C’è davvero ancora lì fuori qualcuno che è convinto di potersi disinteressare della trasformazione digitale? Purtroppo sempre più spesso avvenimenti di cronaca, che riguardano soprattutto gli adolescenti, ci dicono come sia fondamentale comprendere le regole del gioco di un mondo nuovo, a cui tutti ci stiamo preparando come autodidatti. Lo stesso si dica per i bambini, i cosiddetti nativi digitali. Certamente un bambino di sette anni ha un quoziente digitale maggiore di un 45enne. Ma ha le competenze per saper gestire queste nuove capacità? Il World Economic Forum ha pubblicato un elenco di otto competenze che ogni bambino dovrebbe avere e apre così il dibattito su cosa insegnare ai bambini per il loro futuro. Ma quali sono nel dettaglio?
Digital citizen identity: l’abilità di costruire e gestire un’identità sana online e offline mantenendo un’integrità
Screen time management: la capacità di gestire il proprio tempo sullo schermo, l’essere miltitasking, il controllo nel gestire il proprio impegno nei giochi online e sui social media
Cyberbullying management: la capacità di individuare le situazioni di cyberbullismo e il saperle gestire in modo intelligente
Cybersecurity management: la capacità di proteggere i propri dati scegliendo delle password “forti” e gestendo eventuali attacchi sulla rete
Privacy management: la capacità di gestire con discrezione le informazioni personali condivise online al fine di proteggere la propria privacy e quella altrui
Critical thinking: l’abilità di distinguere tra informazioni vere o false, contenuti positivi o dannosi, contatti online degni di fede o discutibili
Digital footprints: la capacitò di comprendere la natura delle impronte digitali e le conseguenze che possono avere nella vita reale e il saperle gestire in modo responsabile
Digital empathy: la capacità di dimostrare empatia verso i sentimenti e le necessità altrui anche online
Se è vero che tutti i bambini che conosciamo dimostrano già un’abilità innata ad utilizzare gli strumenti digitali e i social network, è altrettanto vero che spesso non sanno dare un senso a ciò che stanno facendo e non hanno una visione della panoramica globale che inquadri i loro comportamenti, nei diversi contesti.
Questo in realtà non capita solo ai bambini ma a tutti coloro i quali abbiano avuto un approccio spontaneo e da self learner a queste tematiche. Nella visione globale della trasformazione digitale in cui stiamo vivendo, è fondamentale fare un po’ di chiarezza, a tutte le età.
Quoziente Intellettuale, Quoziente Emozionale e Intelligenza Digitale.
Con Digital Intelligence (DQ) s’intende l’insieme delle abilità sociali, emozionali e cognitive essenziali alla vita digitale. Significa possedere l’adeguata conoscenza, competenza e abilità di adattare le proprie emozioni e i propri comportamenti in funzione dei nuovi contesti dell’era digitale. Dal semplice quoziente intellettuale, cui abbiamo affiancato il quoziente emozionale, oggi parliamo anche della misurazione del quoziente digitale. Partiamo con le buone notizie: l’intelligenza digitale è adattiva.
Quali sono le tre principali livelli su cui verte l’Intelligenza Digitale?
- Cittadinanza Digitale– È la capacità di usare le tecnologie digitali e i media in modo protetto, responsabile ed efficace.
- Creatività Digitale – È la capacità di fare parte dell’ecosistema digitale co-creando nuovi contenuti e realizzando le idee utilizzando gli strumenti digitali
- Imprenditoria Digitale – È la capacità di usare tecnologie e media digitali per risolvere problemi globali o per creare nuove opportunità.
Offerta educativa e mondo digitale
Non è nuovo leggere di iniziative di formazione digitale rivolte a bambini e ragazzi, dagli eventi di sviluppo codice (anche declinati al femminile per attrarre un pubblico meno consueto) alle iniziative sulla robotica e i makers. Ci sono quindi orde di bambini che si stanno formando per essere i nostril leader digitali su una serie di competenza molto importanti per il nostro presente, cui nessuno più si può sottrarre.
Genitori, nonni, manager e professionisti in carriera: iniziate a fare un piano di innovazione professionale per voi stessi e iniziate a misurare anche la vostra Intelligenza Digitale per capire dove e quali siano le lacune da colmare prima di rischiare di essere fuori dai giochi molto, molto presto perché i giochi di quei bambini sono già diventati le competenze richieste dal mercato del lavoro di noi grandi.