Violenza, confermata la decontribuzione per le donne assunte dalle coop sociali

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Le assunzioni a tempo indeterminato di donne vittime di violenza da parte di cooperative sociali potranno continuare a fruire nel 2021 della decontribuzione introdotta dalla legge di Bilancio 2018: con un emendamento al decreto legge ristori introdotto durante l’esame al Senato la misura viene rifinanziata con un milione per le assunzioni che saranno fatte dal 1 gennaio al 31 dicembre del prossimo anno. L’approvazione definitiva del provvedimento alla Camera è arrivata il 18 dicembre nel pomeriggio..

La misura del 2018 prevedeva una decontribuzione triennale, “quella ora approvata – spiega la presentatrice della proposta, Donatella Conzatti (Iv) – ha portata annuale per una questione tecnica legata al tipo di copertura derivante dallo scostamento di bilancio ma – anticipa la senatrice – cercheremo poi di stabilizzarla perché mi sembra utile nella strategia di contrasto alla violenza di genere investire sull’ingresso nel mondo lavorativo: è un passaggio finale ma fondamentale”.

Conzatti ricorda che a questo tassello si accompagna la proposta avanzata alla Camera dall’onorevole Lucia Annibali (Iv) sul “reddito di libertà” che interverrebbe nella fase emergenziale di uscita dalla violenza, garantendo una prima autonomia economica, mentre l’emendamento al decreto ristori interviene per facilitare il reinserimento nel mondo del lavoro. Quindi si tratta di misure che “lavorano tutte sullo stesso tema ma su finalizzazioni diverse”. A queste si aggiunge, ricorda sempre la senatrice, la proposta della ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti in vista del Recovery plan relativa alla garanzia sul finanziamento dell’avvio di una attività imprenditoriale.

Sul tema della parità di genere nel mondo del lavoro interviene il secondo emendamento sempre a firma Conzatti introdotto anch’esso nel maxi-emendamento che ha raggruppato in Senato i quattro decreti legge ristori e ha ricevuto la fiducia e il via libera di Palazzo Madama. Si tratta delle “quote rosa” per la parità di accesso nelle liste per le elezioni nei Consigli territoriali e in quello nazionale dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, prevedendo la riserva di due quinti per il genere meno rappresentato.

Una misura che punta a favorire una composizione paritaria e che viene introdotta, riferisce la presentatrice della proposta, anche per le liste che gli Ordini inviano ai tribunali per la nomina di periti e consulenti tecnici. Liste che dovranno essere alternate per genere almeno nelle prime posizioni. La misura, che in parte ricalca le misure del Ddl già presentato dalla senatrice a Palazzo Madama, prevede inoltre la costituzione dei Comitati pari opportunità sia a livello territoriale che a livello nazionale che ora, quando presenti, lo sono su base volontaria.

Conzatti ricorda che il Tar si è pronunciato recentemente sulla questione dichiarandola non manifestamente infondata richiamando però la necessità di un intervento legislativo. È stato presentato appello al Consiglio di Stato che, con decisione presa il 17 dicembre e pubblicata il 18, ha deciso, nelle more della pronuncia di merito, la sospensione delle elezioni già convocate. Anche se, come riferisce la senatrice, il testo iniziale della proposta è stato riformulato, in raccordo con il ministero della Giustizia che vigila sugli Ordini professionali, esplicitando che la norma si applicherà dalle elezioni successive a quelle della sua entrata in vigore. “Credo sia interessante – conclude Conzatti – fare un lavoro su altri Ordini; alcuni hanno già parzialmente provveduto, come l’Ordine degli Avvocati per i Comitati pari opportunità, altri ancora no. La norma approvata apre comunque la porta ad una serie di revisioni che arriveranno”.

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