Avete presente gli istanti in cui chiediamo all’universo un segno e lui ci risponde? Il libro di cui vi parlerò è entrato nella mia vita in questo modo. È accaduto uno di quei momenti. Quando il destino ci mette davanti le risposte alle domande che affollano il nostro cuore.
Stavo leggendo una rivista che avevo trovato in libreria. E all’improvviso, boom, mi sono imbattuta in questa descrizione: “Fai almeno una volta al giorno una cosa che ti spaventi e troverai la forza per farne altre”. Sembrava parlare a me. La paura mi ha spesso bloccata nella mia vita. Pian piano con il tempo ho cercato di farla andare via. Ho imparato a essere un po’ più coraggiosa, a mettermi in gioco. A superare i miei limiti. Ma non del tutto, non come vorrei.
Quelle frasi erano tratte dal libro “Per lanciarsi dalle stelle” di Chiara Parenti. Ho deciso di leggerlo perché a trent’anni suonati ci sono ancora delle paure che mi condizionano, non mi fanno avanzare e mi lasciano ferma mentre i giorni passano e la vita scorre e va avanti senza che io riesca sul serio a scrollarmi una volta per tutte. Nella protagonista di questo libro, Sole, mi sono un po’ rivista. «Hai paura di fare qualcosa di diverso, sei terrorizzata dall’idea di uscire dalla tua zona di sicurezza! Sei impregnata, grondante di paura» le dice Stella, la migliore amica e un po’ era come se parlasse anche a me. Avere paura significa vivere a metà. Sopravvivere e non esistere. Rinunciare a brillare e a splendere.
Sole ha 25 anni e si è rinchiusa nella sua routine comoda in cui silenzia se stessa. Non ha mai baciato un ragazzo, sì è fermata al diploma e non ha iniziato l’università perché avrebbe significato lasciare il suo piccolo paesino per la grande città. All’improvviso il suo mondo ovattato e tranquillo viene scosso da un accadimento implacabile. Stella, la ragazza girovaga e vulcanica, la sua amica di sempre che è come una sorella, muore in un attentato a Parigi. E tutto per Sole cambia. Una perdita che la impietrisce e la fa smarrire. Quel dolore che urla dentro di lei la porterà però in un viaggio rutilante e ricco di emozioni. Un percorso di crescita e consapevolezza alla ricerca della sua vera essenza. Tutto inizia da una lettera che Stella lascia a Sole e che accompagna un regalo inaspettato. Un lancio con il paracadute. «Ti sto chiedendo di buttarti, Sole. (Anche letteralmente, in questo caso!) Vorrei che per una volta tu provassi a lasciarti andare, a non aver paura di fallire, a non dire “no”, a fare quello che davvero vuoi. E sai come si vince la paura? Facendo proprio quello di cui si ha paura! – scrive Stella – Sei intelligente, forte e coraggiosa più di quanto tu creda. Mettiti alla prova, ti sorprenderai tu stessa di quello che sei in grado di fare. Non dimenticare il mantra: «Fai almeno una volta al giorno una cosa che ti spaventi!» e vedrai che più cose fai e più trovi la forza per farne altre. Sono poche le cose che abbiamo davvero ragione di temere, credimi. Perciò, non adagiarti nel tuo angolino sicuro, prendi in mano la tua vita. Alzati e corri a prenderti ciò che desideri, lo troverai oltre la paura. Vivi finché sei viva! E splendi, Sole, splendi più che puoi!».
E lei Sole si scuote. Quella mancanza, la sofferenza per la morte dell’amica la spinge a riflettere sulle sue paure. Quelle più grandi. La paura dei sogni che tanto non si realizzano o che si realizzino davvero. Il timore di non essere all’altezza, di non essere abbastanza brava, bella o intelligente. « A volte mi sento come se fossi fatta di carta: inconsistente, fragile. Ho paura del giudizio degli altri, di perdere le persone che amo, e di sbagliare. Ho sempre paura di sbagliare» dice analizzandosi. Sole non è libera come molte di noi. Schiacciate da aspettative che ci sovrastano. Ce le facciamo andare bene, ma stentiamo a rispecchiarci. Ci intrappolano senza che ci sia una nostra ribellione. Perché a volte è più comodo e facile adeguarsi agli stereotipi anziché infrangerli. Significa essere mute e infelici senza far risuonare il proprio canto, senza ballare con la vita.
Sole dice basta. Decide di uscire dalle sue sicurezze e di tendersi verso l’ignoto. Di attraversare la paura e mettere un piede davanti all’altro. Agisce e sceglie di non rinunciare più. Cambia le lenti con cui guarda il mondo. Scrive una lista delle sue paure e giorno dopo giorno le fronteggia. Un ragno le cammina sul dorso della mano, canta a squarciagola davanti a un pubblico di persone, sale sulle montagne russe e tanto altro ancora.
La paura per lei non è più un limite, diventa un’opportunità. Le sue prigioni si aprono per lasciare spazio alla vita. Sconfiggere la paura le permette di incontrare il vero amore e diventare una donna capace di scegliere da sé la sua strada.
Per “Lanciarsi dalle stelle” è un inno al coraggio. Sprona a vivere senza indugi, senza sprecare il nostro tempo. Perché i nostri desideri spesso sono al di là dell’incertezza, del timore. Non possono essere mai più grandi di quello che ci spaventa. «Tutto quello che desidero, quello di cui ho bisogno per crescere, è dall’altra parte della paura. So che devo lanciarmi, adesso. Ho imparato che non c’è mai un momento giusto. Se aspettiamo di sentirci pronti, finiremo per aspettare troppo, anche tutta la vita, e non raggiungeremo mai l’altra sponda, quello che desideriamo» dice Sole che sceglie di farsi illuminare dai suoi sogni e aiuta chi le sta vicino a farlo. Questo è uno degli insegnamenti del libro. Il coraggio è contagioso.
Quante volte ci siamo fermate perché avevamo paura del fallimento? La paura abita la nostra quotidianità. Essere impavide non è la strada in discesa, la più rapida e la meno faticosa. Io ho provato a fare la mia lista. Provate a fare la vostra. Come ha fatto la protagonista di questo libro. Non dobbiamo aver paura di fallire, perché la vera sconfitta è non averci nemmeno provato. Quindi proviamoci. A correre libere senza farci fermare.