Maschi beta, chi sono e da dove vengono

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Tanto tempo fa il televisore era un focolare domestico alla luce del quale si aggregava la famiglia. C’erano allora delle più lasche suddivisioni fra adulti e bambini. Il telegiornale era per tutti, figurarsi la messa in scena di un capolavoro salgariano come Sandokan; era immediatamente tv per tutti.

yanez_e_sandokanCosì scoprii Yanez, unico bianco fra i malesi, l’unico che non era un guerriero, l’unico che mi ricordava mio padre, il bidello e il vicino di casa. Yanez era un enigma per me bambino, stava là in mezzo a tutta quell’audacia con dignità e coraggio, fuori posto, fuori casta e me ne innamorai subito. Era il secondo in linea gerarchica, ma chissà quale autorità oltre Sandokan – primus inter pares – gli avrebbe permesso un ruolo tanto importante. Yanez era il gregario, legittimato dal capo. Maschio beta per tacito decreto di quello alfa.

Adam West and Burt Ward in Batman.Sui maschi alfa c’è ora una vasta letteratura, su quelli beta no, niente. Se ne parla solo in etologia. Dico davvero, se ne scrive solo per le relazioni di branco di dingo, canguri e scimpanzé. Però se ti capita di essere un bambino che ha come role model Yanez, qualche domanda la vita ti porta a farla. Così scoprì che il rock l’ha inventato uno come Yanez. Uno che suonava mentre un altro pomiciava con una perla di Labuan del Tennessee. Compresi anche che i secondi, i gregari, sono come le donne: dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna, che fa cose suppletive e rende possibile il successo dei maschi alpha, sollevandoli dal ciarpame quotidiano. Nella mia pubertà qualcuno mi disse anche che i maschi beta possono essere sovrapposti tout court alla figura femminile. Robin – il Robin gregario di Batman – è stato spesso considerato la parte debole di un rapporto gay, mi hanno fatto notare.

Nel 1990, tramortito dalle scuole medie – dove si incontrano bambini e uomini e i primi quasi sempre soccombono – ho capitolato emotivamente ascoltando un Sanremo dei miei genitori. Forse era una delle ultime fiammate popolari dei Pooh, Uomini Soli. Troppo triste per quel bambino alle medie, ma c’era qualcosa da portarsi dietro, da conservare per anni meno contrastati. Pochi anni prima di questa canzone – credo che i Pooh non lo sapessero – Rawyen Connell  nel suo Gender and Power teorizzava che la società maschile, quella bianca e middle class, esercitasse un potere “ultra-maschile”, di classe, diremmo ora di conservazione della posizione sociale, contrastando le diversità di ogni tipo. Insomma le radici sociali di ogni bullismo, insomma sapersi arrampicare sulle pertiche oppure no, insomma alfa e beta.

Poi dopo c’è stato molto altro, ma siamo ancora lì, corpo e anima del nostro mal vissuto quotidiano.