
Amato, odiato eppure onnipresente: il corpo non è una semplice superficie. Ma la storia e lo spazio interiore di ogni persona.
Rispettarlo significa accettarlo e prendersene cura, a partire dalle parole che si scelgono per raccontarlo. È questo il tema al centro del Manifesto #BodyNeutrality, presentato in occasione della giornata mondiale della salute mentale, da TikTok Italia, Parole O_Stili e polizia postale. Strutturata come una semplice ed efficace guida, il manifesto invita a diffondere un linguaggio consapevole, inclusivo e libero da stereotipi e giudizi sui corpi. In linea con i suoi obiettivi divulgativi, l’iniziativa è stata annunciata a Roma, nel truck “Una vita da social” della polizia postale, allestito in piazza della Cancelleria e aperto a istituzioni, creator, scuole superiori e cittadini e cittadine.
Da cinque anni ottobre è per TikTok il mese dedicato al benessere mentale, con campagne sia dentro che fuori dall’app. Quest’anno il focus è su body neutrality: un approccio al corpo che mira a una prospettiva di neutralità, suggerendo di non amarlo o odiarlo, ma di accettarlo concentrandosi sulle sue funzioni piuttosto che sul suo aspetto estetico.
Il tema è particolarmente sentito dalla community di TikTok: la piattaforma può veicolare modelli ma soprattutto dare gli strumenti per creare nuove consapevolezze. «La rete può essere un posto bellissimo, ma dipende da noi – spiega ad Alley Oop Rosy Russo, presidente di Parole O_Stili – Il manifesto non è solo una guida, ma un invito a trasformare la rete in uno spazio dove ogni corpo possa essere accolto: se riconosciamo che il nostro corpo contiene le nostre esperienze, limiti e ferite incluse, non avremo problemi a incontrare i corpi delle altre persone e a non giudicarli».
Benessere, originalità, dimensione e you: i quattro principi chiave in “Body”
Sviluppato da Parole O_Stili – fondata con l’obiettivo di promuovere una comunicazione responsabile dentro e fuori la rete – in collaborazione con TikTok Italia e polizia postale, il documento si fonda su quattro principi chiave racchiusi nella parola “body”: benessere, originalità, dimensione e you (tu).
L’iniziale di ogni parola rimanda a un concetto specifico. Il “benessere”, spiega Russo, fa riferimento al fatto che il «corpo è casa, non vetrina: alcune volte ci puoi stare meglio, altre peggio. Ma rimane la tua casa e la tua storia». L’originalità, invece, invita ad apprezzare l’unicità e irripetibilità di ogni corpo: «Nessuna tecnologia piò copiarlo, si legge nel manifesto. Un riconoscimento che vale nel mondo virtuale, come nella vita reale: la “dimensione”, nella parola “body”, racconta che il corpo è soprattutto profondità e riconoscerla significa andare oltre lo sguardo rapido che si poggia sullo schermo e dare tempo e attenzione a ciò che è vivo. A chiudere la parola body, l’importante “you” finale: un invito ad accettarsi prima di ogni approvazione esterna. «Il primo like è il tuo – riporta il manifesto – Solo tu puoi scegliere come parlare di te, come mostrarti, come raccontare il tuo corpo».
Per rendere efficaci i messaggi del manifesto serve intervenire sulle giovani generazioni – che rappresentano la maggior parte della community di TikTok – ma anche sugli adulti: «È necessario un lavoro di educazione e di accompagnamento non solo per i più piccoli. Ma anche moltissimo per gli adulti – dice Russo ad Alley Oop – Se oggi i ragazzi e le ragazze sono in difficoltà è perché non hanno dei modelli credibili. Per questo bisogna lavorare anche sulle consapevolezze dei grandi: i loro figli o nipoti abitano la rete in un certo modo e per questo devono assolutamente conoscerla».
La forza della community, BigMama: «Ho vissuto una vita da grassofobica»
Per diffondere il messaggio alla sua community italiana – che oggi in Italia conta 23,9 milioni di utenti mensili – TikTok ha coinvolto creator come Lara Speranza, Alessia Conte, Andrea Verde e Francesco Alioto, insieme all’artista BigMama, che hanno condiviso il loro punto di vista sul tema della body neutrality. Le loro testimonianze, intime e autentiche, si trasformano in racconti capaci di ispirare e accrescere la consapevolezza, contribuendo a rendere la conversazione online più inclusiva e rispettosa. «Ho vissuto una vita da grassofobica – racconta BigMama – Ho sempre avuto paura di ingrassare e del mio riflesso allo specchio. Ma stare bene con il proprio corpo è un percorso che dura per tutta la vita. Interrogatevi di più su dove sia il vero problema e, se potete, indagate andando in terapia».
Corpo e salute mentale sono strettamente correlati: «I messaggi dominanti che arrivano dalla società sono quelli legati alla conformità: dobbiamo essere tutte delle clean girl o clean boy, mangiare sano, andare in palestra. Fino a qualche anno fa il tema del corpo era molto di moda e i brand cercavano corpi definiti non conformi: adesso stiamo facendo dei passi indietro» sottolinea la cantautrice che, oltre a parlare del tema attraverso i suoi social, lancia un invito: «La promozione di messaggi importanti, come la body neutrality e la body positivity, devono essere al centro del dibattito. Non dobbiamo avere paura di parlarne perché ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha avuto problemi con il suo corpo».
Salute mentale e body neutrality, uno spazio dedicato su TikTok
Nel corso di tutto il mese di ottobre, TikTok dedicherà uno spazio speciale a #SaluteMentale e al Manifesto #BodyNeutrality: una sezione in-app che raccoglierà contenuti educativi, video e storie personali, ma anche strumenti pratici per il benessere digitale con consigli utili per affrontare le sfide della vita online in modo sicuro.
«Prendiamo molto sul serio il tema della sicurezza e, per garantirla, abbiamo bisogno di una infrastruttura importante che si basa su tre pilastri fondamentali: proteggere, responsabilizzare e imparare» spiega Luana Lavecchia, responsabile relazioni istituzionali TikTok Italia e Grecia. Da questo presupposto si muove la moderazione dei contenuti dannosi ma anche l’ascolto della community: «Il cambiamento nasce dalle parole. Ogni giorno, su TikTok, si intrecciano voci e storie: è ascoltando la nostra community e lasciandoci ispirare dalle conversazioni autentiche attorno alla body neutrality che il Manifesto ha preso vita – aggiunge Lavecchia – Vogliamo trasformare tutto questo in un’azione concreta, raccontando i corpi — i nostri e quelli degli altri — affinché siano iberi di esprimersi senza catene né vincoli».
«Il linguaggio è una responsabilità collettiva», un lavoro sinergico tra cultura e istituzioni
Il manifesto rappresenta una chiamata all’appello: bisogna agire insieme per sottolineare l’esigenza di un linguaggio rispettoso online. La collaborazione con la polizia postale si muove in questa direzione: «I divieti non mi hanno mai convinto – spiega ad Alley Oop Barbara Strappato, dirigente della Polizia di Stato e direttrice della prima divisione del servizio Polizia Postale e per la sicurezza cibernetica – C’è bisogno della moderazione della piattaforma, che c’è, ma anche della collaborazione di tutti: se tutta la community segnala i contenuti non corretti o addirittura diffamatori, le voci diventano più potenti: dobbiamo prendere tutti in carico la necessità di far circolare in rete un linguaggio corretto. È una responsabilità collettiva».
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