Un architetto a scuola? Ci avete mai pensato?
Una figura che guidi e supporti un gruppo di lavoro formato da ragazzi adolescenti. Un binomio non solo possibile ma anche molto interessante, quello tra mondo dell’architettura e scuola, soprattutto se consideriamo quanto peso può avere il potenziamento della creatività nello sviluppo del pensiero e della personalità. E’ un aspetto sempre molto sottovalutato, ma gli ambienti di apprendimento hanno influenza sulla qualità dello stesso. Un ambiente creativo, ben organizzato, curato nei dettagli, può facilitare i processi di apprendimento.
“Credo che ogni luogo debba far trasparire un’armonia e una bellezza estrinseca che possa aiutare chi la fruisce a sentirsi bene interiormente”. Daniela Tomassini ne è profondamente convinta, tanto da farne una filosofia di vita e di lavoro. Daniela è una mamma e un’architetta specializzata in design e progettazione d’interni, che ha saputo mettersi in gioco e reinventarsi, dando vita ad un progetto che vede i ragazzi come protagonisti. Tutto nasce quasi per caso, da un’esperienza di lavoro per il restyling di uno spazio interno, con il coinvolgimento di un gruppo di ragazzi provenienti da una comunità di accoglienza per giovani stranieri richiedenti asilo. Perché non coinvolgere gli adolescenti nella progettazione e realizzazione di spazi scolastici, nei quali vivono tante ore al giorno? Forse potrebbe essere proprio la creatività, il giusto stimolo per ovviare alla “dipendenza da like” e per coinvolgere i giovanissimi, rendendoli protagonisti di un cambiamento.
“Il progetto ARCHI-RAGA nasce, appunto, per sperimentare, in gruppi di lavoro, un nuovo modo da parte dei ragazzi/studenti di applicare la propria creatività attraverso un laboratorio di progettazione partecipata e psicologia ambientale dove realizzare interventi di restyling degli spazi di vita, grazie alla guida tecnica e i suggerimenti dell’ architetto” spiega l’architetta Tomassini, ed è pensato per tutti i ragazzi “che stanno lottando per diventare delle persone felici e consapevoli di poter essere se stessi senza paura”. Nel progetto vengono coinvolte anche le strutture sociali come la scuola e le famiglie, fornendo un nuovo modo di educare a vivere. Questo, rendendo i ragazzi protagonisti del cambiamento dei loro spazi quotidiani significanti, proponendo laboratori di esperienza creativa attraverso la progettazione e la realizzazione di cambiamenti e riqualificazioni di spazi comuni significativi.
Collaborazione, cooperative learning, ascolto attivo, problem-solving, creatività, immaginazione. Non solo. ARCHI-RAGA propone una riscoperta della manualità e una ricerca esplorativa delle proprie capacità, nel realizzare anche oggetti e complementi d’arredo, riutilizzando materiale riciclabile. Gli obiettivi educativi? “Imparare a lavorare in gruppo, condividere uno stesso scopo, essere guidati ma al tempo stesso sentirsi liberi di scegliere come costruire la realtà nel rispetto reciproco. Raccontare e raccontarsi senza vergogna senza aver paura di sbagliare. Perché per crescere si sbaglia”. Nel lavoro in laboratorio, i ragazzi potranno spaziare “tra citazioni dell’architettura antica e moderna e del design, provare la sperimentazione manualmente di materiali semplici (cartone, legno, plastica, tessuti, filati) per trasformare oggetti di uso quotidiano, applicando l’affascinante studio del colore e della luce, in oggetti dal design giovane e innovativo. La creazione di ambienti per l’apprendimento attivo e flessibile attraverso il recupero o la ridefinizione di spazi esistenti favorisce l’implementazione di pratiche didattiche all’avanguardia e lo sviluppo delle potenzialità tecnologiche digitali”. E l’architettura, così, diventa un gioco da ragazzi!