“Ho iniziato a praticare motocross perché mio padre lo seguiva e io con lui. In garage avevamo una moto 50cc di mio fratello e appena la vidi me ne innamorai. Ho provato a praticare anche pallavolo, nuoto, pattinaggio e danza all’età di sette anni, ma l’unico sport che avevo in testa era il motocross. Mi divertiva, mi dava soddisfazioni, mi faceva sentire libera.”
Elisa Galvagno è una campionessa di motocross. Nella sua cameretta svettano una serie di coppe, perché ha vinto 3 titoli italiani under 17 nel 2017, 2018, 2019 e vice campionessa italiana nel 2019. Un palmares decisamente importante per una ragazza di 17 anni.
Elisa si è innamorata delle due ruote e del fango, perché come racconta ad Alley Oop, è una vera passione che le ha regalato tante emozioni: “Non dimenticherò mai quando ho fatto la mia prima gara al mondiale. È un mondo completamente diverso rispetto al campionato italiano: vedere tutta quella gente intorno alla pista è stato incredibile. Alla primissima gara di mondiale cui ho partecipato, sono partita prima e ho fatto più di un giro in prima posizione”.
Tanto è l’impegno che Elisa ha deciso di investire nel suo sogno, che lo scorso anno ha smesso di andare a scuola per dedicarsi a tempo pieno al motocross: si allena tutti i giorni e nel fine settimana si dedica alle gare: “La mia giornata è corta ma complessa, nel senso che non faccio tante ore di allenamento ma quelle che faccio sono veramente dure. Mi sveglio alle 8.30, faccio colazione e aspetto il mio allenatore per poi andare a correre oppure andare in bici da strada. Con la moto mi alleno quasi sempre la mattina, più o meno dalle 11 alle 13.30 dopo di che ho del tempo libero, che a volte uso anche per meditare. Durante il weekend partiamo e stiamo fuori tutto il giorno, spesso andiamo anche fuori regione”. Il tempo da dedicare a feste e amici è poco, e dopo le gare, che si svolgono nel fine settimana, la stanchezza è tanta.
Il motocross è spesso associato all’idea di pericolo e quindi di paura, e l’allenamento è l’arma per contrastare la paura e le difficoltà di uno sport di velocità. Infatti racconta Elisa: “Quando salgo in sella so a cosa vado incontro e non ho paura di farmi male. Il rischio c’è, come in qualsiasi sport, ma appena accendo la mia moto tutto svanisce, mi chiudo dentro me stessa e penso soltanto all’obbiettivo, vincere. Le emozioni che provo sono molte: adrenalina, ansia, entusiasmo, a volte anche dolore”. Secondo Elisa è necessario rimanere con la mente fissa sugli ingredienti fondamentali dello sport, che nel suo caso sono: concentrazione, dedizione e determinazione.
“È uno sport che richiede molta concentrazione” continua a raccontare, ” perché se non ci si concentra si rischia di farsi male. La dedizione è uno degli ingredienti fondamentali per essere un campione. Ma la passione è alla base di tutto, se non si ama il proprio sport è difficile fare sacrifici e avere la costanza nel fare allenamenti e gare. Come in ogni sport ci sono le difficoltà e per questo non bisogna mai perdere la fiducia nelle proprie capacità, è necessario essere determinati. Può accadere che un risultato inaspettato faccia cadere il morale, oppure che una scivolata comprometta la gara. Ma chi ha passione e voglia di vincere non si arrende e va avanti ancora più forte di prima”.
Elisa è stata scelta dalla federazione motociclistica italiana come membro di Pata Talenti Azzurri FMI, un progetto rivolto alla ricerca e alla crescita di giovani piloti italiani impegnati in tutte le discipline motociclistiche. 71 piloti, protagonisti di 9 differenti specialità (Enduro, Motocross, Trial, Motorally, Quad, Speedway, Flat Track, Supermoto e Velocità), condivideranno nella loro crescita i contenuti e le metodologie di lavoro proposti dalla federazione grazie all’attività del settore tecnico sportivo e di tutti coloro che contribuiscono a supportarne il talento.
La federazione vede in Elisa delle grandi potenzialità e lei ha risposto a questa fiducia, nonostante la giovane età, con la partecipazione a ben due mondiali: “In questo momento voglio soltanto realizzare uno dei miei tanti sogni, ovvero vincere il campionato mondiale femminile. Questo è il secondo anno che partecipo al mondiale. Il miglior risultato che ho ottenuto è stato il decimo posto in Turchia. Le altre atlete in gara sono più grandi e hanno molta più esperienza. Io ho capito che per vincere devono concorrere molti fattori: avere una buona squadra che ti supporta in tutto e per tutto, il pilota deve essere sereno e vivere una bella atmosfera, essere circondato da persone che credono in lui. Avere una buona moto, voglia di vincere, essere forte mentalmente, essere allenato e avere anche un po’ di fortuna non guasta. La partenza conta il 50% della gara, quindi ottenere delle buone qualifiche è fondamentale”.
Elisa sorride quando le chiedo come si sta in un mondo prevalentemente maschile: “Sinceramente noi ragazze non facciamo differenza tra maschi e femmine visto che a volte siamo noi le più veloci in pista. Le donne hanno un pregio in più rispetto agli uomini. Riflettiamo di più, siamo meno impulsive, più calme”. Con questa calma e determinazione Elisa Galvagno a diciassette anni è già in pole position.