Guerra, una carovana di genere per l’Ucraina

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Quando ancora piovono bombe e missili sull’Ucraina con civili costretti al freddo e al buio, la carovana è pronta per una nuova missione. Guidata dall’associazione Orlando di Bologna e il MIT – Movimento d’Identità Trans, “La Carovana di genere per l’Ucraina” lo scorso 13 settembre ha raggiunto Uzhhorod e consegnato il carico di farmaci e prodotti sanitari per la salute sessuale e riproduttiva delle donne e delle persone LGBTQ+.

“Abbiamo incontrato organizzazioni e donne straordinarie – racconta ad Alley Oop  Fernanda Minuz, dell’associazione Orlando  – la donazione è stata apprezzata, perché forse nessuno ha pensato a quel tipo di aiuto, di cui invece c’è estrema necessità. Abbiamo raccolto richieste e posto le basi per relazioni politiche e di sostegno, ma anche visto la difficile quotidianità di un paese in guerra”.

La costruzione della pace

Orlando, associazione femminista molto longeva, ha fondato il Centro di documentazione delle donne di Bologna che comprende la biblioteca delle donne, la più grande specializzata in Italia. “Dall’inizio degli anni ‘80 ci occupiamo di iniziative di cultura femminile – spiega Fernanda Minuz – e come associazione abbiamo una tradizione consistente di supporto e relazioni internazionali con associazioni di donne in situazioni di conflitto: diverse esperienze nei territori occupati tra Palestina e Israele, nei Balcani, in Albania per le Pari opportunità”.

E quando è scoppiata la fase di emergenza della guerra in Ucraina le donne si sono interrogate su cosa fare. “C’è un problema di aiuti – descrive – e noi come organizzazione femminista lavoriamo per la costruzione della pace: abbiamo fatto un documento che richiama alcuni punti, tra cui una risoluzione dell’Onu che invita i contendenti a inserire una adeguata presenza femminile nelle trattive di pace, riconoscendo che le donne sono tra le principali vittime delle guerre proprio perché combattenti, e perché la storia e l’esperienza dimostra che dove le donne sono inserite in percorsi di pace, questa e più duratura”.

La carovana di genere

In occasione dell’assemblea cittadina “Donne per la pace in Ucraina”, riunitasi il 13 aprile nel Centro di documentazione delle donne, l’associazione Orlando e il MIT avevano lanciato la proposta di una “carovana di genere per l’Ucraina” per portare beni di prima necessità legati alla salute sessuale e riproduttiva. Prima dell’estate le associazioni hanno avviato una raccolta fondi per l’acquisto di farmaci per la salute delle donne e delle persone LGBTQ+: nella scelta si sono avvalsi della competenza di Donatella Albini, di Mediterranea Saving Humans, ginecologa attiva in progetti di emergenza sanitaria.

La raccolta fondi cui hanno contribuito e aderito singole e associazioni del territorio bolognese e nazionale ha ricavato 5.434 euro. L’acquisto dei farmaci è stato possibile grazie al supporto dell’ASL Modena, che ha consentito l’acquisto in magazzino al 50% del prezzo di vendita, in base alla legge regionale n.4 dell’8 aprile 2022. Sono stati donati dalla Fondazione ANT Italia Onlus di Bologna farmaci e parafarmaci.

“Nella città di Roma, ad opera di singoli e associazioni femministe – aggiunge Fernanda Minuz – su sollecitazione del collettivo ‘Cattive ragazze’, sono stati raccolti prodotti sanitari e per l’igiene attraverso la pratica del “farmaco sospeso” per promuovere insieme alla raccolta una sensibilizzazione al significato politico che noi tutte attribuiamo a questo invio”.

L’associazione PMG-Italia ha messo a disposizione un pullmino per il trasporto dei farmaci. Contemporaneamente e nel corso dell’estate le organizzazioni promotrici hanno costruito una rete di relazioni con organismi internazionali, istituzioni sanitarie e associazioni ucraine. Partito il 12 settembre da Bologna, martedì 13 settembre il pullmino è arrivato nella città di Uzhhorod. L’equipaggio era composto da Fernanda Minuz e Sofia “Papessa” Mehel (MIT), Giulia Di Fiorito (Mujeres Libres), Elena Niccolai (attivista).

Una rete di relazioni e di aiuto

Rappresentati del cluster ucraino dell’OMS hanno sostenuto l’iniziativa fornendo un flusso costante di informazioni circa le procedure più adeguate per il trasferimento dei farmaci in Ucraina e favorendo i contatti con alcune associazioni. Il “Clinical Hospital of Emergency Medical Care” di Dnipro, grazie all’interessamento della dottoressa Natalya Shulika, ha accettato la donazione riconoscendone la rispondenza ai bisogni della popolazione del territorio.

I farmaci e i prodotti sanitari non farmacologici sono stati consegnati all’associazione Volunteers of Transcarpathia, nelle mani della presidente Vlasta Reypashi. Nata nel 2014, l’associazione si occupa di reperire, raccogliere e distribuire aiuti umanitari per la popolazione civile, i militari e le istituzioni quali case di accoglienza per le e i rifugiati interni, orfanatrofi e ospedali. Si tratta di un’assistenza a tutto tondo che risponde a ogni bisogno possa emergere: conta oltre 300 membri, in larghissima maggioranza donne e negli anni si è guadagnata la stima e la fiducia dei donatori nazionali e internazionali.

La delegazione bolognese ha poi incontrato Anna Redkotv, in rappresentanza dell’associazione Gender Stream. Come associazione femminista e parte della comunità LGBTQ, l’associazione operava a Dnipro e si occupava di diritti e contrasto alla violenza di genere. Da un anno si è trasferita a Uzhhorod, dove Anna Redkotv e molte socie vivono come rifugiate interne, si occupa ora dell’assistenza ai rifugiati e dell’aiuto a chi desidera lasciare il paese, con particolare attenzione alle persone trans. Gestisce casi di accoglienza a Uzhhorod e a Bratislava.

“Le interlocutrici in Uzhhorod e Dnipro hanno rimarcato il valore e la necessità dei prodotti farmacologici portati – sottolinea Fernanda Minuz – difficili da reperire quando la cura ai militari e alla popolazione civile con danni fisici di guerra ha messo in secondo piano la salute delle donne e di altre parti fragili della popolazione”.

Vittime di stupri e violenza di genere

“Le donne vittime degli stupri e della violenza basata sul genere – racconta sempre Minuz ad Alley Oop – non ricevono le cure e le attenzioni necessarie, i servizi di maternità e di salute riproduttiva di Dnipro fronteggiano con difficoltà la richiesta delle numerose donne fuggite dalle aree del conflitto. Le interlocutrici hanno segnalato inoltre la necessità di aiuti da destinare alle case di accoglienza in vista dell’inverno”.

L’ associazione Orlando e il MIT intendono proseguire e ampliare la collaborazione con le associazioni ucraine e lanciano una nuova raccolta di fondi per l’acquisto di medicinali e oggetti di prima necessità, quali coperte e abbigliamento caldo.

“Intendiamo rispondere ai bisogni che abbiamo raccolto inviando farmaci per la salute sessuale e riproduttiva delle donne e delle persone trans – il loro appello – e per i centri di maternità e consulenza sulla contraccezione. Stiamo ragionando per il supporto dell’opinione pubblica dal punto di vista delle donne ucraine in una posizione di ascolto. Continueremo ad aiutare, perché siamo lontano dalla situazione pacificata e se si realizzerà, non sarà certo nella semplicità”.

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