Per un paio di giorni ha avuto gli occhi di tutti puntati su di sé; poi – come solo i veri fuoriclasse sanno fare – s’è messa il fischietto in bocca e ha lasciato ai calciatori il centro del palcoscenico. Tutto facile in campo, per Stephanie Frappart, ma certo il suo arbitraggio di Juventus-Dinamo Kiev segna una svolta nella storia della Champions League (maschile, e forse da oggi sarà bene aggiungerlo sempre, l’aggettivo…), che apre così ai refrees al femminile.
Fuoriclasse vera
Un cartellino giallo a Bentancur dopo dieci minuti, un altro paio, e poi tutto è filato liscio, sul prato dell’Allianz Stadium. Partita facile, certo, con ben poco in palio, ma Frappart ha fatto – e bene – la sua parte. Del resto, dubbi non ve ne erano, visto che la 36enne originaria della Val d’Oise è dal 2014 (anno in cui esordì arbitrando in Ligue2), che inanella prestazioni di alto livello: ad oggi, 18 gare dirette in Ligue1, poi la finale di Supercoppa europea 2019 tra Liverpool e Chelsea, poi gli arbitraggi in Europa League fino ad ora, la massima competizione continentale per club. Senza dimenticare che, ovviamente, fa parte del gruppo Elite degli arbitri Uefa, e che ha vinto il Globe Soccer Award 2019.
Pioniera teutonica
E’ Bibiana Steinhaus, 41 anni, ex poliziotta, unica arbitro donna della Bundesliga, che ha appeso definitivamente il fischietto al chiodo il 1 ottobre scorso, dopo aver arbitrato la finale di Supercoppa di Germania tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund, vinto dai bavaresi per 3-2. «Come molte persone, sono stata costretta a ripensare alle mie priorità durante la crisi del coronavirus e, dopo una discussione con Lutz Michael Fröhlich, direttore sportivo d’élite della DFB, ho deciso di concludere la mia carriera nazionale e internazionale», ha dichiarato la pioniera del mestiere in Europa per le donne.
La poliziotta della Bassa Sassonia (miglior arbitro al mondo tra le donne nel 2014) aveva esordito in Bundesliga il 10 settembre 2017 nella sfida tra Hertha Berlino e Werder Brema. I padroni di casa per l’occasione avevano offerto biglietti scontati alle donne, passati alla storia col nome di ‘Bibiana tickets’.
E in Italia?
Normale fare il paragone con quel che accade alle nostre latitudini. Può già ambire alla serie A Francesca Di Monte, 37 anni, di Chieti, assistente di linea neopromossa in serie B. E i numeri fanno ben sperare: ad oggi, sono 1.800 le donne iscritte all’Aia (l’Assoarbitri) in tutte le serie maschili e femminili in ruoli tecnici, o come arbitri, assistenti e osservatori.