Vero Volley: un nuovo anno di sfide, non solo sul campo

Una nuova stagione di nuovi progetti che prendono linfa dagli eccellenti risultati che la pallavolo italiana ha ottenuto a livello internazionale a settembre con la vittoria del mondiale femminile e di quello maschile. «I due ori conquistati dalle azzurre e dagli azzurri vanno valorizzati continuando e migliorando il lavoro fatto finora per la pallavolo italiana. Quesi risultati devono generare valore per l’intero sistema italiano a partire dall’incentivazione della pratica sportiva nelle singole società che operano sul territorio. E’ infatti il lavoro che si fa in ogni palestra che permette poi alla Federazione di poter raccogliere i frutti a livello di Nazionale. Più giovani praticano la pallavolo e più ampio sarà il bacino da cui poter far crescre le campionesse e i campioni di domani» commenta Alessandra Marzari, presidente del Vero Volley. 

Intanto il Vero Volley, che ha vinto il primo titolo nazionale (la Supercoppa) in 81 anni di storia della pallavolo milanese, si prepara a scendere in campo questa sera con Igor Gorgonzola Novara all’Unipol forum di Assago, con fischio di inizio alle ore 20.30, trasmesso in diretta su Rai Sport. Del gruppo “azzurro” laureatosi Campione del Mondo in estate fanno parte diverse giocatrici della Numia Vero Volley: Paola EgonuAnna DanesiEleonora Fersino e Benedetta Sartori.

I numeri testimoniano l’esplosione del volley tricolore: nel 2024, con 356.759 iscritti, la pallavolo è diventata il quarto sport più praticato in Italia. Un incremento di oltre 61mila unità rispetto al periodo pre-Covid, e del 6,1% rispetto al 2023. Nello specifico per il settore femminile, le atlete tra i 6 e i 16 anni sono salite a 188.475, in crescita di oltre 2.700 unità; anche la partecipazione maschile è aumentata, con 48.130 ragazzi tra i 6 e i 15 anni, più di 1.500 in più rispetto all’anno precedente. Una dimostrazione di come la pallavolo sia diventata un fenomeno sociale, ancor prima che sportivo.

Il consorzio

Più di 1300 pallavolisti tesserati, 600 bambini impegnati nel minivolley, 60 società per oltre 9mila atleti inclusi nel mondo Vero Volley. Sono i numeri del Consorzio Vero Volley, che nelle parole della presidente si impegna a mantenere «sempre il proprio impegno nei confronti degli atleti e delle loro famiglie. L’obiettivo è quello di offrire a tutti un’eccellente esperienza sportiva di sicuro beneficio per la crescita dei giovani per dare loro quell’abilità di vita che lo sport ben fatto assicura». Marzani, specializzazione in chirurgia d’urgenza e pronto soccorso, inoltre aggiunge: «La pratica sportiva migliora le skill, riduce i comportamenti a rischio, fa crescere in modo armonioso il fisico e aiuta a combattere l’obesità».

Ispirato alla filosofia “Driven by Values”, Vero Volley rappresenta un’opportunità di crescita per i più giovani, dal minivolley alle formazioni under che hanno il record di quattro titoli italiani maschili conquistati nell’ultima stagione: under 15, 17, 19 e Del Monte Junior League.

Nell’anno d’oro del volley italiano, crescono gli appassionati che riempiono i palazzetti: oltre 12.600 persone all’Unipol Forum di Assago per la partita della squadra femminile contro Conegliano ed i 3.983 appassionati all’Opiquad Arena di Monza in occasione del big-match della squadra maschile contro Perugia. Una media di circa 3mila spettatori a partita.

Combattere il drop out

Un italiano su quattro, secondo i dati Istat dell’ultimo report sulla pratica sportiva in Italia, lo scorso anno ha dichiarato di aver interrotto l’attività fisica continuativa in un certo momento della loro vita. Si tratta di 14 milioni e 600 mila dai 3 anni in su. Il fenomeno del cosiddetto “drop-out sportivo”, sottolinea il rapporto, emerge già in età giovanile: oltre 1,5 milioni di giovani tra i 10 e i 24 anni hanno smesso di praticare sport. L’abbandono riguarda soprattutto le ragazze (21,6%) rispetto ai ragazzi (15,1%), con un’età media di interruzione di 14 anni per le prime e 15 per i secondi.

Le motivazioni sono varie: dalla mancanza di tempo alla perdita d’interesse, passando per lo studio, la pigrizia o, secondo gli esperti, anche la mancanza di strutture. Un quadro che evidenzia la necessità d’interventi mirati, in particolare in ambito scolastico e territoriale, per contrastare l’abbandono precoce e favorire la diffusione di una cultura del movimento, che ha molteplici effetti positivi.

A questo preoccupante quadro si aggiungono i dati riportati nel rapporto Coni 2024 che vedono in Italia, nel confronto con altri Paesi europei, livelli di pratica sportiva tra i più bassi nell’area. In particolare, rispetto a Germania, Francia e Spagna, il nostro Paese presenta un marcato ritardo con riferimento sia alla quota dei cosiddetti “super-sportivi” (che si allenano a ritmo quotidiano) sia alla percentuale di sedentari.

Il Vero Volley che ha costituito e farà da capofila alla “filiera dello sport”, recentemente approvata dalla Regione Lombardia. La filiera diventa, così, una rete di società che cooperano tra loro: le diverse realtà che ne faranno parte potranno accedere a bandi dedicati, destinati a progetti di innovazione, internazionalizzazione, sostenibilità e coesione sociale. In questo modo diventa non solo una catena di realtà, ma anche un vero e proprio strumento di crescita, in grado di trasformare le idee in progetti concreti e sostenibili.

«La filiera è rete viva in cui collaborazione e fiducia diventano i veri motori dello sviluppo. Entrare in questo progetto significa contribuire a generare valore per il territorio: solo unendo idee, risorse e visioni potremo costruire un’economia più innovativa, solida e capace di guardare lontano» commenta Marzari, che sottolinea come nel consorzio Vero Volley la percentuale di drop out sia solo allo 0,1% per «il lavoro pazzesco che si è strutturato attorno agli atleti. C’è un gruppo psicologi, ad esempio, che gira per le squadre per supportare gli allenatori e controllare che ci siano comportamenti adeguati all’ambito sportivo e ai valori del consorzio».

«Secondo i dati Coni, se tra calcio e pallavolo il rapporto per numero di tesserati è di circa 3 a 1, quello del fatturato è enormemente più sbilanciato, se consideriamo i top club, superando talvolta la proporzione di 50 a 1. Perché questo avviene? Noi disperdiamo un valore importante che sono quasi un milione di ragazzi che ogni anno s’iscrivono ai corsi tra federazione ed enti di promozione sportiva e che per 15 anni giocano a pallavolo, dopodiché, intorno ai 20 anni, per vari motivi smettono di giocare e, quindi, talvolta di seguire lo sport anche come semplici tifosi o appassionati» spiega Gianpaolo Martire, direttore Marketing di Vero Volley, aggiungendo: «Una delle ragioni principali di questo abbandono è l’assenza di impianti di prossimità: partecipando a un bando come filiera, anziché come singola realtà, potremmo rendere più efficiente il progetto, per esempio, di ristrutturazione di una palestra scolastica. Un modello di questo tipo genererebbe un importante valore sociale, rendendo la pratica sportiva più sostenibile e accessibile. Lo scopo della filiera è, infatti, quello di generare impatto, permettendo una maggiore sostenibilità, confronto ed innovazione, tramite sinergie, che possano massimizzare il Social ROI, il ritorno sociale dell’investimento, andando così oltre la semplice dimensione finanziaria».

Progetti sostenibili

Sostenibilità economica, nuovi modelli di ricavi, impatto sociale dello sport sono alcuni dei temi su cui il consorzio si confronta con media e istituzioni per costruire un futuro più solido a favore di tutti.

«Dopo gli ultimi risultati delle Nazionali sarebbe maturo il tempo per organizzare gli stati generali della pallavolo in Italia, nell’ambito dei quali si possano confrontare squadre, aziende e associazioni per poter analizzare la realtà sportiva del nostro Paese da diversi punti di vista. Solo così si può lavorare alla sostenibilità di questo sport con accordi con associazioni, sistemazione di piccoli impianti di prossimità e altre iniziative sul territorio. Le società al momento sono da sole nella gestione degli impianti e nella burocrazia dell’assegnazione delle palestre, ad esempio» spiega Marzari, che prosegue: «Servono anche investimenti. Noi a Monza abbiamo fatto accordi per sistemare le palestre e far crescere il numero di società e quindi di tesserati».

Al proprio fianco Vero Volley può contare su una serie di partner che sostengono il progetto come Freddy sponsor tecnico, fra questi storicamente Banco Bpm: «È un grande orgoglio accogliere Vero Volley anche quest’anno. Sono contento che sia ancora in Banco BPM; la partnership che ci lega va avanti da diverso tempo e abbiamo visto da vicino crescere questa società sempre di più. Non vediamo l’ora di continuare insieme questo bellissimo percorso» ha commentato Giuseppe Castagna, amministratore delegato del gruppo bancario, in occasione della presentazione della prima squadra femminile presso la sede della banca a Milano. Mentre Fabio Pugini, amministratore delegato e direttore generale di Numia, sponsor ufficiale della squadra femminile ha sottolineato: «Voglio ringraziare la presidente per quello che fa e che farà insieme a noi; grazie anche a Gianpaolo per il supporto costante in questo percorso e grazie soprattutto alle ragazze. Abbiamo scelto di lavorare con loro per i messaggi che trasmettono, in maniera esplicita ed implicita. Un ultimo momento lo dedico alle campionesse del mondo, alle quali faccio i complimenti: ci hanno regalato un’emozione e ci hanno fatto sentire speciali».

La presidente, che ha una progettualità concreta e visione per il futuro, chiosa: «La vittoria alle Olimpiadi ci ha permesso di aumentare notevolmente la fan base, trovare sponsor di rilievo e aiutare la sostenibilità. I due ori ai mondiali potrebbero fare da traino allo stesso modo, perché ci sono atleti che per talento e personalità sono davvero carismatici. Il messaggio che voglio lasciare è impegnamoci tutti a generare valore da questi risultati ottenuti sul campo».

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