
La lettura fa sognare. Ma può anche insegnare a comunicare meglio tra generazioni, come tra coetanei. I libri ci aiutano a scoprire un po’ di noi e a capire meglio gli altri, anche quando le storie parlano di castelli nei tempi andati o di animali del bosco e bambini nello spazio.
Nonostante i livelli di istruzione e alfabetizzazione massimi raggiunti oggi nel mondo, leggere sembra essere uno sforzo in via d’estinzione. Da tempo è in corso infatti una chiara, e nemmeno troppo lenta, erosione del numero di quanti scelgono questa forma di svago. Leggiamo poco e soprattutto sempre meno per il piacere di farlo, per rilassarci dopo una giornata di stimoli continui. Distratti dalle incombenze della vita quotidiana, abbiamo perso l’abitudine di allungare un braccio per afferrare un volume. E preferiamo l’appagamento immediato di micro-contenuti per l’intrattenimento rapidissimo, all’esercizio lento di scorrere con lo sguardo una parola dopo l’altra.
Eppure, prendendo in prestito le parole di Daisy Fancourt dell’University College London che scriveva dalle pagine del portale europeo Cordis, il servizio d’informazione dell’Unione europea in materia di ricerca e sviluppo, «la lettura è sempre stata una delle vie più accessibili a supporto del benessere». E rappresenta «un comportamento fondamentale per migliorare la salute di ogni gruppo sociale, con benefici che si protraggono per tutta la vita».
Se si inizia da piccoli e se, poi, questa diventa un’attività di famiglia, i vantaggi hanno effetti ampi su più generazioni. Da una parte, i bambini, oltre alle ovvie competenze di linguaggio e allenamento all’astrazione, ne traggono insegnamenti formativi per la loro crescita emotiva e creativa. Dall’altra, gli adulti che gli sono accanto, hanno sia modo di scoprire mondi colorati e fantastici. Sia, nel frattempo, di trovare idee, parole, modalità per meglio raccontare, ai più piccoli, la complessità del presente. E per avviare una discussione su temi difficili quando le domande dei pre-adolescenti si fanno più spinose.
Presi dal mondo che viaggia velocissimo, che è rumoroso e fatto di luci intermittenti, è facile dimenticarsi come il tempo della lettura possa invece diventare una cassetta degli attrezzi, utile quando ci troviamo ad accompagnare le piccole scoperte del diventare grandi. O ancora per aprire un dialogo quando ci mancano le giuste frasi per affrontarlo.
Come spiegare un corpo che cresce? Con quali termini delineare le conseguenze delle libertà violate – specialmente quando la lingua stessa si rivoluziona ogni pochi mesi introducendo continuamente idiomi incomprensibili? E come tornare, noi per primi, a fantasticare per alleggerire il peso dalle incertezze del presente?
Anche quest’anno Alley Oop stila una lista di spunti, non esaustiva e sicuramente parziale, che offre qualche suggerimento di lettura adatto ai più piccoli. Ma pensato un po’ anche per chi con loro e per loro abbia voglia di fermarsi, di comprendere, di sognare.
“Se un bambino” di Davide Musso e Anna Forlati (SetteNove)
Se un bambino non è come gli altri? Se vede il mondo in un modo diverso? Se è timido?
In poche pagine Musso e Forlati mostrano ai piccoli lettori quanto è preziosa la diversità ed essere individui. Gli autori fanno vedere che si può avanzare gli uni verso gli altri con curiosità, abbandonando pregiudizi superficiali e sommari, per conoscersi meglio. Come fa il libro, si può sempre cambiare prospettiva perché «ogni bambino è un mondo. Diverso. Unico. Prezioso». Il testo è consigliato dai quattro anni.
“Bruno l’astronauta”, “Lina l’esploratrice” di Sabine Ziegelwanger e Flo Staffelmayr. Illustrazioni di Anna Horak. Traduzione in italiano di Chiara Maciocci (SetteNove)
Questo libro, pubblicato con il sostegno del governo austriaco in coppia con il volume gemello “Lina l’esploratrice”, accompagna i piccoli lettori alla scoperta dei corpi maschili e femminili. Nelle sue avventure, Bruno esplora le peculiarità e i mutamenti naturali che caratterizzano la crescita e l’essere piccoli uomini.
Adatti a lettori dai quattro anni in su, i due volumi usano termini appropriati e corretti che aiutano a rispondere con semplicità a domande su alcune naturali funzioni del corpo. Le vicende di Bruno e Lina esplorando alcuni perché, celebrano la diversità, la libertà di presentarsi al mondo come si è, mentre stimolano l’osservazione del corpo che cresce. Conoscere meglio come si è fatti, diventa un un’avventura per imparare a prendersi cura di se stessi oltre i tabù.
“Tutto è difficile prima di diventare facile” di Luca Mazzucchelli. Illustrazioni di Giulia Telli (Giunti Editore)
Tutto è difficile prima di diventare facile di Luca Mazzucchelli è un libro per bambini e bambine che parla di impegno, costanza e fiducia in sé stessi. Attraverso una storia semplice e immediata, racconta la fatica che accompagna ogni nuovo apprendimento. I protagonisti scoprono che sbagliare è parte del percorso. E che la difficoltà iniziale non è un segnale di incapacità, ma di crescita.
Il libro aiuta i più piccoli e piccole a normalizzare la frustrazione e a sviluppare una mentalità orientata al miglioramento. Con parole chiare e rassicuranti, trasmette il valore della perseveranza. È un invito a non arrendersi davanti agli ostacoli. Utile per bambini e bambine, ma anche per gli adulti. Un racconto che semina fiducia nel processo, non solo nel risultato.
“Così come sono”, scritto e illustrato da Hélène Druvert (Franco Cosimo Panini)
Con alette, pop-up, immagini super immersive e testi brevi ma efficaci, questo albo (dal titolo originale “Fille, Garçon”) mostra ai bambini la bellezza delle sfaccettature della vita e, soprattutto, dell’importanza della libertà di espressione. Sfidando gli stereotipi di genere, l’illustratrice francese Druvert dimostra che non ci sono giochi – ma neppure lavori! – da maschi o da femmine, che ci sono famiglie di tanti tipi e che ragazza, o ragazzo, tutti hanno il diritto di dire “no”.
In un solo insegnamento? Mai sentirsi sbagliati.
“Oh-oh! / Forse… / Shh! /”, “Non avere paura piccolo granchio”, “Oh no, George!”, “Brava mamma pinguino” di Chris Haughton. Traduzione in italiano di Chiara Stancati (Lapis)
Ironici e accattivanti, i volumi di Haughton sono un’esplosione di colori e illustrazioni. Bastano pochi tratti e forme monocrome accostate per rendere unici e riconoscibili tutti i personaggi. Il mondo creato da Haughton è fatto di piccole avventure, di piccoli protagonisti: in ogni volumetto gli animaletti imparano, scoprono il mondo e incontrano nuovi amici che, magari, gli possono indicare la via.
Questa collana è da scoprire a partire dai tre anni.
“Vi auguro la democrazia. Dai discorsi del presidente” di Sergio Mattarella, con prefazione di Corrado Augias (DeAgostini)
La democrazia è un fiore da coltivare. Cresce se ce ne prendiamo cura. «Non è una conquista definitiva, va continuamente realizzata, vissuta, consolidata e interpretata perché i tempi mutano, mutano le forme della comunicazione». Attraverso gli estratti dai discorsi del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, i ragazzi dagli otto anni imparano cosa significhi l’impegno civico e perché è importante partecipare alla vita di un Paese. I giovani lettori possono poi capire quanto sia cruciale oggi, poi, difendere la libertà di tutti. E farlo respingendo la violenza, promuovendo la pace e arricchendo le proprie comunità.
«Democrazia è camminare insieme», è responsabilità condivisa, grande o piccolo che sia il contributo apportato da ciascuno.
«Vi auguro, mi auguro, che si sia numerosi in questo cammino».
“A chi lo dici, consigli e strategie per comunicare con rispetto” di Rosy Russo (Parole O-stili)
Un libro per capire l’importanza delle parole. E della necessità, specialmente in questa epoca di grandi divisioni, di comunicare con rispetto ed empatia. Diretto a studenti degli ultimi anni dei cicli primari e delle scuole secondarie di primo grado, “A chi lo dici?” non è solo un testo da leggere. Al suo interno, infatti, propone esercizi e attività specifiche: ogni capitolo presenta uno scambio tra due personaggi, di cui sono però i lettori a dover capire contesto e vicende di contorno. L’obiettivo? Mettersi in ascolto, riflettere e provare a esplorare punti di vista diversi.
Questo volume, aggiunge un tassello al progetto Parole O-Stili, per responsabilizzare ed educare all’uso della Rete, a scegliere le parole più adatte, a promuovere valori e comprendere le conseguenze – anche gravi e profonde – di una comunicazione ostile, superficiale. Non fondata sullo scambio o l’ascolto reciproco.
“Il robot selvaggio” di Peter Brown (Salani)
Crescita, famiglia, amicizia, ma anche il rapporto tra tecnologia e natura sono i temi affrontati nel bestseller di Peter Brown Il robot selvaggio, testo tradotto in 35 lingue e che ha generato due sequel (The Wild Robot Escapes e The Wild Robot Protects), oltre che un adattamento cinematografico di successo (candidato all’Oscar 2025). Il libro segue l’evoluzione di un robot, l’unità Rozzum 7134, soprannominata Roz, che, naufraga inaspettatamente su un’isola remota e tra un’avventura e l’altra impara ad adattarsi a questo nuovo mondo.
Gradualmente Roz costruisce rapporti con gli animali dell’isola e mentre impara a stare al mondo – facendo sue caratteristiche molto umane come gentilezza, amore e sacrificio – i lettori fanno il tifo per lei. Gli adulti ritrovano inoltre nelle sfide di Roz le stesse vissute tra le mura domestiche: dai primi passi alla scoperta del mondo in autonomia. In un momento storico in cui ci confrontiamo quotidianamente con la crescente presenza della tecnologia nella nostra vita, Roz offre inoltre una visione alternativa di come i robot potrebbero integrarsi nel mondo con armonia in futuro.

“Ci vediamo in chat” di Cristina Obber (Piemme-Il battello a vapore)
Anna Chiara è una ragazza che ha tutto, una ragazza della Milano-bene, brava a scuola, bellissima, bella come Taylor Swift. La sua famiglia la capisce e la vizia un po’. Un giorno su Instagram la contatta una ragazza, le fa i complimenti, e da uno scambio casuale subito nasce la confidenza. Anna Chiara si ritrova in trappola, vittima di un adescamento on line e presa da un gioco molto più grande di lei.
Il libro di Cristina Obber “Ci vediamo in chat” offre a ragazze e ragazzi un romanzo avvincente con personaggi in cui viene naturale identificarsi e allo stesso tempo uno strumento per prendere consapevolezza delle situazioni ambigue e pericolose che abbondano sul web. Un adescamento in chat potrebbe davvero capitare a chiunque. È anche un libro per genitori che vogliano comprendere meglio cosa succede ai propri figli quando chiudono la porta della cameretta e si ritrovano, da soli e a volte totalmente inconsapevoli, nella giungla dell’online.
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A chiudere questa lista 2025, sono i consigli di due piccoli appassionati di lettura. Le storie sono da condividere e i libri possono diventare strumenti di connessione tra coetanei, una maniera per conoscersi, scoprire interessi comuni, o comprendersi anche un po’ di più grazie ai suggerimenti degli altri. Hai mai letto questo libro? Sai perché mi è sembrato bello? Domande semplici per iniziare una chiacchierata e diventare (più) amici parlando di mondi immaginati.

“InvestiGators testa o crociera”, scritto e illustrato da John Patrick Green, traduzione in italiano di Clementina Coppini (Tunué)
(Proposta e recensione di Edo, 8 anni)
Una nave da crociera scomparsa in mare. Gli InvestiGators (due alligatori) cercheranno di svelare il mistero.
Un miliardario è il primo sospettato. Un’avventura umoristica e misteriosa in mezzo all’oceano.
Ink Girls (graphic-novel) di Marieke Nijkamp. Illustrazioni di Silvya B.
(Proposta e recensione di Teodora, 10 anni)
Questo fumetto è una favola ambientata in una città che sembra l’Italia di una volta. Rispetto ad altre, tanti dei personaggi sono donne. E tutte sono diversissime! Hanno dei progetti e si impegnano fino in fondo per realizzarli anche se significa andare in prigione per aver raccontato la verità. Mentre cerca di salvare la sua “maestra” Cinzia, apprendista stampatrice, conosce Elena, la figlia della principessa, e Carlotta, una giovane pirata. Le tre diventano amiche e si aiutano a vicenda. Nel racconto le persone cambiano perché si ascoltano tra loro. Così possono correggere quello che non è giusto.
Mi è piaciuto questi libro anche perché le eroine sono ragazze un po’ speciali: una cammina con il bastone. Una è “diversa” da tutti gli altri e non ha amici, anche, vista la sua malattia, deve sempre stare chiusa nel suo castello. Lei però non ha paura e conosce il modo per uscire dal suo giardino quando deve dare una mano alla sua nuova amica. Carlotta, che è un po’ più grande delle altre, invece è da sola. Ma si prende cura degli altri ragazzini della città.
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