Formare all’intelligenza artificiale, puntare sulle potenzialità delle ragazze nelle materie STEM e alimentare la passione per la tecnologia e la fiducia nelle proprie capacità. Ha significato tutto questo la terza edizione del tech camp, tutto al femminile, dedicato all’intelligenza artificiale AIxGIRLSun progetto di formazione , gratuito che ha coinvolto venti studentesse provenienti da tutta Italia. Il tech camp dedicato all’Intelligenza artificiale e alla Data Science è infatti rivolto esclusivamente alle ragazze, e si è tenuto anche quest’anno a Volterra presso la SIAF (Scuola internazionale di alta formazione).
Sostenuto da Fineco Asset Management e Lavazza Group, il progetto nasce dalla volontà di Darya Majidi, ceo di Daxo Group e presidente di Donne 4.0, associazione nata nel 2021 con l’obiettivo di rendere protagoniste le donne nell’affrontare le nuove sfide globali e costruire un futuro inclusivo e sostenibile attraverso le tecnologie digitali. Majidi, innovatrice e attivista per i diritti umani, ha sottolineato come il valore e la complessità dei progetti di AIxGirls, realizzati dalle ragazze, siano aumentati in modo significativo in queste tre edizioni: “Questo progresso è un chiaro indicatore di come iniziative di questa portata siano strategiche per costruire le generazioni del futuro. L’incremento delle competenze e della qualità dei progetti testimonia l’importanza di investire nei giovani talenti e nella loro formazione, poiché rappresentano una risorsa fondamentale per il progresso tecnologico e innovativo del paese”.
Il valore della community
Non solo: Majidi, racconta ad Alley Oop, è stata testimone nel corso del camp di un cambiamento reale nel mindset e nelle aspettative delle partecipanti: “Quando il primo giorno abbiamo chiesto alle ragazze di indicare la parola che sentivano di più per descrivere l’inizio del camp, quella che è emersa con più forza è stata “ansia“. Al secondo giorno le parole erano “curiosità, interesse, innovazione“, mentre l’ultimo giorno la parole più unanime era “felicità“. Abbiamo visto formarsi una community di ragazze libere in un ambiente che rispetta la loro passione per le tecnologie e per il nuovo, ragazze che sentono di poter crescere ed essere agenti di cambiamento. Una delle ragazze ha detto: avete acceso in me una fiamma che non credevo di avere“.
Community è forse la parola chiave che emerge da questa esperienza: una community di persone, aziende e istituzioni che credono nel valore e nelle potenzialità delle nuove generazioni di donne nelle materie tecnologiche e digitali. Prosegue Majidi: “Con AIxGIRLS porto a casa ogni anno la a consapevolezza di aver trasformato un’idea in un progetto, vedendo nascere una squadra che crede nel valore della community e della condivisione delle competenze: le ragazze degli anni precedenti quest’anno hanno partecipato come ambassador e tutor per le più giovani. Solo così possiamo davvero abbattere il dream gap”.
Il progetto vincente
Il Camp si è concluso con la realizzazione di cinque progetti a cura delle ragazze, che si sono messe alla prova con le hard skills apprese: machine learning, face detection, text to speech; ma anche con le soft skill messe in campo: team working, public speaking, problem solving. A vincere la terza edizione di AIXGIRLS è stato il progetto Re-Re, che applica l’AI al tema del riciclo e riutilizzo di oggetti o materiali. Si tratta di una app che scansiona e riconosce gli oggetti e i materiali di cui sono fatti attraverso una webcam, suggerendo tutte le soluzioni alternative di riutilizzo o le regole per un corretto riciclo.
Le altre idee sviluppate durante il camp sono LISolution, per facilitare la comprensione del linguaggio dei segni, NoseGuide, un’app che consente alle persone tetraplegiche o paralizzate di poter tornare a comunicare attraverso il movimento del naso, Alfa – o – Mega che aiuta ad analizzare la sostenibilità e l’impegno dei brand di abbigliamento suggerendo ove necessario al consumatore anche alternative più sostenibili, e Memoment per aiutare le persone affette da Alzeimher a tenere sotto controllo l’assunzione dei propri farmaci.
Fabio Melisso, ceo di Fineco AM, ha detto: “L’aver concluso la terza edizione ci riempie d’orgoglio, perché l’entusiasmo e l’impegno che le ragazze hanno dimostrato anche quest’anno confermano che stiamo andando nella direzione giusta. Stimolare le ragazze verso le materie Stem è fondamentale per accelerare un cambio di paradigma, e tutti noi siamo chiamati responsabilmente a fare la nostra parte. Non bisogna aver paura del cambiamento, ma è importante non farsi trovare impreparati e utilizzare tutti gli strumenti a propria disposizione per realizzare le proprie ambizioni, senza paura”.
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