Università, chi sono le rettrici in Italia e perché sono poche

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una rapida crescita della presenza femminile alla guida delle università italiane. Basti pensare che, in meno di cinque anni, tra il 2020 e il 2024, il numero delle rettrici italiane è più che raddoppiato. Sebbene le fila di donne “con l’ermellino” si stiano infoltendo e il tetto di cristallo in accademia inizi a incrinarsi, il gruppo delle rettrici è ancora troppo ristretto e conta 17 donne su 85 partecipanti alla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui), l’associazione delle università italiane statali e non statali riconosciute.

«Siamo in un momento significativo di cambio di mentalità, ma noi rettrici rimaniamo ancora una esigua minoranza e questo va sottolineato», dice Giovanna Iannantuoni, presidente della Crui dallo scorso anno.

Il motore del cambiamento

«C’è stata una presa di coscienza collettiva – spiega Iannantuoni – del fatto che posizioni di leadership come quella di un rettorato possono essere tranquillamente ben rette anche da una donna. Anzi, noi donne sappiamo conciliare l’ambizione con la cura e con la generosità di mettere a disposizione degli altri i traguardi che raggiungiamo».

Iannantuoni – che è anche rettrice dell’Università di Milano Bicocca – sottolinea anche che la presenza femminile al vertice della governance degli atenei, pur osservando un incremento negli anni, rappresenta ancora un fenomeno piuttosto limitato. La conferma arriva dal Rapporto Anvur 2023 rispetto ai dati relativi ai rettori e rettrici delle università italiane. Dei 99 rettori e rettrici in carica nel 2022, 12 di questi (12,1%) è donna. La loro percentuale nel 2012 era al 7,5%.

«Anche la mia nomina a presidente della Crui – prima donna dopo 60 anni – rappresenta questo momento significativo di cambio di mentalità, ma noi rettrici rimaniamo ancora una esigua minoranza su 85 rettori, e questo va sottolineato», dice Iannantuoni.

Collo di bottiglia

Il delta molto pronunciato tra donne e uomini a capo delle università italiane è conseguenza di un collo di bottiglia nel quadro di genere che si crea nei vari passaggi di carriera accademica e che si colloca in una classe di età cruciale per lo sviluppo della professione, cioè quando si arriva alla posizione propedeutica al ruolo.

Il numero di uomini e di donne è quasi coincidente per i ricercatori a tempo indeterminato, mentre la divaricazione inizia dai ricercatori a tempo determinato per proseguire in modo abbastanza contenuto per i professori associati e diventare più ampia per i professori ordinari fino a essere particolarmente evidente per i rettori e le rettrici in carica.

Fonte: Rapporto Anvur 2023

Ostacoli alla carriera

Le carriere delle donne, anche nell’ambito accademico, sono più fragili. Di conseguenza raggiungere ruoli apicali è più complicato. «C’è una difficoltà oggettiva – dice Iannantuoni – a conciliare la vita personale con quella lavorativa. Questo vale soprattutto per le donne, perché il lavoro di cura, sia dei bambini sia delle persone anziane, è un carico tipicamente femminile nel nostro Paese e questo non facilita la carriera».

Il rapporto She Figures 2018, pubblicato dalla Commissione europea nel febbraio 2019, da una parte testimonia un miglioramento generale con un aumento di donne che intraprendono il percorso universitario, dall’altra, segnala che la presenza femminile nel passaggio dalla fase di formazione a quella di avvio della carriera accademica, diventa minoritaria, con un’inversione dei rapporti tra i due generi. Una presenza che si fa sempre più esigua nel progredire verso le posizioni di leadership. Le donne subiscono ancora condizioni di lavoro più precarie degli uomini; sono meno pagate (e il gender pay gap aumenta con l’età); faticano a raggiungere posizioni apicali nella carriera; faticano ad essere riconosciute come autrici di invenzioni brevettabili oltre che a trovare fondi per le loro ricerche.

Da qui l’esigenza per gli atenei di sostenere le giovani e permettere una conciliazione vita lavoro in maniera fattiva. «La fase intorno ai 30 anni è quella in cui le donne hanno delle posizioni da ricercatrici o asssegniste e, al contempo, potrebbero o stanno formando una famiglia. È un momento delicato in cui dobbiamo sostenerle anche con politiche attive per la conciliazione, così da costruire un ambiente in cui davvero uguaglianza di genere voglia dire permettere di affrontare la propria attività lavorativa in serenità», dice la presidente.

Con un nuovo anno accademico alle porte, Iannantuoni si congeda con un auspicio: «In qualità di presidente della Crui voglio concludere con un augurio che si racchiude in una parola: impatto. L’università italiana deve avere l’ambizione di farsi motore di innovazione e di modernità del paese. Quello che auguro all’Italia è di avere una crescita economica solida, stabile, inclusiva. Cioè che non lasci indietro nessuno, per questo abbiamo bisogno di scienza, cultura e di università».

La carica delle rettrici italiane

La prima rettrice donna in Italia, la professoressa Maria Tedeschini Lalli, venne eletta nel 1992 all’Università di Roma Tre. Docente di letteratura americana e direttrice del dipartimento, venne rieletta successivamente per un secondo mandato come rettrice.

Oggi le università a guida femminile sono 17 su 85 partecipanti alla Crui. La Lombardia, e in particolare Milano, si meritano la maglia rosa per numero di donne a capo degli atenei. 5 università su 8 a Milano hanno una rettrice. Si aggiungono Maria Pierro all’Insubria, con sede a Varese e Como, e Anna Gervasoni alla Liuc Università Cattaneo di Castellanza (Varese), entrambe in attesa di assumere il ruolo con l’inizio del nuovo anno accademico.

Ecco chi sono le rettrici nelle università italiane:

Aosta – Università della Valle d’Aosta – Manuela Ceretta
Ceretta è professoressa ordinaria di Storia del pensiero politico presso il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università degli studi di Torino. Come rettrice si è insediata ufficialmente nel novembre 2023 e rimarrà in carica per il quadriennio accademico 2023/2024 – 2026/2027.

Aquila – Scuola Universitaria Superiore “Gran Sasso Science Institute” (Gssi) – Paola Inverardi
Laureata in scienze informatiche all’Università di Pisa, Inverardi è un’informatica conosciuta a livello internazionale, specializzata nell’ingegneria del software. Dal 1994 è stata professore ordinario all’Università dell’Aquila dove ha ricoperto le cariche di presidente di corso di laurea, direttrice di dipartimento, preside della facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali. Dal 2022 è rettrice del Gran Sasso Science Institute mentre in precedenza, dal 2013 al 2020, è stata rettrice dell’Università degli studi dell’Aquila. Il suo mandato al Gssi scadrà l’11 settembre 2028.

Castellanza (Varese) – Liuc-Università Cattaneo – Anna Gervasoni
Anna Gervasoni è stata nominata all’unanimità dal cda della Liuc rettrice lo scorso luglio ed entrerà in carica dal 1° novembre. Professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese, si è sempre dedicata ai temi di finanza innovativa e, in occasione dell’annuncio della sua nomina, ha dichiarato che le linee guida del suo mandato saranno innovazione, internazionalizzazione e legame con le imprese. Dal 1997, inoltre è alla direzione generale di Aifi, l’associazione che raduna i fondi di private equity, venture capital, private debt.

Ferrara – Università degli studi di Ferrara – Laura Ramaciotti
Laura Ramaciotti è professore ordinario di economia applicata, docente di Politiche dell’Innovazione e di Economia e Gestione delle Imprese con una profonda esperienza in terza missione, trasferimento tecnologico, politiche dell’innovazione, creazione di startup. Dal novembre 2021 è la prima rettrice della storia pluricentenaria dell’Università di Ferrara (e resterà insediata fino al 31 ottobre 2027). Nella sua attività di ricerca si è sempre occupata di politiche per la valorizzazione della ricerca pubblica e della terza missione, di economia per la scienza e delle dinamiche di open science, proprietà intellettuale e imprenditorialità innovativa.

Firenze – Università di Firenze – Alessandra Petrucci
Alessandra Petrucci è in carica come rettrice dell’Università di Firenze per il sessennio 2021 -2027. Laureata in Ingegneria civile a Firenze, ha conseguito anche il titolo di dottore di ricerca in Statistica applicata. Ricercatrice dal 1997 di Statistica presso la Facoltà di Scienze politiche Cesare Alfieri, è diventata nel 2002 docente associata di Statistica presso la Facoltà di Psicologia. Nell’Ateneo fiorentino è stata componente del consiglio di amministrazione (2013-2016) e, dal 2016, direttrice del Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni Giuseppe Parenti e membro del senato accademico.

Insubria – Università degli studi dell’Insubria – Maria Pierro
La prima rettrice donna dell’istituzione con sede a Varese e Como sarà alla guida dell’ateneo a partire dal 1° novembre 2024. Giurista e avvocata, guiderà l’università fino al 2030. Dal 2018, Pierro è direttrice del Dipartimento di Economia, che ha ottenuto la qualifica ministeriale di dipartimento di eccellenza per il quinquennio 2023/2027.

Messina – Università degli Studi di Messina – Giovanna Spatari
Eletta a fine novembre, Spatari è la “prima donna con l’ermellino” della storia dell’Università di Messina. Dal dicembre 2019 Ordinaria di Medicina del Lavoro presso il medesimo ateneo, rimarrà in carica come rettrice fino al 12 dicembre 2029. La professoressa è stata prorettrice al Welfare e Politiche di genere dell’Università di Messina (dal 2020 al 2023); ha presieduto, dal 2005 al 2007, il cpo – comitato pari opportunità, mentre – dal 2014 al 2016 – è stata vicepresidente del cug – comitato unico di garanzia dell’ateneo peloritano.

Milano – Università Statale di Milano – Marina Brambilla
Dal 1° settembre, e a 100 anni dalla sua fondazione, l’Università Statale di Milano ha una rettrice. Marina Brambilla sarà a guida dell’ateneo a decorrere dal 1° ottobre 2024 fino al 30 settembre 2030. Professoressa di Linguistica tedesca e attuale prorettrice ai Servizi alla didattica e agli studenti, presiede il Centro Linguistico di Ateneo – Slam e l’Osservatorio per il diritto allo studio, che ha contribuito a creare.

Milano – Università di Milano-Bicocca – Giovanna Iannantuoni
Rettrice dell’Università di Milano-Bicocca dall’1 ottobre 2019, Giovanna Iannantuoni è professoressa di Economia Politica. Dopo la laurea in Discipline Economiche e Sociali all’Università Bocconi, ha conseguito il PhD in Economics presso la Louvain-la-Neuve University (2001). Nel 60° anno della sua storia, Crui l’ha scelta come presidente. Prima volta per una rettrice donna.

Milano – Politecnico di Milano – Donatella Sciuto
Laurea al Politecnico di Milano e Ph.D. in Computer and Electrical Engineering negli Stati Uniti, dopo il dottorato è rientrata in Italia per seguire la carriera universitaria. E’ stata prorettore delegato di ateneo dal 2011 al 2015 e poi prorettore vicario fino al 2022. Al Politecnico di Milano si è occupata in particolare di ricerca, ict e diversità e inclusione. Oggi è professore ordinario di Sistemi di Elaborazione presso il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, oltre a essere rettore da gennaio 2023. Il suo incarico scadrà a fine dicembre 2028.

Milano – Univeristà Iulm – Valentina Garavaglia
Garavaglia dal 1° novembre sarà la prima rettrice donna nella storia dell’Università Iulm e resterà in carica per sei anni. In ateneo dal 2010, è professore ordinario di teatro nella facoltà di Comunicazione e da un anno prorettrice vicaria e prorettrice con delega alla Didattica.

Milano – Università Cattolica del Sacro Cuore – Elena Beccalli
Elena Beccalli ha assunto il ruolo di rettrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per il prossimo quadriennio 2024-2028 lo scorso 1° luglio. Nominata dal cda, è la prima donna a ricoprire questo incarico nella storia dell’ateneo. Beccalli, alumna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, è professoressa ordinaria di Economia degli intermediari finanziari nella Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative, dove dal 2014 ha ricoperto il ruolo di preside. Negli anni più recenti i suoi studi si sono concentrati su questioni di etica e inclusività, sostenibilità, intelligenza artificiale e leadership femminile.

Padova – Università di Padova – Daniela Mapelli
Nel giugno 2021 Daniela Mapelli è stata eletta rettrice dell’Università di Padova per il sessennio 2021-2027. Dopo essere stata presidente del corso di laurea magistrale in Neuroscienze e Riabilitazione Neuropsicologica (con le neuroscienze cognitive sono in particolare il suo ambito di ricerca) e tuttora direttrice del master in Neuropsicologica Clinica, nel 2015 è stata nominata prorettrice alla Didattica dell’Università di Padova.

Pisa – Scuola Superiore Sant’Anna – Sabina Nuti
Sabina Nuti è rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna dall’8 maggio 2019, per il mandato 2019 – 2025. Presso la Scuola è Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese e Responsabile del Laboratorio Management e Sanità dell’Istituto di Management. Dal 2016, inoltre, è membro dell’Expert panel on effective ways of investing in health della Commissione Europea.

Roma – Università degli Studi La Sapienza – Antonella Polimeni
Antonella Polimeni è la rettrice della Sapienza per il sessennio 2020-2026. Si tratta della prima donna ad essere eletta alla guida dell’ateneo romano. Professoressa ordinaria di Malattie odontostomatologiche, è stata anche la prima preside donna della facoltà di Medicina dell’Università Sapienza di Roma.

Roma – Università degli Studi Internazionali di Roma – Mariagrazia Russo
Formatasi alla Sapienza di Roma e alla Sorbonne di Parigi, Russo è rettrice dell’Unint dal 5 settembre 2023 (nonché la seconda eletta in Lazio). Con oltre 160 pubblicazioni in più lingue, invitata come relatrice a congressi in varie nazioni nel mondo,, è anche presidente dell’Associazione Italiana di Studi Portoghesi e Brasiliani (Aispeb) che raccoglie tutti i docenti universitari di lusitanistica.

VENEZIA 16/09/20 – Tiziana Lippiello nuova rettrice di Ca’ Foscari.
©Andrea Pattaro/Vision

Venezia – Università Ca’ Foscari – Tiziana Lippiello
Dall’ottobre 2020 anche l’Università Ca’ Foscari di Venezia ha per la prima volta una rettrice. Si tratta di Tiziana Lippiello, docente di lingua cinese classica e che, con rettore Michele Bugliesi, ha ricoperto la carica di prorettrice vicaria con delega alle relazioni internazionali. Lippiello è stata anche la prima donna a ricoprire questo ruolo in tutto il Veneto.

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