Giornata della Memoria, libri per raccontare a grandi e bambini cos’è l’Olocausto

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Non si finisce mai di conoscere o di saperne abbastanza sulla tragedia che fu l’Olocausto, a 75 anni dalla liberazione del campo di Auschwitz, quando le truppe sovietiche varcarono i cancelli. Si approfondiscono nuovi aspetti e maturano nuove consapevolezze, vengono a galla piccole e grandi storie straordinarie, accanto a incomprensibili rigurgiti negazionistici. La vita che cammina pericolosamente accanto alla morte. E di fronte alla progressiva perdita (dolorosa) di testimoni diretti, a causa del tempo che scorre velocemente e inesorabile, che riportano un racconto autentico che si è tradotto nella loro carne e sulla pelle, l’unica salvezza (come sempre) sono i libri.

Anche se siamo un popolo di non-lettori, vale la pena continuare a raccontare queste storie, e abbiamo il dovere morale e civico di farle conoscere e valorizzare. Mi torna sempre alla mente quando un caro amico sacerdote mi parlò per la prima volta, alcuni anni fa, di Etty Hillesum. Quel nome continuò a ronzarmi nella mente e siccome sono i libri a venirci incontro – almeno io credo che sia così, perché devono consegnarci un messaggio – quella lettura mi catturò nel profondo. Le parole di Etty Hillesum, un inno alla vita pur nel trionfo della morte, invitano a raccontare, a tramandare, a non tacere.

Se la storia di Anna Frank è forse quella più nota per provare a raccontare ai più piccoli e alle più piccole ciò che è stato l’Olocausto, la narrativa per ragazzi ogni giorno si arricchisce di nuove e interessanti proposte. Il giorno speciale di Maxè un libro illustrato (a cura di Ilaria Zanellato, illustratrice di libri per ragazzi) di Sophie Andriansen (autrice francese amata dalla critica. Il suo libro “Max et Les Poisson” è stato premiato coi maggiori riconoscimenti francesi dedicati alla letteratura per ragazzi). Racconta di un bambino, Max, e del suo speciale rapporto con il suo pesce che ama guardare nella boccia. Auguste è sempre lì, anche quando le cose cambiano, anche quando deve iniziare a portare una stella d’oro sul petto e si parla di rastrellamento e di discriminazione.

Max è un bambino e certamente non capisce bene che cosa significhino queste due parole. Non glielo spiega nessuno. Ma il 16 luglio del 1942 a casa di Max arrivano i tedeschi. Tutti devono fare le valigie al più presto e lasciare la casa. Ma ciò che rattrista Max, oltre a non sapere dove andrà, è il fatto di non poter portare con sé il suo amato pesciolino Auguste.

Dai bambini agli adulti. “Vernichtung”, annientamento. È questa una delle parole chiave che definisce il genocidio degli ebrei sistematicamente, scientemente e scientificamente messo in atto dalla Germania di Hitler. Otto Friedrich, profondo conoscitore della storia di Auschwitz, racconta un episodio importante relativamente al più famoso campo di concentramento della storia.

Il 12 maggio del 1942 un convoglio proveniente da Sosnowiec scarica 1500 ebrei che, per la prima volta, non vengono internati, né selezionati per le squadre di lavoro, né picchiati o uccisi con un colpo di pistola. Vengono mandati direttamente alle camere a gas. Di questo si parla ne “Il Regno di Auschwitz 1940-1945”, appena pubblicato da Solferino, con la prefazione di Paolo Mieli, che racconta le testimonianze dei sopravvissuti e dei carnefici. In effetti, nessuno sa con precisione quanti abbiano perso la vita. E nessuno potrà mai saperlo con esattezza, visto che i nazisti bruciarono tutti i documenti, abbandonando Auschwitz e rendendo così incalcolabile il numero effettivo delle vittime. Il comandante del campo Rudolf Höss, processato dopo la guerra, si dichiarò responsabile dell’eliminazione di due milioni e mezzo di persone, più «un altro mezzo milione di morti per fame e malattie».  Poi però aggiunse: «Non ho mai saputo il numero complessivo e non ho modo nemmeno di stimarlo». Perché l’obiettivo era questo: uccidere tutti gli ebrei in massa, ovvero la terribile Soluzione Finale.

A 75 anni dalla liberazione del campo di Auschwitz diventa sempre più difficile fare i conti in termini di numeri. Ma è necessario fare i conti con un pezzo di storia che sconvolse il mondo. Anche attraverso la lettura, a partire da bambini.


Titolo  Il Giorno Speciale di Max

Autore  Sophie Andriansen (illustrazioni di Ilaria Zanellato)

Casa editrice  DeA

Anno di uscita  gennaio 2020

Prezzo  10,90 euro

Titolo  Il Regno di Auschwitz 1940-1945

Autore  Otto Friedrich (prefazione di Paolo Mieli)

Casa editrice  Solferino

Anno di uscita  gennaio 2020

Prezzo  11,90 euro