Un libro in cui in copertina campeggia il titolo “Moglie” a caratteri cubitali mi è sembrato un regalo molto simpatico per l’addio al nubilato di una cara amica. Anche perché ricordo che quando sono stata io a sposarmi, la cosa che mi faceva più strano era proprio il fatto di essere diventata “moglie” e che il mio compagno fosse improvvisamente “il marito”, come l’ho chiamato per i sei mesi successivi quasi avesse perso la sua identità, soffocata da questo ingombrante ruolo.
Il mio approccio al libro di Cinzia Sasso, quindi, lo ammetto, non è stato dettato dall’interesse per il testo, anche se dell’autrice avevo apprezzato gli articoli su Repubblica, soprattutto le interviste alle donne dell’economia. E’ successo, però, che la mia amica, qualche settimana dopo l’addio al nubilato, mi abbia portato il libro consigliandomi di leggerlo, perché aveva trovato spunti di riflessione molto interessanti. In effetti, la storia dell’autrice mi aveva incuriosito tempo fa: lei, giornalista di Repubblica, aveva annunciato di voler lasciare il suo lavoro pluriennale per stare accanto a Giuliano Pisapia, suo compagno da vent’anni, sposato nel 2011, quando era in corsa per la carica di sindaco di Milano.
Il libro è la storia di questa scelta. La scelta di una donna autonoma, che ama il suo lavoro, indipendente e che ha raggiunto ottimi risultati dal punto di vista professionale che decide di rinunciare alla sua passione per il giornalismo per stare accanto al suo compagno di vita, in un momento decisivo per lui e per la sua carriera politica. Decide di fare la moglie, quindi, “solo la moglie”. Ma la sua non è una rinuncia: quello che mi ha colpito nel libro è che si tratta di un passo in avanti e non indietro. Perché a prima vista una scelta così sembra cosa vista milioni di volte: una donna che rinuncia per favorire l’uomo che ha accanto. Invece questo è un passo che poco ha a che fare col genere e molto con l’amore. Soprattutto quando ricorda che nei 20 anni insieme, la sua carriera è potuta andare avanti anche grazie al supporto del suo compagno, che con la sua presenza in casa con suo figlio (avuto da una relazione precedente) le ha permesso di fare il lavoro che amava, che non ha orari e non conosce sabati o domeniche o festività. Perché c’era qualcuno che copriva la sua assenza. Questo interscambiarsi dei ruoli nel corso di una vita insieme mi ha fatto riflettere sul senso della coppia, dell’essere insieme in un percorso fatto di tante fasi diverse. “In una coppia – scrive Sasso – non si può correre tutti e due a velocità forsennata e ognuno su una strada diversa”. Saper capire quando rallentare e quando darsi il cambio, ho pensato, è la chiave affinché la coppia sia la leva per la realizzazione personale. E quindi anche per la felicità.
Nel racconto di Cinzia Sasso ci sono anche molti episodi di vita pubblica, incontri importanti, storie che hanno a che fare con la Milano bene e che incuriosiscono per i protagonisti più o meno noti. Ma quelle, per me, sono state la parti meno interessanti del libro. Più intense le pagine personali, come quelle in cui l’autrice descrive la fatica del ritrovarsi da sola a casa nel primo periodo senza il lavoro, alla ricerca della sua nuova identità, o delle perplessità delle persone più vicine rispetto alla scelta di lasciare il lavoro, o quelle in cui racconta come sia arrivata alla decisione di voler mettere da parte una cosa così importante per lei come il suo lavoro per sostenere il suo compagno. Alla fine, l’amore si vede nel desiderio di essere generosa con il compagno di una vita, come lui è stato con lei, di volersi prendere cura, di dare sostegno, consiglio e presenza. Senza che questo abbia significato abdicare ad essere una donna autonoma e indipendente.
“Moglie” di Cinzia Sasso (Utet, 128 pagine, 14 euro)
CINZIA SASSO è una giornalista e scrittrice. Dopo la laurea con lode in Scienze politiche internazionali ha insegnato per alcuni anni. Ha poi iniziato la sua carriera giornalistica nei giornali locali veneti del Gruppo L’Espresso: Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso e La Nuova Venezia. Giornalista professionista dal 1982, nel 1985 approda alla redazione milanese de la Repubblica, dove si occupa per molti anni di cronaca e politica giudiziaria, poi di donne e carriera. Dopo una convivenza ventennale, si è sposata con l’avvocato e politico Giuliano Pisapia nel 2011. Ha un figlio, nato dal precedente matrimonio.