Fino a qualche anno fa il dibattito sull’inquinamento ambientale, in particolare sul global warming e le sue conseguenze, era acceso ma anche piuttosto confuso. Nella stessa comunità scientifica c’era chi drammatizzava e chi, invece, minimizzava. Ora, di fronte alle analisi dei più prestigiosi centri di ricerca e istituzioni internazionali, dalla Ellen MacArthur Foundation alla Banca Mondiale, non vi sono più dubbi.
Il progressivo avvelenamento del pianeta ad opera dell’uomo è arrivato a un punto di non ritorno. E si sta correndo ai ripari un po’ ovunque, compresa l’Unione europea, con l’incentivazione di politiche sostenibili nella prospettiva dello sviluppo di un’economia circolare. L’obiettivo a cui si tende è passare da un modello di produzione industriale take-make-dispose a un modello rigenerativo, che parta da una progettazione ecologica dei materiali in tutto il ciclo produttivo, azzerando i rifiuti e riducendo al massimo l’impatto ambientale. Peraltro, con effetti positivi sul business.
Nel frattempo la marcia verso la diminuzione di almeno il 40% di emissioni di anidride carbonica entro il 2030, previsto dall’accordo di Parigi sul clima, accompagnata dall’aumento dell’efficienza energetica e dell’utilizzo delle rinnovabili, non può fermarsi come ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, con buona pace delle intenzioni di Donald Trump di far uscire gli Stati Unito dall’accordo (non è un caso che sia il presidente con la più bassa percentuale di consenso popolare a pochi mesi dall’insediamento della storia…).
Ecco perché è importante il primo “Manifesto della Sostenibilità e della Crescita per le imprese italiane”, lanciato il 7 giugno nell’ambito di #All4TheGreen, il programma di eventi aperti alla partecipazione del pubblico a Bologna per introdurre la riunione dei ministri dell’Ambiente del G7 dell’11 e 12 giugno. Si tratta di una call to action rivolta a tutto il mondo produttivo italiano affinché aderisca ai 10 obiettivi-guida indicati, 5 metodologici e 5 di sostenibilità, in modo da dichiarare il proprio impegno a contribuire alla realizzazione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile appena deliberata dal Ministero dell’Ambiente.
Il fatto che i promotori siano Unilever Italia – multinazionale che nel 2016 si è classificata in prima posizione nel Dow Jones Sustainability Index nella categoria Ambiente grazie ai risultati ottenuti con il Sustainable Living Plan avviato nel 2010, già realizzati all’80% – e i Giovani Imprenditori di Confindustria, in collaborazione con lo stesso Ministero dell’Ambiente, dà il peso dell’iniziativa. Tutti i punti del manifesto richiamano le imprese al loro ruolo di innovatori sociali e di protagonisti del cambiamento, in primis nel loro territorio, non solo attraverso l’esempio ma anche con azioni di education al consumo sostenibile.
Ed è proprio in quest’ottica che, con la presentazione del Manifesto, è stata anche lanciata la campagna nazionale di crowdfunding a favore del progetto di educazione ambientale #alloraspengo, dedicato alle scuole secondarie di primo grado. Il progetto, nato dalla collaborazione tra Unilever e la start up pluripremiata di Modena, Energy Way, si distingue perché mira a far acquisire ai ragazzi le competenze tecniche per misurare e monitorare i consumi energetici della scuola con la piattaforma open source Arduino, rendendoli protagonisti del risparmio.
Condotto sino ad ora in via sperimentale in due Istituti dell’Emilia Romagna – Istituto comprensivo Pertini di Reggio Emilia e Istituto Comprensivo Ferrari-Galilei di Maranello) con ottimi risultati (30-33% di risparmio energetico), mira a coprire tutte le scuole medie di Reggio Emilia e di altre città della Regione entro l’anno. L’obiettivo 2018, grazie alla campagna di crowdunding appena lanciata, è di portare #alloraspengo in tutta Italia crescendo una generazione di ambasciatori dell’ambiente. Sia aziende sia privati sono invitati ad aderire alla campagna, indicando anche la scuola media alla quale intendono destinare il loro contributo.