovane 23enne statunitense di origini siciliane è entrata di diritto nella storia del basket USA dopo aver fatto letteralmente esplodere l’interesse su tutto il campionato a suon di record. Per citare solo il dato riguardante la copertura della stagione della Wnba sui canali Disney e ION, l’influenza di Clark ha fatto registrare una media di 942 mila spettatori (+201% rispetto al 2023 dove se ne registravano 384 mila, dato in linea col 2022). Rispetto al 2017, anno di minimo storico per il campionato, la stagione 2024 ha registrato un incremento di audience di quasi l’800%.

Ma l’onda lunga degli sport femminili va ben oltre il basket. Ne è un esempio il tennis che dal giugno 2024, col canale T2 di Tennis Channel, riserva ogni martedì della settimana alla trasmissione di sole partite femminili. O il Canada, dove si sta assistendo sia all’espansione della National Hockey League (NHLe) sia alla nascita di una fiorente lega di calcio femminile. E in Inghilterra, con la la Soccer League femminile che ha registrato un aumento del 52% degli spettatori dopo la vittoria dell’Inghilterra a EURO 2022, grazie anche a un miglior accordo per la copertura delle partite.

Usa, boom di interesse e investimenti per il calcio femminile

E a proposito di calcio femminile, negli Stati Uniti la National Women’s Soccer League ha registrato un aumento di interesse di quasi il 20% dell’audience tra il 2023 e il 2024. A metà del 2024, invece, la lega ha superato il milione di fan per la terza stagione consecutiva: basti pensare che fino alla 13a settimana del calendario sono stati oltre 7 milioni gli spettatori che si sono sintonizzati sulle piattaforme che distribuivano le partite del campionato, facendo registrare un +95% rispetto al 2023.

Trend in crescita anche per il numero di tifosi presenti alle partite: 6 i club a raggiungere il record di presenze negli impianti, tra cui i Chicago Red Star che hanno fatto registrare 35.038 persone in una singola partita della NWSL, quella contro il Bay FC al Wrigley Field di Chicago.

Numeri importanti, insomma, a tal punto che proprio di recente la U.S. Soccer Federation (l’organo ufficiale di regolamentazione e di governo dell’attività calcistica negli Stati Uniti) ha annunciato uno straordinario investimento di 30 milioni di dollari per sostenere il calcio femminile nei prossimi 5 anni. A mettere sul piatto questo enorme contributo economico è stata Michele Kang, imprenditrice e filantropa americana che nel 2022 è diventata la prima donna a capo di una squadra della National Women’s Soccer League, la Washinghton Spirit; cui sono seguite nel 2023 sia la firma di un accordo con la holding francese OL Groupe (proprietaria dei team maschili e femmminili dell’Olympique Lyonnais e del loro stadio) per creare la prima organizzazione calcistica femminile multi-team globale nel suo genere, sia l’acquisizione dalla London City Business, l’unica squadra di calcio femminile completamente indipendente tra i due principali campionati femminili professionistici inglesi.

L’investimento di Kang nel calcio femminile americano rappresenta non solo la più grande somma impegnata da parte di una donna ma un gesto che va oltre il denaro, perché stabilisce un nuovo standard per la valorizzazione delle atlete e del loro potenziale: «Gli sport femminili sono stati troppo a lungo sottovalutati e trascurati – ha dichiarato Kang – e il mio impegno è mirato ad elevare il livello di eccellenza del calcio femminile sia in campo che fuori, fornendo le risorse di cui le atlete hanno bisogno per raggiungere il loro pieno potenziale e circondandole con il supporto professionale che meritano.»

A livello pratico, questa donazione contribuirà a raddoppiare il numero di campi per le squadre nazionali giovanili e ad espandere il programma di scouting di talenti aumentando l’accesso al mondo del calcio di 100mila nuove giocatrici. Non si tratta, quindi, solo di una spinta economica per il movimento calcistico femminile ma di un coraggioso passo avanti verso l’uguaglianza.

Calcio femminile italiano, crescita nei numeri ma stop agli investimenti

Il calcio femminile cresce velocemente anche in Italia, con un trend positivo sotto tutti i punti di vista: dalle tesserate (+125,8% dal 2008 al 2022) alle giovani praticanti di età compresa tra i 10 e i 15 anni (+167,4%) fino al pubblico (quasi 23 milioni nel 2023) e ai social media (community di 200 mila followers, +38 mila rispetto al 2023). E non è tutto, perché il vero traguardo che ha segnato questo importante cambio di passo è stato il passaggio al professionismo (luglio 2022), una conquista che oltre a riconoscere alle calciatrici una serie di tutele (stipendio, assicurazione, maternità e pensione) ha fatto aumentare progressivamente il monte ingaggi della Serie A, arrivando a toccare quota 12 milioni di euro nella stagione 2023/24 (oltre il 60% rispetto al 2021/2022).

Numeri di cui hanno beneficiato tutti perché, complice anche il cambio di format (da 12 a 10 squadre e 2 fasi del torneo), la Serie A femminile italiana è diventata il campionato con maggior equilibrio competitivo tra i top in Europa, con un impatto importante dal punto di vista mediatico e commerciale con numeri di audience tv, media e ricavi in forte aumento; in particolare questi ultimi con un +147% dalla stagione 2019/2020 a quella 2022/2023 su tutte le voci di entrata.

Purtroppo, però, nella legge di Bilancio di fine anno, il Governo Meloni ha bocciato il rifinanziamento del fondo triennale per il professionismo nello sport femminile, istituito nel 2020 dal decreto Nannicini (per un totale di 11 mln di euro), a cui aveva aderito solo la Figc. Così, quella che era stata una conquista raggiunta dopo non poche battaglie si è trasformata nell’ennesima débâcle tutta italiana, dove a uscirne malconci sono il futuro delle attuali giocatrici e i sogni di tante giovani ragazze che vedono negarsi la possibilità di avere gli stessi diritti dei colleghi uomini.

Sul tema è intervenuta anche l’ex calciatrice Carolina Morace, che su Instagram ha postato questa dichiarazione: «La maggioranza di destra ha bocciato l’emendamento per rifinanziare il fondo per lo sport professionistico femminile, ma ciò che manca davvero è la visione. Ad accedervi in precedenza era stata la sola FIGC, ma in tre anni non è stato fatto nulla per rendere il calcio femminile sostenibile: nessuna strategia su sponsor, diritti tv e pubblico negli stadi. Mentre in Inghilterra partner privati come Barclays investono milioni, in Italia si è solo sprecato tempo prezioso. Ora il calcio femminile deve ripartire da se stesso per non restare indietro rispetto al resto d’Europa. Serve progettualità, non promesse vuote».

Nel frattempo si aspettano le mosse del Governo che, come aveva dichiarato il ministro dello Sport Andrea Abodi durante un panel ad Atreju lo scorso dicembre, «farà la sua parte nei prossimi mesi e io mi assumerò l’impegno che possiate riscontrarlo.»

La parità numerica di genere alle Olimpiadi di Parigi e i successi delle atlete italiane

Il 2024 è stato anche l’anno dei Giochi Olimpici di Parigi, terza “edizione” in terra francese ma primi della storia a raggiungere la parità “numerica” di genere, con una partecipazione equa di atleti uomini e donne nelle 329 discipline; segnando di fatto un traguardo storico per lo sport femminile. Olimpiadi, che per lo sport femminile italiano sono state indimenticabili.

Su 40 medaglie Olimpiche, ben 17 quelle conquistate dalle sportive azzurre (in singolo, in coppia o in gruppo): da Jasmine Paolini e Sara Errani (miglior coppia 2024 per la Women’s Tennis Association e prime nella storia del tennis azzurro a conquistare un oro alle Olimpiadi) a Chiara Consonni e Vittoria Guazzini, che hanno portato per la prima volta l’Italia sul primo gradino del podio olimpico nel ciclismo su pista. Alice D’Amato e Manila Esposito, oro e bronzo nella ginnastica artistica, che insieme a Angela AndreoliElisa Iorio e Giorgia Villa hanno conquistato l’argento a squadre dietro solo agli Stati Uniti di Simone Biles. Sofia Raffaeli, prima azzurra di sempre a conquistare una medaglia Olimpica individuale nella ginnastica ritmica (bronzo), e Alessia MaurelliMartina CentofantiAgnese DurantiDaniela Mogurean e Laura Paris, bronzo nella ritmica a squadre.

Le atlete della pallavolo hanno conquistato quell’oro che mancava alla bacheca azzurra dal lontano 1996 ad Atlanta, quando i ragazzi di Julio Velasco sfiorarono un’impresa leggendaria. Questa volta il cerchio si è chiuso. In panchina c’era ancora Velasco, insieme ad uno dei suoi “ragazzi”, Lorenzo Bernardi. Dulcis in fundo, l’Italvolley è stata eletta “Miglior squadra femminile” agli ANOC Awards 2024.

In un anno non proprio fortunato per la scherma azzurra, a portare un po’ di luce ci ha pensato l’oro femminile della spada a squadre, primo della storia in questa disciplina, conquistato da Rossella FiamingoGiulia RizziAlberta Santuccio e Mara Navarria. E poi il fioretto, con l’argento di Arianna Errigo, Martina Favaretto, Alice Volpi e Francesca Palumbo. Parigi 2024 ha segnato l’esordio dell’iQFOil femminile, la nuova classe di windsurf, che ha visto l’oro di Marta Maggetti. Sempre nella vela, secondo oro olimpico consecutivo per Caterina Banti in coppia con Ruggero Tita nel Nacra 17 (catamarano sportivo ad alte prestazioni). E poi Giulia Conti e l’equipaggio di Luna Rosa Prada Pirelli, che hanno conquistato la Coppa America femminile.

Non sono mancati i successi neanche nel tiro sportivo (un altro sport che ha sempre visto eccellere l’Italia) con l’oro nello skeet a squadre miste della specialista Diana Bacosi e l’argento individuale di Silvana Stanco. E nel judo, con Alice Bellandi nella categoria -78kg. Emozioni anche dall’atletica, dal nuoto e dai tuffi. Dopo aver conquistato il titolo inviduale e a squadre agli Europei, Nadia Battocletti ha fatto suo anche l’argento nei 10000m, con un finale in progressione da lasciare senza fiato. Anche se ha sfiorato il podio olimpico di Parigi, Larissa Iapichino ha alzato al cielo il trofeo della Diamond League nel salto in lungo, conquistando anche l’argento europeo. Ginevra Taddeucci, nelle acque libere, ha conquistato il bronzo nella 10km donne, unica medaglia azzurra nel nuoto di fondo.

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