Sei incinta? Torna quando avrai risolto il problema

incintaMigliaia di condivisioni sui social, decine di migliaia di like, riprese dai giornali di tutta Italia, la prima pagina di un quotidiano nazionale… per la notizia che una piccola azienda di Mestre ha assunto una donna al nono mese di gravidanza. Che cosa ha colpito così tanto l’immaginario del nostro paese? Intanto Martina è definita “coraggiosa”. Ma coraggiosa perché? Perchè fa il secondo figlio in un paese in cui ci fermiamo tutte a uno? Perchè fa il secondo figlio e pensa di riuscire a continuare a lavorare? Perchè fa il secondo figlio e pensa addirittura di poter, allo stesso tempo, scegliere un lavoro che le piace di più… fare “carriera”? Martina rompe tutti gli stereotipi di un paese che sembra essersi arreso.
Lo fa col sorriso e con la pancia, è un’immagine bella e non è strano che piaccia tanto. E’ strano invece che faccia notizia il fatto che una donna incinta trovi un lavoro.

Oppure no, non è strano, se si leggono i numerosi commenti alla notizia che rivelano a quante donne sia capitato il contrario: la sola età fertile è un deterrente all’assunzione, lo è l’essere sposate o fidanzate, e le donne stesse si auto escludono se scoprono di essere incinte. Questo fenomeno tutto italiano ci rende anche famosi nel mondo perché ha portato il nostro paese ad aver bisogno di una legge contro le “dimissioni in bianco”: una norma nata nel 2007, abolita l’anno successivo dal governo Berlusconi, e ripristinata e perfezionata nel Jobs Act.

incintaPresentarsi a un colloquio con la pancia? Impossibile in Italia: non ti prende sul serio nessuno. Anzi, a molte è capitato di doversi scusare se solo al secondo o terzo colloquio avevano scoperto la gravidanza: “ci rivediamo tra un anno”, si sono sentite dire nella migliore delle ipotesi. Smaltisci prima il problema, poi torna. Tornare è difficilissimo, però. Secondo i dati dell’OCSE, l’Italia è uno dei pochi paesi in Europa in cui l’occupazione femminile non torna a salire neanche dopo il compimento dei tre anni di età del bambino. Le madri non riescono insomma a tornare nel mercato del lavoro.

Questo fenomeno ha un nome: si chiama il “muro della maternità“, e ha un numero: secondo i dati Istat succede a una donna su 5, in modo sistematico. È una percentuale spaventosa e rivela una condizione di debolezza profonda di un paese incapace di usare tutte le sue risorse. Non a caso, secondo la classifica del World Economic Forum, nel mondo ci sono 116 paesi in cui le donne lavorano meglio e con più equità che in Italia.

Un paese che festeggia l’assunzione di una donna incinta…. è un paese che considera normale lasciarla a casa.

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