Tra il 2015 e il 2025 l’occupazione nelle professioni in campo scientifico ed ingegneristico nella UE28 crescerà del 13 per cento, a fronte di un 3 per cento nell’occupazione totale.La fotografia del Cedefop, European Centre for the Development of Vocational Training, parla chiaro e l’Italia non farà eccezione. Nel nostro Paese si prevede che la carenza di competenze ICT e STEM crescerà nei prossimi anni con il diffondersi delle tecnologie digitali. Le professioni cosiddette STEM sono quelle che rischieranno di mancare sul mercato: matematici, attuari e statistici, analisti e sviluppatori di software e applicazioni web, ingegneri elettro-tecnologici; le professioni della salute; le professioni del marketing, design e creative in grado di utilizzare le nuove tecnologie.
In Italia domanda e offerta nel mondo del lavoro fanno fatica ad incontrarsi, perché è dimostrato che solo una percentuale minima di studenti considera le opportunità di lavoro future come una variabile per scegliere il proprio corso di studi. A ciò si aggiunga che nonostante diversi studi mettano in evidenza tassi di occupazione più elevati tra i laureati in materie tecnico scientifiche, permane ancora infatti un gap tra la partecipazione femminile e quella maschile ai percorsi formativi STEM. Da una analisi di Assolombarda emerge chiaramente che questo divario ha origine fin dalle prime scelte formative nelle scuole superiori e che la polarizzazione di genere è ancora più evidente nei percorsi professionali. Metà degli studenti delle scuole superiori di II grado della Lombardia sono ragazze. Se però si considerano i soli iscritti a corsi STEM la quota femminile scende al 30%. In Lombardia più della metà degli iscritti in università è donna (54%). Invece, tra gli iscritti ai corsi di laurea STEM hard (che comprendono scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) solo uno studente su 3 è donna (33%). In particolare, tra le discipline STEM hard le ragazze sono solo un quarto degli iscritti ai corsi di ingegneria, costruzioni (24%).
A fronte di questo quadro assume un ruolo importante l’iniziativa del Comune di Milano Stem in the City. “Serve un movimento di opinione per abbattere gli stereotipi di genere che allontanano bambine e ragazze dai percorsi tecnico-scientifici” commenta Roberta Cocco, assessore alla Trasformazione digitale e Servizi civici del Comune di Milano, tra gli ideatori e i promotori appunto di #STEMintheCity, iniziativa giunta alla seconda edizione, per promuovere la diffusione delle discipline STEAM e e delle nuove tecnologie digitali come base formativa necessaria ad assicurare un futuro professionale alle nuove generazioni. Un mese di eventi che hanno come cuore la “Maratona delle STEM”, in programma da oggi, martedì 10 aprile a venerdì 13, realizzato grazie al supporto dei main partner Intesa Sanpaolo, Lenovo e Vodafone.
Una maratona ricca di corsi di formazione, sessioni di role modeling, dibattiti in tutto il capoluogo lombardo, con inaugurazione alla Scala, “che parte dal presupposto che l’esempio valga più di mille parole – prosegue Cocco – e per questo abbiamo scelto di dare la parola a importanti role model, che per le ragazze possono rappresentare un modello raggiungibile“.
Sul palco del Teatro alla Scala salirà, ad esempio, Federica Migliardo, professoressa di fisica sperimentale all’Università di Messina, Visiting Scientist all’Université Paris-Sud: “Partecipo a #STEMin theCity per trasmettere alle ragazze la mia passione per la scienza e per raccontare quanto la scienza renda la mia vita sempre diversa e arricchente e quanto renda me felice, dal momento che ho potuto fare della mia passione il mio mestiere“.
Tra le donne che porteranno la loro testimonianza ci saranno anche Michela Matteoli, direttore dell’istituto di Neuroscienze del CNR, direttrice del Centro Ricerca di Humanitas, membro dell’European Molecular Biology Organization (EMBO); Barbara Caputo, ricercatrice dell’istituto italiano di Tecnologia (dalla sede di Milano), coordinatrice del VANDAL Laboratory ed esperta di intelligenza artificiale, visione e cybersecurity applicate ai robot; Federica Maddalena, maggiore dell’Aeronautica Militare e tra le pochissime donne italiane pilota combat ready di velivoli eurofighter, impegnata nella difesa nazionale e nelle operazioni internazionali.
Qualcosa negli ultimi anni si muove anche nelle aziende, che sono alla ricerca di talenti femminili da inserire nel loro organico. “Siamo fra le aziende che hanno istituito programmi di recruitment al femminile anche per figure tecniche e di progettazione o ad avere la figura aziendale del chief diversity officer, che promuove la diversità come ricchezza. È infatti dimostrato che le aziende che valorizzano le diversità, non solo di genere, sono più efficienti e ottengono migliori prestazioni sul mercato” osserva Manuela Lavezzari, marketing director di Lenovo EMEA (Europa Medio Oriente e Africa).
Per informazioni: www.comune.milano.it/steminthecity