A Venezia sfila la moda dell’America Latina

Per tre giorni Venezia è stata la capitale della moda dell’America Latina, ospitando i designer selezionati per la seconda edizione del Concierto de moda internacional de Venecia. Si tratta di un evento diretto dall’imprenditrice Antonia Jean, inserito nella programmazione ufficiale de “Le Città in Festa 2023” del Comune di Venezia.

Il progetto

L’intuizione di questo appuntamento arriva dal desiderio di creare un momento in Europa dedicato all’esplorazione dell’arte latina. “Spesso gli stilisti latini, quando cercano di farsi conoscere fuori dai paesi d’origine, vengono inclusi in progetti che non esprimono completamente la propria essenza” spiega ad Alley Oop Antonia Jean, che ha ideato il Concierto de moda proprio per mettere al centro i designer con la loro storia.

Un’occasione per raccontare l’America Latina

La scelta di Venezia è stata naturale, considerata la sua identità di frontiera tra influenze diverse. Dopotutto questa è stata una delle ragioni che ha spinto Antonia a trasferirsi in laguna quattro anni fa, proseguendo con la sua attività iniziata in Repubblica Dominicana dedicata alla mentorship di ragazze e bambine. “Rivolgersi alle donne, accompagnandole in un percorso di conoscenza di sé, del proprio corpo, permette anche a me di fare un pezzo di strada insieme a loro – continua Antonia Jean – non voglio che mi considerino un esempio, piuttosto una complice con qualcosa da raccontare. Prima fra tutte la mia esperienza di donna migrante che pensa sempre a nuove occasioni per diffondere le tradizioni del paese di provenienza”.

Le protagoniste della seconda edizione

E proprio il patrimonio artistico dell’America Latina è al centro del Concierto de Moda: stiliste e stilisti dominano la scena con creazioni che sono lo specchio della cultura latina, fatta di artigianato, di colori e tessuti pregiati. La passerella diventa allora il palcoscenico per gli abiti di Giannina Azar, fashion designer di star del calibro di Beyoncé e Jennifer Lopez, riconosciuta da Forbes come una delle donne più creative dei Caraibi e dell’America Latina. Oppure per i capi che giocano con le geometrie del portoricano Sanel Rivera. Maestra del ricamo fatto a mano è invece la stilista messicana Milagros Ancheita con la sua linea Enamoramex, ispirata al Messico e alla figura di Frida Kahlo. Si tratta di abiti che esprimono non soltanto un gusto sofisticato, ma anche un legame con l’ideale di donna che Milagros considera un role model.

Una generazione di sarte

“Frida Kahlo è per me un esempio di attaccamento alla vita e alla propria terra – spiega Milagros Ancheita – nonostante i suoi giri intorno al mondo, non perdeva mai l’occasione di parlare del Messico con orgoglio. E lo stesso spero di fare io come designer, collaborando con artigiani indigeni”.

Milagros Ancheita

Quando le chiediamo cosa l’ha spinta a scegliere questo lavoro, Milagros risponde di aver vissuto in un ambiente di donne che hanno dedicato tutta la loro vita alla sartoria. “Mia nonna e mia madre realizzavano abiti da sposa e per i festeggiamenti della Quinceañera (festa messicana per il raggiungimento dei quindici anni, ndr). Appartenevano a una generazione che non lasciava spazio ai progetti imprenditoriali femminili. Vederle invece andare avanti con un’idea, al di là dei pregiudizi di chi le voleva casalinghe a ogni costo, ha avuto un impatto nella scelta di chi volevo essere io come donna, prima ancora che professionista”. 

Le ragazze madri imparano un nuovo mestiere

E a proposito di progetti che possono fare la differenza, la stilista Merrebel Gifty Ackah è stata una delle protagoniste del Concierto de Moda nonostante le sue origini ghanesi e non latinamericane. La presenza di questa designer è stata fortemente voluta da Antonia Jean perché le collezioni di Merrebel sono realizzate da ragazze madri che non hanno mai lavorato nel settore della moda. La sua sartoria nasce dall’idea di permettere alle donne di imparare un lavoro, così da poter sostenere la crescita dei propri bambini.

Sono io stessa figlia di una ragazza madre e ho vissuto la mia infanzia lavorando sin da piccola in una azienda tessile – racconta ad Alley Oop Merrebel Gifty Ackah – loro pensavano di sfruttarmi, io invece vedevo in quelle vessazioni un’opportunità per il mio futuro. La moda per me è stato il riscatto di una vita che mi ha tolto tanto. Gli africani possono arrivare nei vostri Paesi con i barconi, è vero, perché non hanno altra scelta. Ma sanno fare e hanno voglia di dare il loro contributo. Oggi spero la pensino come me le ragazze della mia sartoria”. 

Costruire un impero del make-up

Il Concierto de moda internacional de Venecia è una vetrina per stiliste latine che hanno conquistato il pubblico delle sfilate per la competenza e per le intuizioni imprenditoriali che hanno permesso loro di raggiungere un successo internazionale. Così come dimostra la storia di Nathacha Nina, make-up artist dominicana che oggi vive in Argentina dopo aver lanciato il suo marchio di cosmetici.

Nathacha si laurea in psicologia, ma le ore passate in cameretta a truccarsi erano piuttosto momenti di riconciliazione con sé stessa. Inizia a occuparsi del make-up anche di amiche e conoscenti, fino a quando non decide di fare il salto pensando di trasformare quella passione in un lavoro. Da allora ha creato un vero e proprio impero del trucco a livello internazionale, sfidando i pregiudizi di chi pensava che una donna dominicana non avrebbe potuto farcela in un paese come l’Argentina.

La mia linea di trucchi è inclusiva, adatta a ogni volto, e sostiene il lavoro etico – racconta Nathacha Nina – nel mio team ci sono soprattutto ragazze, molte giovanissime, perché spero crescano in un ambiente professionale stimolante e capace di sostenere le proprie ambizioni. Il mio brand si è ingrandito nel tempo. Oggi posso contare su una squadra di quaranta persone con cui riesco a portare nel mondo la mia idea di make – up, che non è una cosa frivola o superflua: quando una donna, o un uomo, riesce a sentirsi in equilibrio con il suo aspetto grazie alle tue piccole magie, puoi dire di aver fatto la tua rivoluzione personale”. 

Il Concierto de moda internacional de Venecia ha portato in città il meglio del panorama della moda latina, lasciando anche spazio a concerti e mostre fotografiche, come quella su Frida Kahlo promossa da Alejandra Matiz, figlia del fotografo ufficiale dell’artista messicana, Leo Matiz. Per il pubblico dell’evento è stato come immergersi in una dimensione capace di esaltare lo stile dell’America Latina in maniera autentica, con le contaminazioni europee utili a completare gli abiti, lontane da ogni desiderio di imposizione espressiva.

Nuove generazioni di stiliste

Dopotutto Venezia è la città delle culture che si incrociano e si parlano, al punto da diventare un punto di partenza anche per giovani stiliste, come Marina Amicucci che ha creato il suo marchio Myss Duval proprio ispirato alle influenze veneziane. La sua linea è unisex ed è stata tra le più apprezzate della scorsa Venice Fashion Week.

Il power dressing che provo a esprimere con i miei capi rappresenta un omaggio a quel girl power che, fuor di retorica, mi ha spinta a iniziare questo percorso nella moda che non vedo l’ora di sapere dove mi porterà – conclude Marina Amicucci – le donne imprenditrici ci sono, e questo evento ne è la prova. E soprattutto possono fare la differenza nei percorsi di noi giovani designer”. 

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