Prenderà il via nel gennaio 2018 un percorso formativo tutto al femminile nelle materie STEM, nato grazie alla collaborazione tra l’azienda BHGE (Baker Hughes, a GE Company) e l’ITIS Meucci di Firenze. Nell’ambito del percorso di Alternanza Scuola-Lavoro (previsto dalla L.107/2015, c.d. La Buona Scuola) dieci studentesse, iscritte al terzo anno scolastico dell’istituto fiorentino, entreranno in fabbrica e saranno coinvolte in un programma di alternanza in base al loro profilo di studi, informatica (2), automazione (2), logistica (3), energia (2) e meccanica (1). Le studentesse saranno impegnate in specifici percorsi didattici nelle funzioni ingegneria, manufacturing, IT, service e ufficio Acquisti di BHGE.
Complessivamente si tratta di un percorso di 800 ore di formazione, spalmate in tre anni: di queste, 200 saranno dedicate ad attività collaterali nell’ambito dell’iniziativa di General Electric “Balance the Equation” (che si pone l’obiettivo entro il 2020 di avere 20.000 donne in ruoli STEM e una rappresentanza di genere paritaria in tutti i programmi di leadership GE in ambito tecnico), anche grazie al contributo del Women’s Network, un gruppo formato da dipendenti ad adesione volontaria che ha l’obiettivo di valorizzare la presenza femminile in azienda, attraverso una serie di iniziative. Tra queste, le studentesse del Meucci si dedicheranno ad attività parallele a quelle di formazione-lavoro, come incontri per la redazione del curriculum vitae e la preparazione ad un colloquio di lavoro, corsi per l’acquisizione delle soft skills, incontri mirati con BHGE leaders come role-models.
«Quando sono entrata in GE nel 1995, come application engineer, era molto diverso da oggi non ho mai incontrato particolari resistenze, sebbene essere la seconda donna ingegnere in un campus di 4000 persone potesse generare un clima in cui non sentirsi del tutto a proprio agio» racconta presidente di BHGE, Maria Sferruzza, proseguendo poi: «Oggi, per fortuna, non è più così, e siamo abituati a vedere donne che svolgono ruoli tecnici nelle aziende. C’è ancora tanto da fare per superare lo stereotipo in base al quale una donna non è adatta a svolgere mansioni di questo tipo, e per abbandonare l’idea diffusa della mancanza di pragmaticità. Ciò che posso dire è che è necessario andare avanti, senza farsi condizionare, anche quando noi donne siamo in minoranza. In qualche caso, siamo noi stesse ad autolimitarci o ad alzare barriere».
Il progetto si inserisce nella collaborazione con l’ITIS Meucci di Firenze, già sperimentata nel precedente percorso di Alternanza Scuola-Lavoro, inaugurato due anni fa. Dieci studenti, ora neo-diplomati, hanno frequentato il percorso formativo della durata di oltre 700 ore, suddivise in due anni e hanno conseguito gli attestati di Manufacturing Engineer Junior e Logistic Specialist Junior, titoli certificati da BHGE e spendibili anche presso le altre aziende del suo indotto. «Sono stata molto contenta dei risultati positivi riportati nel corso del primo ciclo del percorso di Alternanza Scuola-Lavoro – conclude Sferruzza – ho visto ragazzi motivati in un’esperienza impegnativa che può aiutarli davvero nelle scelte decisive per il loro futuro formativo e professionale. L’impegno per questo nuovo percorso tutto al femminile è un seme che gettiamo per un futuro in cui provare a colmare questo gap».
E proprio nel precedente percorso inaugurato due anni fa, Sara Pieraccioni è stata l’unica studentessa in un gruppo composto da soli uomini. «Dopo il diploma ho deciso di iscrivermi all’Università di Firenze, ho scelto Ingegneria Ambientale perché trovo che sia un percorso più nelle mie corde – racconta – sebbene avessi studiato trasporti e logistica. Non ho avuto nessun problema a studiare e a lavorare in un gruppo tutto maschile, anzi quest’esperienza mi è servita a capire quale strada intraprendere nel mondo del lavoro».
«A partire da questo anno scolastico tutte le studentesse delle classi terze del nostro istituto, di tutte le articolazioni, iniziano un percorso di alternanza scuola lavoro triennale di ben 800 ore – ha commentato Francesco Ramalli, vice Preside dell’Istituto Meucci di Firenze, primo collaboratore del Dirigente e coordinatore Alternanza Scuola-Lavoro – si tratta di un’occasione unica non solo per acquisire e potenziare le competenze disciplinari previste dalle linee guida ministeriali, ma soprattutto per inserirsi in contesti di studio e di lavoro misti, nei quali le differenze di genere sono fonte di arricchimento reciproco, oltre che un elemento imprescindibile per l’autenticità delle relazioni umane, nonché per la crescita del sistema scolastico, lavorativo, e sociale nella sua accezione universale. La direzione del nostro Istituto è consapevole dei problemi che caratterizzano il “gender gap”, sia a livello globale che locale, e nell’interesse di tutta la comunità scolastica ha deciso di investire tentando di creare nuove opportunità formative, concrete e realizzabili, per tutte le studentesse che decidono di intraprendere percorsi di studi tecnici come il nostro. Ma per fare questo si rende assolutamente necessario creare autentiche reti di relazioni fatte sia di scuole che di aziende, di soggetti privati e statali con un unico fine, l’investimento in capitale umano. Questo percorso si è reso attivabile grazie all’investimento e alla visione strategica che l’azienda BHGE dimostra nei confronti del mondo scolastico».