Community o comunità?
Social network o società?
Democrazia, partecipazione o slogan massivi?
Una grande sfida che stiamo vivendo in questo momento storico è quella di ritrovare il significato di alcune parole che sono svanite dentro una nuova terminologia globale, digitale, asettica, ma di cui sentiamo in molti una grande mancanza. La buona notizia è che soprattutto ultimamente si moltiplicano gli eventi e le campagne in questa direzione, che hanno il pregio, quando non di ottenere risultati immediati, quantomeno di creare consapevolezza intorno a questi temi. Si pensi alla campagna #odiareticosta promossa da Tlon e dall’avvocato Cathy la Torre, che prova a utilizzare i social per scatenare una battaglia legale contro la violenza verbale nei social stessi.
La presa di posizione delle istituzioni in questa cornice è fondamentale. E Milano è una città che in quanto a dovere civile non si tira mai indietro, per questo ospiterà dal 22 al 24 novembre il progetto/laboratorio/evento milano partecipa. Scritto proprio così, tutto minuscolo.
“Milano partecipa sottolinea la capacità della nostra città di essere un luogo inclusivo” racconta dal comitato scientifico Maurizia Villa, Managing Director Korn Ferry, “capace di attrarre anche le nuove generazioni. Una città sempre più responsabile e attenta a migliorare la vita di chi ci abita; è un luogo aspirazionale, vero modello di italianità, città generosa e accogliente in maniera trasversale. Se in principio era espressione di una imprenditorialità importante, oggi non è solo un motore economico, ma in Italia rappresenta sempre più il luogo in cui si creano valori, dove si ricostruiscono le relazioni, in cui c’è una circolarità delle risorse utile a creare le condizioni necessarie al bene di tutti.”
Promosso dal Comune di Milano e da Fondazione Cariplo, l’evento vuole accompagnare il dialogo per esplorare i valori e i principi che riguardano la vita pubblica, ma anche interrogarsi sulla sua attuale crisi, dovuta a disaffezione, aggressività dei toni, fake news e rivoluzioni tecnologiche che minano il dialogo stesso. I temi affrontati nei tre giorni spaziano da economia e impresa a comunità e territorio, ma anche e soprattutto alla politica e ai processi di digitalizzazione delle istanze democratiche.
Tra i numerosi eventi del palinsesto, segnaliamo:
- Generazioni e lavoro. Una volta e oggi… in cui interverranno: Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo 1997-2019 e Matteo Marzotto, moderati da Giuseppe De Bellis, Direttore di Sky TG24
- Le parole chiave per superare il gender gap nelle aziende e nelle organizzazioni, con Maurizia Villa, Managing Director Italia Korn Ferry, Chiara Bisconti Presidente Milanosport, Silvia Rovere Presidente Assoimmobiliare
- Educazione e cultura di massa, ruolo e responsabilità dei media digitalizzazione democratica, con gli interventi di Antonio Campo Dall’Orto, International Media Executive, Fabiola Maria Bertinotti, Corporate Communications & Reputation Economy Expert, moderati da Maria Grazia Mattei, Founder MEET Digital Culture Center.
Ma sono più di 100 gli incontri organizzati, che si svolgeranno presso il Mudec, il polo Cariplo Factory (Area ex Ansaldo), il Padiglione Visconti Teatro alla Scala, l’Arena Listone Giordano e altri luoghi della città. Le proposte sono state raccolte attraverso un invito pubblico, e per questo spaziano dal settore pubblico al corporate, passando per non profit e singoli cittadini. Circolo Reteambiente, Consulta Periferie Milano, Job Farm, Politecnico di Milano, Mani Tese Onlus, Nextdoor, Ordine degli Avvocati di Milano, sono solo alcune delle realtà che troveranno spazio in questi tre giorni.
E non mancano contenitori di festa: decentrati e per tutta la famiglia, come nel caso degli eventi previsti nel Quartiere Adriano, ma anche notturni, con la serata di musica e cabaret con Germano Lanzoni e artisti e musicisti milanesi.
Tre giorni per parlare di comunità e partecipazione, anzi, non solo per parlarne.