“Ragazzi in Gamba”, la tecnologia al servizio delle persone con sindrome di down

L’imprenditore statunitense Henry Ford (genio dalla visione inclusiva che realizzò un modello di automobili alla portata di tutti) diceva che il vero progresso è tale solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano accessibili a chiunque. Una frase pronunciata più di un secolo fa ma che sottolinea un concetto che ancora oggi, purtroppo, bisogna rimarcare: la possibilità (che si spera diventi normalità) di accedere alle stesse opportunità senza differenze di nessun tipo.

Nasce con questa visione il progetto “Ragazzi in Gamba”, la nuova Skill Alexa inaugurata in occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down 2023. Attraverso questa nuova implementazione, gli utenti in Italia potranno ascoltare storie interattive realizzate dall’Associazione Italiana Persone Down (AIPD). L’obiettivo è offrire a ragazze e ragazzi con sindrome di Down, e non solo, un supporto utile all’apprendimento e al riconoscimento dei comportamenti adeguati da adottare in situazioni in cui può essere necessario un certo livello di autonomia.

La Sindrome di Down in Italia, i dati

Nel nostro Paese un bambino ogni 1200 nasce con la sindrome di Down, definita dalla scienza come una condizione genetica alla base della più comune forma di disabilità intellettiva nel mondo. Fino a non molti anni fa si pensava che questi bambini sarebbero stati dipendenti per sempre dai loro genitori. L’AIPD, invece, li ha sempre considerati una risorsa dal grande potenziale, perché capaci di contribuire in maniera significativa allo sviluppo e all’arricchimento della nostra società.

Da più di 40 anni, infatti, l’Associazione oggi presieduta da Gianfranco Salbini, combatte un’unica malattia: il pregiudizio: “L’AIPD è nata nel 1979 e da allora si è sempre impegnata nel tracciare un sentiero nella vita delle persone con sindrome di Down – ha detto Salbini – curando ogni aspetto utile ad un corretto inserimento sociale. Con questa nuova collaborazione – conclude il Presidente AIDP – siamo felici di poter aggiungere un altro tassello alla nostra storia ed entrare in una nuova dimensione di informazione a supporto e servizio delle persone con sindrome di Down”.

Oggi l’aspettativa di vita delle persone con sindrome di Down si è allungata, ed è diventato fondamentale pensare anche ad un loro futuro fuori dalla casa genitoriale. “Come Associazione lavoriamo per portare il nostro bagaglio di competenze ed esperienze direttamente sul campo. Da quando siamo nati, cerchiamo di condividere con la scuola, gli operatori sociosanitari e soprattutto le famiglie, un’attenzione particolare verso questo tea. Anche con iniziative formative dedicate. Skill Alexa verrà presentata e proposta nei nostri interventi formativi e di comunicazione. Inoltre, utilizzeremo tutti i canali di informazione dell’AIPD, dal sito internet ai social fino all’intera rete delle sezioni presenti sul territorio nazionale. Si diventa autonomi soprattutto sperimentandosi nella realtà, ma le tecnologie possono supportare e rinforzare questo lavoro in cui crediamo molto. Siamo grati ad Amazon per averci coinvolto in questa avventura che può aprire ulteriori spazi di apprendimento per tutti” ha sottolineato Salbini.

L’apprendimento

Con l’aiuto di una voce narrante di nome Giorgio, la nuova skill racconterà storie che avranno come tema quali comportamenti si possono adottare quando si è da soli. Con un punto di vista pratico (come muoversi da soli in città, per esempio) e allo stesso tempo sociale, illustrando come interagire con gli sconosciuti in contesti diversi.

L’obiettivo del progetto non è tanto promuovere un apprendimento meccanico, quanto piuttosto la capacità di riflessione degli utenti. Così come nella vita reale, infatti, anche in queste storie viene ricordato che la soluzione giusta non è sempre una sola e che da ogni azione scaturiscono una o più conseguenze, di fronte alle quali bisogna essere preparati sapendo come reagire e mettendo da parte paure e insicurezze.

“Il contributo della tecnologia può essere realmente importante solo se messo al servizio del benessere delle persone e della risoluzione dei loro bisogni. Utilizzata in questa direzione, infatti, diventa un valido strumento per rendere l’inclusività sempre più concreta e raggiungibile con un impatto enorme che può riguardare non solo chi la utilizza direttamente, ma anche figure come caregiver, famigliari e amici. Per questo, il nostro obiettivo è di rendere Alexa sempre più intelligente, utile e accessibile” ha dichiarato Giacomo Costantini, business development manager di Amazon Alexa

“Ragazzi in Gamba”, una storia cominciata nel 1989

Per l’Associazione Italiana Persone Down, diventare “ragazzi in gamba” significa essere in grado di cavarsela da soli. E questo vuol dire anche imparare a comprendere quando e da chi farsi aiutare, integrando le proprie competenze con quelle degli altri Dal 1989, l’AIPD ha sviluppato un progetto chiamato proprio Ragazzi in Gamba: una volta a settimana, il Club dei Ragazzi (un gruppo di amici di età compresa tra i 15 e i 19 anni), organizza uscite al cinema, al bowling o di shopping (compie quindi azioni simili a quelle dei propri coetanei) e impara sul campo come far fronte alle situazioni della vita comune, riprendendosi uno spazio di indipendenza che spesso gli viene sottratto. Alexa diventa oggi l’assistente vocale di Ragazzi in Gamba, raccontando agli utenti gli stessi scenari della vita reale e guidandoli nella riflessione, per scegliere la strada migliore in ogni situazione.

Ne è convinta anche Anna Contardi, Coordinatrice Nazionale AIPD e Assistente Sociale esperta sugli aspetti legati all’educazione delle persone con disabilità intellettiva, che ha dichiarato: “Abbiamo accettato volentieri l’idea di collaborare con Amazon perché pensiamo che le nuove tecnologie possano aiutare le persone con sindrome di Down a raggiungere migliori livelli di autonomia e inclusione sociale. In particolare in questo tempo storico che vede un aumento delle persone con SD in età adulta. Crediamo sia un obiettivo sempre più importante per noi e per la società e siamo convinti che un prodotto pensato per loro potrà migliorare la vita anche di molte altre persone”.

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