Concerti, come saranno nell’era del Covid19?

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Credo nel sole anche quando piove, la frase di Anna Frank è stata ed è il mio mantra in questo periodo, che ha messo in ginocchio il mio settore di attività“, racconta Valeria Arzenton, cofondatrice e direttore generale di Zed Enterteinment, nota anche come ZED!. La società padovana organizza concerti e spettacoli dal vivo ed è anche proprietaria o ha in gestione teatri, palasport e stadi nelle città di Brescia, Padova, Treviso, Mantova e Forlì. E secondo le stime di Assomusica, per le misure prese per contrastare il Covid 19, a fine stagione estiva le perdite per il solo settore live ammonteranno a circa 350 milioni di euro.

A questo vanno aggiunte poi anche le perdite legate all’indotto, che l’associazione stima in circa 600 milioni di euro. Tra i nomi più noti che la ZED! è riuscita a portare sul palco Sting, Mika, Elton John, Bob Dylan, Carlos Santana, Paolo Conte, Vasco Rossi e i Massive Attack.

valeria-arzenton_zed_2Sono partita 25 anni fa insieme a due soci, Diego Zabeo e Daniele Cristofoli – ricorda Arzenton -. Eravamo poco più che ragazzi, studenti universitari, con poche risorse economiche ma un’idea fortissima: portare la musica dal vivo ovunque“. E l’idea è rimasta, anzi si è rafforzata forse proprio in virtù dell’attuale periodo di difficoltà. “Eravamo partiti con le feste di compleanno, siamo arrivati a riempire stadi di 45mila persone. Adesso che è tutto fermo, abbiamo deciso di tornare alle origini, alle nostre radici“, afferma.

E il primo passo sarà proprio rifocalizzarsi sul territorio.L’Italia fonda la propria attività sulla cultura e noi vogliamo portare spettacolo e musica alle persone“. Come? “Valorizzando gli artisti italiani, innanzitutto. Puntando su luoghi nevralgici del nostro Paese. Soprattutto, stiamo studiando un format di teatro che abbiamo definito Covid free, elaborato insieme a una equipe dell’Università di Padova. La nostra intenzione è presentare questo protocollo innovativo alle regioni e al governo, una volta ultimato. Sempre con l’Università l’8 marzo abbiamo lanciato un progetto che si chiama ticket socialmente attivo, in pratica una parte del biglietto verrà devoluta automaticamente al laboratorio di microbiologia e virologia dell’Università di Padova diretto dal professore Andrea Crisanti“.

Una delle caratteristiche di questo format, ancora in fase di studio, sarà, oltre al distanziamento, il servizio al posto, che è funzione di una nuova visione della fruizione degli spettacoli. “Abbiamo voluto puntare su quella che abbiamo definito la popolarizzazione della qualità, puntando anche su prezzi calmierati, ma soprattutto sulla conoscenza sempre più approfondita del singolo cliente. Insomma andiamo nella direzione di concerti sempre più esclusivi, ma solo perché circoscritti a un minor numero di persone. Aumenteranno nella frequenza e nella diffusione. Perché sì, credo nel sole anche quando piove“.