Passione. E’ la parola d’ordine dei giovani “diventati”. Ma anche curiosità, interesse, umanità. Un poker d’assi che i giovani, premiati negli anni passati dalla Fondazione Bracco nell’ambito del Progetto Diventerò, calano sul palco del ridotto del Teatro alla Scala, dove si è tenuta la cerimonia 2019. Sono entusiasti, tecnici nelle spiegazioni e visionari. Francesca Rigiroli (1988), medico radiologa, si illumina raccontando le sue ricerche scientifiche sulla radiomia applicata alle immagini addominali per la stadizione e la prognosi di tumori. Tutt’altra analisi, ma sempre rigorosamente scientifica, è quella di Tommaso Rovetta (1986), conservation scientist, che ha curato il progetto do restauro sul piccolo violino “Bracco” del 1973 di Lorenzo Storioni. Giorgia Di Tommaso (1990), invece, sfida gli stereotipi e si sta costruendo una carriera nell’informatica, studiando i sistemi di raccomandazione che profilano le persone online. E poi Domingo Noguera (1990), italo-venezuelano che ha scelto l’Italia per fondare la sua startup, Green Idea Technologies.
Quattro modelli diversi che sabato scorso hanno ispirato la trentina di nuovi giovani premiati quest’anno per i loro meriti e i loro talenti, nell’ambito del programma che punta a far potenziare loro l’acquisizione di conoscenze specifiche ma allo stesso tempo anche le soft skills che possono fare la differenza nel loro futuro.
I numeri del Progetto Diventerò
Oltre 1 milione e 750 mila euro investiti in 7 edizioni, 1.954 candidature di giovani tra i 19 e i 35 anni, neolaureati in cerca di occupazione oppure impegnati in un percorso formativo. 550 giovani italiani e stranieri, vincitori dei bandi selezionati esclusivamente per merito.Più della metà dei quali sono donne (62%) a conferma delle migliori performance delle ragazze nei percorsi di studio rispetto ai ragazzi. Sono queste le cifre del progetto ‘Diventerò’ di Fondazione Bracco per i giovani.
“Nato quando la crisi imperversava, e si faceva sentire soprattutto sulla pelle dei più giovani, questo nostro progetto bandiera è un successo bellissimo e consolidato” afferma Diana Bracco, Presidente di Fondazione Bracco, proseguendo: “Un modo concreto per aiutare le nuove generazioni a crearsi un futuro. La cosa che più ci dà soddisfazione è l’essere riusciti ad avere un impatto profondo nella vita di tanti ragazzi: quando un giovane sente che ha avuto accesso grazie ai suoi meriti e al suo impegno a una opportunità, sicuramente hai centrato nel segno. Ricordo, tra l’altro, che il Diventerò è anche internazionale, e che ben il 25% dei premiati sono stranieri. Ad esempio, il programma sviluppato da Fondazione Bracco con la Società Paulista di Radiologia, che contribuisce alla formazione scientifica dei radiologi brasiliani, facendogli fare un’esperienza professionale in Italia, è giunto alla sua quinta edizione”.
La cerimonia 2019
Sabato scorso la cerimonia 2019 di premiazione. I ragazzi sono arrivati da tutta Italia per ricevere il premio in una cornice da favola e poter assistere poi al concerto dei solisti della scuola del Teatro alla Scala. “Il progettoDiventerò – aggiunge Gaela Bernini, segretaria generale della Fondazione Bracco – ha un approccio multidisciplinare e si declina in diversi ambiti strategici: università, scuola, ricerca e imprenditorialità. In sette anni hanno collaborato con noi 84 partner fra terzo settore, università, istituzioni e imprese: questo è uno degli aspetti di valore del progetto”.
Quest’anno, poi, il Diventerò si è arricchito di un’ulteriore premiazione, quella del vincitore del concorso “Al di là del Giudizio”, nell’ambito del progetto Artainment@School, nato per affiancare il grande show “Giudizio Universale – Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel” ideato da Marco Balich partito nel marzo 2018 all’Auditorium Conciliazione di Roma. “Promuovere la cultura italiana ed educare al bello le nuove generazioni è uno degli obiettivi di Fondazione Bracco, ed è per questo che abbiamo deciso di dare vita a questa iniziativa, che ha l’obiettivo di accompagnare gli studenti tra gli 8 e i 19 anni, con il supporto dei docenti, nella visione dello spettacolo, fornendo gli strumenti necessari a un approfondimento educativo da sviluppare lungo percorsi artistici, storici, sociali e professionali” ha sottolineato Diana Bracco, nel suo discorso di conclusione della cerimonia.