Covid-19, in tempi di emergenza non dimentichiamoci di noi

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Va bene, siamo (forse) in parte riusciti ad impostare nuove regole di convivenza famigliare, per questo periodo di sedentarietà forzata. Ma abbiamo pensato anche a noi stesse? Siamo riuscite a ritagliare degli spazi dedicati solo a noi in questa nuova organizzazione, che ci vede anche educatrici e più o meno improvvisate massaie? Perché questo delicato equilibrio tenga, dobbiamo essere prima di tutto noi in equilibrio, come persone e come professioniste. A partire da una consapevolezza: in casa tendiamo a “strafare” e già in tempi “normali” dedicavamo in media 4 ore al giorno ai lavori domestici – il doppio rispetto ai nostri compagni o mariti (Fonte Ocse Family Database, 2019) – figuriamoci ora, quindi attenzione!

Se siamo volenti o nolenti “angeli del focolare” in questo periodo, occhio a non precipitare. Come? Ritagliando del tempo dello spazio e delle relazioni solo per sé.

Partiamo dal tempo: anche poco ma tutti i giorni, per fare le cose che ci fanno sentire bene, a posto con noi stesse. Per esempio: entro le 9 i figli devono tutti essere davanti al PC per l’home schooling, con connessione verificata, pagine stampate, e compiti caricati? Ok, allora rassegniamoci a questo nuovo ritmo – che ci impedisce di fare “come prima”, dal caffè con le amiche alla corsa al parco alle 8 – ma ritagliamoci lo stesso un prezioso momento, magari più tardi per vestirci, perché no truccarci e fare un po’ di esercizio. Potrebbe essere più divertente del previsto: ci sono diverse app come InKin o Fitocracy dove potete condividere gli allenamenti e i risultati ottenuti con gli altri utenti, anche con un sano spirito competitivo. E chissà che finita la quarantena non li possiate incontrare, unendo l’utile al dilettevole come ammicca la piattaforma dal nome evocativo, Sweatt.

Ma anche lo spazio è importante, soprattutto quando dobbiamo lavorare. Se con qualche sacrificio il o i figli hanno la propria stanza, non è detto che noi abbiamo a disposizione uno studio, o uno spazio dedicato al silenzio e alla concentrazione. Di questi tempi il salotto è peggio del corso cittadino all’ora dello struscio il sabato pomeriggio, tra Tv videogiochi spuntini e altri adulti lavoranti. Quindi come fare? Armatevi di un po’ di pazienza e fantasia e immaginate nuove soluzioni. Per esempio un tavolo “volante” in camera da letto, o il cartone dell’ultimo ordine Amazon a mo’ di separé in quella parte di ingresso o corridoio che non avete mai saputo come usare. Chiudete gli occhi e immaginate di poter dire: “No adesso no, non si può entrare”. Vi sentite già meglio? State correndo a copiare il cartello che vostro figlio adolescente ha appeso fuori da camera sua? Allora siete pronte per passare all’azione. Non sarà “come prima”, non potrete avere tutta la giornata 9-17 a disposizione per lavorare, o almeno ci saranno più pause, ma proprio per questo è importante segnare il territorio e rivendicare che quando invece state lavorando, non ce n’è per nessuno.

E infine le relazioni. Se prima i tempi erano frenetici e custodivate gelosamente un momento ogni tanto per un caffè, un aperitivo o una chiacchierata con un’amica, adesso che sono dilatati sul “sempre e comunque qui” è importante non perdere quel magico momento di ironia, conforto o anche sfogo. C’è chi va sul classico, quando finalmente a mezzanotte la casa è silenziosa o mentre passeggia il cane, al telefono, ma per i più social ci sono anche app come Houseparty o Zoom che consentono di fare un brindisi di gruppo, quasi come se fosse un aperitivo “normale”. Aspettando la nostra vecchia vita, intanto ce ne stiamo costruendo un’altra, che ha anche i suoi aspetti positivi.

  • Luce Primogeri |

    Io vorrei un lavoro più pratico, non tutti sono dei sapientoni

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