Mattarella nomina Rosanna Oliva Cavaliere di Gran Croce

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Poco più di sessanta anni fa una storica sentenza della Corte costituzionale – la numero 33 del 1960 – ebbe a cancellare una legge anacronistica del 1919, allora ancora in vigore, che escludeva le donne da tutti gli incarichi pubblici. Fu il ricorso di una donna tenace e coraggiosa, Rosa Oliva, a provocare la cancellazione di una norma ingiusta e discriminatoria, in palese contrasto con la Costituzione. Per sanare una ferita così grave sul piano dei diritti intervenne la Corte costituzionale, non il Parlamento: una circostanza che fa riflettere e fa comprendere quanti ritardi e resistenze culturali abbiano costellato la via dell’effettiva parità“. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto oggi al Quirinale Rosa Oliva alla quale ha consegnato l’Onoreficenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. “L’Italia – ha affermato Mattarella incontrando Oliva al Quirinale – le deve riconoscenza. E’ stato un piccolo gesto che ha mosso una montagna. Complimenti e grazie davvero“.

A Rosanna Oliva de Conciliis, giurista, attivista e scrittrice italiana, classe 1934, dovrebbero dire grazie tutte le donne che hanno potuto dal 1960 in poi partecipare (e vincere) concorsi pubblici per ruoli che prevedessero l’esercizio della giurisdizione. Rosa Oliva, dopo la laurea, presentò domanda per il concorso per la prefettura, ma la domanda venne respinta dal ministero dell’Interno perché, fino a quel momento, i principali concorsi pubblici erano riservati ai soli uomini. Non si arrese e vinse nel 1960, il ricorso presso la Corte Costituzionale. La sentenza della Consulta a suo favore fu una decisione storica, perché aprì i concorsi pubblici anche alle donne. Prima in prefettura e diplomazia e dal 1963 in magistratura.

Per tredici anni funzionaria dello Stato, nell’amministrazione finanziaria. Dopo un decennio, dedicato prevalentemente alla famiglia (ha due figli, Nicola e Gabriele) e ad attività sociali, ha svolto numerosi incarichi, dapprima come commissario regionale dell’IPAB Conservatorio Santa Caterina della Rosa, che ha risanato, aprendo La casa degli zii, per l’accoglienza di bambine e bambini anche neonati. In seguito ha ricoperto il ruolo di consulente giuridica prima alla Camera e poi al Senato, nella XII e nella XIII Legislatura. Dal dicembre del 1999 al giugno 2001, Segretario particolare del Sottosegretario, prima all’Interno e poi alla Sanità. Dal 2001 al 2003 ha svolto la parte giuridica della ricerca dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali su: Modalità organizzative delle strutture di assistenza palliativa e integrazione delle stesse nella rete dei servizi territoriali.

Oggi il presidente Sergio Mattarella ha commentato: “E’ stato un piccolo gesto che ha mosso una montagna. Complimenti e grazie davvero”. Ma Oliva non si è fermata a quel gesto, ha sempre confermato il suo impegno a favore della parità, tanto che ancor oggi è presidente della Rete per la parità, associazione di promozione sociale della parità fra uomini e donne secondo la Costituzione Italiana, da lei fondata nel 2010.

L’Italia le deve riconoscenza, noi italiane le dobbiamo riconoscenza perché a 87 anni combatte ancora tante battaglie, come quella sul cognome materno.