Simona vorrebbe comprare casa, ma non è sicura di riuscire a sostenere un mutuo. Giacomo è mesi che si domanda se chiedere ad Anna di sposarlo, dopotutto hanno un figlio. Caterina e Silvia stanno pensando di adottare una bambina ma hanno difficoltà ad orientarsi. Federica non sa se accettare la proposta di Carlo e aprire un conto cointestato. Luca ed Enrico sono incerti se convivere, entrambi alla loro prima esperienza.
Storie di persone under 35 che ogni giorno tentano di costruire il proprio futuro sulle macerie di modelli familiari che avvertono lontani. Sanno cosa si lasciano alle spalle, ma ignorano cosa li aspetta. Quali sono le difficoltà, le tutele, i risvolti pratici ed economici, le dinamiche psicologiche e relazioni dell’età adulta di oggi? Molto spesso, chi ha meno di 35 anni – e forse anche qualcuno di più – non lo sa. Eppure, avverte il bisogno di fare chiarezza e riuscire a prendere decisioni consapevoli.
Una nuova idea di famiglia
Ci troviamo a rapportarci con persone più grandi – genitori, parenti o semplici conoscenti – senza riuscire ad attivare uno scambio e un dialogo utile a districare i dubbi che accompagnano il nostro diventare adulti. Magari guardiamo nella stessa direzione – la famiglia – ma ciò che vediamo è profondamente dissimile. Da una parte matrimonio, casa e figli e, dall’altra, un nucleo familiare che ci si sceglie, fatto di relazioni non necessariamente romantiche, di figli che si possono anche non volere, di case che si condividono senza necessariamente avere legami esclusivi. Non sorprende se siamo reticenti a chiedere consiglio a chi fatica a concepire il nostro stile di vita.
Clima e costo della vita al centro delle preoccupazioni degli under 35
Ci si trova così con un caleidoscopio di possibilità inesplorate che si apre all’orizzonte, senza però una mappa a disposizione. Ogni tanto qualcuno trova una bussola e prova a disegnare la rotta da sé, ma molto spesso procede a tentoni, senza la certezza che la direzione sia quella corretta. Il tutto, mentre si è calati in un’incertezza generale che spesso spezza le gambe e la voglia di esplorare. Non è forse un caso, se la survey 2023 “Gen Z and Millennial” di Deloitte riporta che questa fascia della popolazione ritiene che le maggiori fonti di stress siano il cambiamento climatico e il costo della vita. Il 52% della GenZ e il 47% dei Millennials, ad esempio, teme di non riuscire a coprire tutte le spese.
Se mi guardo intorno, vedo coetanei stressati, preoccupati e disorientati, nessuno che sembra curarsi più di tanto dei loro – nostri – bisogni e l’incapacità che abbiamo di fare rete. Ci limitiamo a condividere meme e post in cui riconosciamo le difficoltà – e l’ironia – del nostro avere 30 anni, senza tuttavia attivare autentici scambi. Lanciamo input fini a se stessi, senza la voglia di confrontarci davvero su un dato argomento. Ridiamo e piangiamo allo specchio, quando invece potremmo guardarsi reciprocamente negli occhi. Il tutto, specialmente nei luoghi di lavoro.
Una rete di professionisti per costruire il proprio futuro
Ogni fascia d’età ha le sue sfide, ma se delle possibili misure a sostegno del ruolo di genitori e caregiver almeno si parla e si discute, ancora manca una cura nei confronti di chi sta faticosamente capendo come costruire il proprio futuro. L’aiuto di professionisti che possano rispondere alle tante – troppe – domande diventa allora indispensabile: certamente psicologi, ma anche consulenti finanziari e avvocati. Il ruolo del legale, èer esempio, si sta evolvendo in una direzione sociale, racconta l’avvocata Lorenza Cracco, esperta in diritto di famiglia: “Nel corso degli anni abbiamo visto la famiglia trasformarsi, da una struttura rigida rappresentata dal matrimonio a una molteplicità di forme, più elastiche e dinamiche. In questa evoluzione la persona può sentirsi smarrita, soprattutto chi è entrato nell’età adulta e sta compiendo delle scelte importanti rispetto alla direzione da dare al proprio futuro. In questo contesto anche il ruolo dell’avvocato è cambiato, da difensore della crisi coniugale, a guida nella costruzione del proprio percorso di vita. Il legale in questo senso ha un ruolo sociale: aiutare la persona a dare voce ai propri bisogni, confezionando una soluzione giuridica su misura, che gli consenta di progettarsi in modo più autentico. ”
L’importanza del confronto
A tutto questo, va aggiunta una rete di supporto da parte dei coetanei, per scambiarsi idee, punti di vista, esperienze e indicazioni. Gruppi di discussione, Employee Resource Group o semplici occasioni in cui confrontarsi in gruppo, per tentare di dipanare la nebbia. Ancora, una rarità.
Non mi sorprende. Non si è mai stati abituati a confrontarsi – specialmente a lavoro – rispetto alle proprie scelte di vita. Ieri, le scelte erano in qualche modo preconfezionate. Il percorso tracciato, i passaggi obbligati. Confrontarsi non serviva, al più si raccontava a cose fatte.
Oggi, che la mappa si è allargata verso territori inesplorati, ha senso cambiare questa vecchia prospettiva. I coetanei con cui si lavora conoscono il nostro contesto e quasi sicuramente si stanno ponendo le nostre stesse domande. Chi meglio di loro può darci una visione diversa – ma vicina – sul mondo e aiutarci a tracciare nuove rotte?
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