Donne in cammino, una mostra fotografica celebra la cura della vita

Danilo De Marco, “I fiori di cotone, India”

L’orgoglio delle donne sono i loro occhi e il loro portamento. Altero e fermo. Gli occhi delle donne fotografate da Danilo De Marco paiono quasi in 3D. Escono dall’immagine e parlano. Anzi, interrogano ognuno di noi, sulla Terra che urla perché rischia di morire e sulla fatica del vivere in certi angoli di mondo. La Galleria Ceribelli di Bergamo ospita dal 9 marzo al 20 aprile 2024 la mostra del fotografo friulano Danilo De Marco. “Un mondo di donne in cammino”, che è anche un catalogo di Forum Editrice, da sfogliare con calma e provare a rispondere.

Danilo De Marco, “Mondine d’Africa. Raccoglitrici di alghe, Zanzibar”

Le donne ritratte non sono occidentali, vengono perlopiù dall’America Latina e dall’Africa ma fissano anche noi, privilegiati e privilegiate occidentali, per parlarci di femminismo, come ricorda Luciana Castellina nell’introduzione: «Sono, ognuna, un’opera d’arte, e, tutte insieme, potrebbero diventare un meraviglioso museo. Ma, al di là del piacere che ci dà l’arte, c’è un’altra ragione che fa di questa mostra un’iniziativa importante. Importante per il femminismo. Sapete perché? Perché aiuta ciascuna/o di noi che si avvicina a una delle immagini, con l’attenzione e la concentrazione che si ha quando si gira per una esposizione, a chiedersi: ma chi è questa donna, dove abita, che fa, cosa abbiamo in comune, io e lei, ma più in generale cosa hanno in comune tutte le donne?».

Danilo De Marco, “Maternità dei gemelli. Campo profughi di Bunia, 2004”

Già, cosa hanno in comune? La quotidiana fatica dell’allevare i figli: le mamme della Colombia e del Congo, del Brasile e di Haiti offrono il seno ai figli, li stringono, li guidano nella vita. Le donne di De Marco, che tanto mondo ha attraversato alla ricerca degli ultimi nelle aree dimenticate da tutti, lavorano, raccolgono le foglie del tè e le alghe in Zanzibar, trasportano patate in Ecuador, portano acqua in Messico. E ci guardano. Vogliono risposte come la ragazzina di una scuola ad Haiti. Ha un quaderno in mano e il desiderio di imparare per una vita migliore. O come Abiba Med, migrante etiope che attraversa il deserto. E noi, cosa rispondiamo, mentre le stragi nel Mediterraneo sono quotidiane e non fanno più notizia?

Certe foto – bellissime e dolenti – di Danilo De Marco sono come l'”Autoritratto come Santa Caterina di Alessandria” (1615-1617), dipinto da Artemisia Gentileschi e acquistato nel 2018 dalla National Gallery di Londra: la palma del martirio è tenuta quasi fosse un pennello, quello con il quale Artemisia dipinse bellezza e impose la propria personalità, il proprio nome, al di là dello stupro subito, del processo e dell’auto-esilio fiorentino. Nelle donne di De Marco, la miseria, la fatica del vivere sono l’affermazione totale del loro essere donne, creature che danno vita e che della vita hanno cura. Perché, come scrive Angelo Floramo nella postfazione queste donne sono qui «a intessere con i miei sguardi una narrazione potente. Che parla di Terra. E di Resistenza. Due parole che hanno a che fare con il femminino profondo».

Danilo De Marco, “Omaggio a Gerda Taro, Messico”

In tutta la mostra, e nel catalogo allo stesso modo, appaiono solo donne, è loro il mondo, anche, anzi soprattutto quello che scivola al di fuori delle cronache, perché è il più intimo, quello che respira al ritmo lento dei giorni, in un fondersi simbiotico con la Madre Terra (che, appunto, è Madre): «Siete la Terra che resiste – conclude Floramo -. Rimane, per vocazione o per condanna. Si radica con rabbia. Accoglie, si prende cura di chi si perde fra le sue pieghe senza mai chiedere conto di chi sia, senza pretendere che esibisca un documento per passare o che renda ragione di dove viene o verso dove è diretto. Quando la si attraversa non si ha mai la certezza di averne scollinato i labirinti. E alla Terra appartenete, tutte quante voi. Portatrici. Operaie. Tessitrici. Donne. Donne. Donne in cammino. Resistete. Non mollate mai. Perché in fondo lo sapete. Avete già vinto». Se solo, anche noi, donne occidentali, sapessimo ascoltare come si fa a vincere nella confusione artefatta del nostro vivere e nelle prigioni imposte dai maschi…

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Autori: Danilo De Marco, Luciana Castellina
Titolo: “Un mondo di donne in cammino”
Editore: Forum editrice, pagg. 118
Prezzo: 28 euro

Mostra alla Galleria Ceribelli di Bergamo 9 marzo-20 aprile 2024

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