“Maria (il nome è di fantasia) è una signora molto carina, gentile. Venne da noi parecchi anni fa, era stata letteralmente massacrata, buttata in strada, traumatizzata. Era incinta e con una bambina in braccio. Il marito violento non era ancora stato arrestato, lei voleva andare a recuperare i beni necessari a casa, correndo un grave pericolo di subire ancora violenza. Per convincerla a non farlo e a non affrontare altri rischi le dicemmo che le avremmo dato delle cose meravigliose. Si via una valigia piena di vestiti e oggetti essenziali che le avevamo preparato. Lei dice che grazie a quella valigia, e alle parole che le dicemmo, ha mosso i primi passi per l il suo trauma. Questo episodio ci ha insegnato il valore simbolico della valigia”. Lo racconta Maria Grazia Passeri, la presidente dell’associazione Salvamamme, spiegando le origini del progetto ‘Valigia di salvataggio’, un piano per rispondere alle richieste delle donne in fuga dalla violenza dei compagni, dando loro vestiti, una sistemazione di emergenza, una nuova scheda telefonica, numeri utili e un servizio di consulenza psicologica.
Salvamamme opera soprattutto a Roma, grazie al lavoro di 100 volontari, si giova di un protocollo con la polizia di Stato e riceve donazioni da cinquemila persone. E le risorse per fornire alle donne aiuto e assistenza? “Nessuno – spiega Maria Grazia Passeri – finanzia niente. Io ho investito tutti i miei mezzi e ne sono orgogliosa. Ma ora siamo arrivati a un punto in cui abbiamo bisogno di aiuto, da parte di aziende e istituzioni“. Il progetto Valigia di Salvataggio è partito in maniera ufficiale nel 2014, ma da anni Salvamamme fornisce il necessario alle donne costrette a fuggire dalla propria casa. “Ci hanno sempre chiesto- puntualizza la presidente dell’associazione – la valigia prima di portare le donne nelle case protette. Quando un violento non può più picchiare distrugge tutte le cose delle loro compagne. E inoltre tornare indietro è molto pericoloso”.
Le necessità e i bisogni affrontati da Salvamamme sono tanti. “Da poco – racconta Passeri – ci ha chiamato una donna che verrà a Roma per un processo, chiedendo una protezione h24”. Un’attenzione particolare, poi, viene dedicata ai bambini che spesso vengono via da casa con le lo mamme, privati cosi’ delle loro abitudini, dei loro oggetti e giochi preferiti. Senza nessun punto di riferimento. “Un bambino di 5-6 anni venne da noi con la mamma, e l’aiutava a spingere una valigia enorme. Noi gli chiedemmo se voleva una bicicletta. Rispose che lui aveva tutto, anche due biciclette quando stava in casa sua. Ci chiese invece uno escavatore gigante e chiamava tutti i giorni finché non lo ha avuto”.
Salvamamme fornisce da 20 anni sostegno a migliaia di bambini e famiglie con problemi economici e a rischio esclusione sociale. Collabora con varie istituzioni come la Regione Lazio e Roma Capitale. Oltre che nel territorio romano, Salvamamme è presente nel reatino, nel casertano e in Calabria. “Ma spesso – precisa Passeri – ho aperto e poi chiuso delle postazioni, il nostro non è un lavoro per chi vuole approfittare, è un volontariato che comporta sacrifici e sudore”.
Nel periodo natalizio Salvamamme ha organizzato l’iniziativa “prepariamo le calze” per donare centinaia di calze ai bambini il prossimo 6 gennaio. Tutte le istruzioni sulla loro pagina Facebook. E’ semplice. Basta poco.