Scienze, matematica, informatica e coding? Si impareranno con le attività dei campi estivi 2017. Questo l’obiettivo del nuovo bando del Dipartimento delle Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio. A chi è rivolta l’iniziativa? A studentesse e studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado. L’obiettivo di “secondo livello” è quello di diminuire il gap che in queste materie c’è fra ragazzi e ragazze.
Il Dipartimento per le pari opportunitàha annunciato ieri di aver stanziato un milione di euro per l’attuazione dell’iniziativa “IN ESTATE SI IMPARANO LE STEM – Campi estivi di scienze, matematica, informatica e coding”. E’ previsto il finanziamento di progetti per la realizzazione di percorsi di approfondimento in materie scientifiche (matematica, cultura scientifica e tecnologica, informatica e coding) da svolgersi nel periodo estivo rivolti prevalentemente alle studentesse, ma anche a studenti. Il bando, tenuto conto che i destinatari sono le istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo e secondo grado, è disponibile, di intesa con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, sulla piattaforma telematica www.monitor440scuola.it.
I soggetti che possono candidarsi a partecipare al bando per l’erogazione dei percorsi di approfondimento, sono, oltre alle scuole primarie e secondarie di primo grado (i cui studenti sono i beneficiari dei progetti), le istituzioni scolastiche di secondo grado, anche in collaborazione con Università e con enti pubblici e privati, associazioni, imprese e fondazioni che abbiano maturato esperienze e competenze specifiche nelle materie di riferimento, si legge nella comunicazione del Dipartimento.
L’iniziative ha una duplice valenza. Da una parte va nella direzione di superare gli stereotipi e i pregiudizi che troppo spesso ancora allontanano le ragazze dalle materie STEM, ritenute ancora da molti a loro non adatte. Dopo un convegno mi è capitato di essere avvicinata da un’adolescente, che mi raccontò di come il professore addetto all’orientamento nella scelta delle scuole superiori le sconsigliò di fare odontoiatria perché poco adatto a una ragazza. Solo un esempio delle resistenze che sopravvivono a scuola e all’interno delle famiglie. D’altra parte i nuovi progetti dovrebbero “favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, incentivando le istituzioni scolastiche a tener aperti i propri locali per iniziative formative almeno per due settimane durante il periodo estivo, il periodo, cioè, in cui i genitori hanno maggiori difficoltà nella conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”, sottolinea il Dipartimento. Un obiettivo non da poco se si pensa, ad esempio, all’affanno che i genitori stanno vivendo in questo periodo per cercare di organizzare una rete di salvataggio che traghetti i figli al 9 di gennaio quando riprenderanno le attività scolastiche. Perché diaciamocelo, sono davvero mosche bianche quei genitori che possono assentarsi per 15 giorni dall’ufficio in questo periodo. La soluzione di attività collaterali che impegnino i ragazzi e allo stesso tempo diano loro una marcia in più per il futuro potrebbe essere una soluzione vincente per tutti.
Tornando al bando del Dipartimento, per agevolare l’attivazione di percorsi in collaborazione tra le scuole e gli altri soggetti con competenze nelle materie STEM (Science, Technology, Engineering, Maths), lo scorso 10 novembre è stato pubblicato un avviso di manifestazione di interesse per la costituzione di un elenco, al quale hanno aderito enti pubblici e privati – comprese Università, enti di ricerca, associazioni, imprese e fondazioni – interessati a collaborare sulle iniziative per la promozione delle pari opportunità nelle materie STEM. Un primo passo, quindi, è stato fatto. Ora tocca alle scuole la prossima mossa.