L’Aula del Senato ha approvato la mozione presentata dalla maggioranza per promuovere la parità di genere e il sostegno al lavoro femminile nel momento in cui si sta mettendo a punto la cosiddetta ‘fase due’, la ripartenza del Paese dopo lo stop causato dall’epidemia di coronavirus. “La resistenza dell’Italia in questi mesi ha avuto principalmente il volto delle donne” ha detto in Aula la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, ricordando che è donna il 70% di medici, infermieri e operatori socio-sanitari che hanno operato dall’inizio dell’emergenza.
“L’Italia – ha aggiunto – potrà ripartire solo se capace di mettere in campo strumenti nuovi e non schemi vecchi. Gli strumenti nuovi devono avere il volto e la fattiva partecipazione delle donne”. Bonetti ha concluso rilevando che “noi siamo pronti, il Paese è pronto; ci aspetta adesso solo la responsabilità di dare corpo a questa nostra tenacia”.
Su quali sono i passaggi attesi ora che la mozione è stata approvata, risponde la prima firmataria del documento, Donatella Conzatti (Iv): “La prima cosa è che ci aspettiamo una risposta da tutto il Governo, perché questa è una mozione che non è rivolta alla ministra per le Pari opportunità e la famiglia ma è un cambio di mentalità e di approccio a tutto il Governo e tutti i Ministeri; è trasversale. Poi – aggiunge – ci aspettiamo che diano risposte molto concrete” alle richieste “molto puntuali e su vari settori” che sono state avanzate: a partire dai servizi alle famiglie e alla regolamentazione dello smart working, senza penalizzazioni reddituali o di carriera.
Conzatti ricorda inoltre l’istituzione di un Osservatorio che sarà incardinato presso il dipartimento Pari opportunità della presidenza del Consiglio, con l’obiettivo di fare “un monitoraggio preventivo delle politiche che vanno messe in atto”, in modo da avere una “strategia unanime del Governo affinché tutte le politiche abbiano questa logica aggiuntiva nel pensare ai provvedimenti”. A suo parere, a questo dovrebbe accompagnarsi, come proposto in un Ddl, la istituzione di una Commissione permanente parlamentare per “valutare la coerenza e l’impatto di genere delle politiche adottate”.
Il dibattito di ieri e di oggi si è svolto quasi esclusivamente tra senatrici, dunque “la sfida adesso è coinvolgere il maschile” afferma Conzatti. Anche perché, come rimarca in una dichiarazione, quando si parla di questi temi “parliamo di economia esattamente come quando parliamo di Mes o di Recovery fund, perché le donne occupate in Italia sono ancora una su due e se l’occupazione femminile fosse piena, se riuscissimo a portare a lavoro due milioni di donne, il Pil aumenterebbe di un punto”.
L’assemblea non è riuscita ad esprimersi all’unanimità, dato che l’opposizione ha presentato una sua mozione ma, grazie ad astensioni incrociate, sono passati senza il voto contrario dell’opposizione quasi tutti gli impegni del documento di maggioranza e sono stati approvati anche due punti della mozione di minoranza, relativi alla sfera meramente tecnica delle task force governative e alla promozione della conciliazione vita-lavoro.