Origini pugliesi, anima cosmopolita e cuore romano. Giornalismo e politica. Digital, content e management insieme: quando dico a mia nonna che di professione faccio “la content manager”, lei non capisce. Per questo, ho rimediato con una laurea in "Media, comunicazione digitale e giornalismo" e un master in giornalismo politico-economico. Non credo alle definizioni, ma al potere delle parole che nominano. Così è nata la mia tesi "Nominare è fare esistere", in cui racconto la narrativa giornalistica di genere della rivoluzione siriana, a partire dalle voci delle donne. Felicemente femminista, sostengo il women empowerment in tacco 12 e ai microfoni in radio. Scrivo e conduco il programma “Le Ragazze stanno bene” ed è così che mi sento alla fine di (quasi) ogni giornata: una ragazza che sta bene, meglio se con un gin tonic in mano e un libro da cominciare sul comodino. Su Instagram, faccio cose e vedo gente: @nicolettalaba.
“Tanti auguri, sei diventata signorina!”. Ci sono tanti modi di chiamare la pubertà ma spesso, agli occhi di chi la vive, quello che si vede è anche tutto quello che si sa: i seni d’improvviso più gonfi, le gambe più lunghe, i fianchi stranamente accentuati e una combinazione confusa di sensazioni nuove a cui non si sa dare un nome.
“La pubertà è un periodo incredibile, elettrizzante!”: Nina Brochmann e Ellen Støkken Dahl, esperte di educazione sessuale nella vita reale, in “Cose da ragazze. Una guida gioiosa alla pubertà” (Sonzogno), diventano le simpatiche dottoresse Ellen e Nina e, con precisione gentile,...
1914-2020: dall’anno della sua fondazione, il Coni non ha mai avuto una presidente. Le donne nello sport italiano vincono molto, ma contano poco. La concreta possibilità di emergere e assumere la leadership in luoghi e istituzioni rimane sbarrata dal soffitto di cristallo e, abbatterlo, è una sfida olimpionica. La prima crepa la apre Antonella Bellutti, l’unica atleta ad aver vinto 2 Ori in 2 edizioni consecutive dei Giochi olimpici in 2 discipline diverse e la prima donna a candidarsi alla presidenza del Comitato olimpico nazionale italiano.
L’intento di fare dello sport un “Paese per donne”, non sembra...
Equa, inclusiva, alla pari, centrata sull'empowerment delle giovani generazioni e in particolare di bambine e ragazze: questa la società che potrebbe essere. Gender pay gap, lavoro di cura non retribuito, poche donne nei ruoli di leadership e segregazione occupazionale: questa, invece, la fotografia della società che è, scattata dallo European Institute for Gender Equality - l’agenzia indipendente dell’Unione europea che si occupa di monitorare i progressi degli stati sull’uguaglianza di genere – nel Gender Equality Index 2020. Le evidenze parlano chiaro, allarmano ma non scoraggiano. La società “che potrebbe essere”...
“La prima A entrerà alle 6 e la quinta G alle 11, però di sera perché altrimenti si incrocerebbe con la terza D che uscirà alle 10,58. Dovrete posizionare vostro figlio di fianco al cinesino posto sul pavimento, non fate quella faccia, a questo servono i cinesini, se avete altri figli legateli al palo fuori dal cancello. Verrà fatta valutazione stato di salute, i bambini dovranno stare sull'attenti, i primi 10 che crolleranno non saranno ammessi. Se arriverete in ritardo perderete lo slot e dovrete aspettare che il varco spazio/tempo si riapra”.
«Non è la trama di un gioco a livelli, ma quasi. Dopo mesi di didattica a...
“In fondo sto bene. Per ora lavoro da casa, ho un computer aziendale e anche questo mese ho pagato l’affitto. Ma sono l’eccezione a una regola sbagliata e ingiusta”. Sara ha 25 anni e vive a Roma da 6. Una laurea triennale conquistata in 36 mesi giusti, con la magistrale già da frequentare, “per non aspettare un altro anno. Un anno di tasse, affitto e libri”. Nata nel 1994 e figlia del 2008. La parola crisi non l’ha conosciuta con il covid-19, ma ha imparato ad associarla ad una nuova: pandemia.
Tra i grandi assenti della ripartenza, c’è Sara. Con la sua generazione. La generazione Y, la generazione Erasmus,...
Quattro uomini. Quattro vite diverse. Quattro sensibilità differenti. La stessa precisa volontà: abbattere il silenzio assordante degli uomini sulla violenza di genere che rimbalza nelle chat dei nostri smartphone, discutendo di revenge porn “da uomo a uomo”.
Questo l’intento da cui nasce l’evento social “Responsabilità maschile – Revenge Porn”, ideato e trasmesso lo scorso 14 aprile sui canali di Tlon e Bossy, progetti di divulgazione culturale che portano avanti la diffusione di una cultura antisessista: a confrontarsi sul tema della condivisione non consensuale di materiale intimo e incoraggiare la...