Un calo generalizzato degli omicidi, una flessione meno netta per le vittime donne e un dato allarmante: il netto aumento di vittime e autori minorenni. Lo spaccato del rapporto sugli omicidi volontari consumati in Italia, stilato dal Servizio analisi criminale del ministero dell’Interno, raccoglie i dati del decennio 2015 – 2024, focalizzandosi poi sull’analisi del biennio 2023 – 2024. Il numero degli omicidi volontari consumati è diminuito del 33% in 10 anni e nel solo 2024 si registra un decremento del 6% rispetto al 2023. Se guardiamo alle donne uccise, al decremento del totale generale degli omicidi corrisponde una flessione del 38% per gli uomini e del 22% per le donne. Nel 2024 l’incidenza delle vittime minorenni è del 7%, quasi raddoppiata rispetto all’anno prima, quella degli autori minorenni è all’11%, quasi triplicata.
Diminuiscono gli omicidi con vittime uomini, meno quelli con vittime donne
Nell’arco dell’ultimo decennio, si legge nel report, il numero degli omicidi volontari consumati è diminuito del 33%: dai 475 eventi verificatisi nel 2015, si è passati ai 319 casi censiti nel 2024. In questo ultimo anno, in particolare, si registra un decremento del 6% rispetto al 2023. Il tasso di omicidi è di 0,54 vittime per 100mila abitanti. A un trend in costante decremento, che fa registrare il valore più basso nel 2020 (anno caratterizzato dall’emergenza legata alla pandemia da Covid19), seguono una fase di incremento nel triennio successivo e una nuova decisa decrescita nell’ultimo anno (2024), con 319 casi a fronte dei 340 dell’anno precedente (-6%).
Se guardiamo al genere della vittima, emerge che al decremento del totale generale degli omicidi corrisponde una flessione del 38% per gli uomini e del 22% per le donne. Nello specifico, mentre il trend dei casi con vittime maschili rispecchia sostanzialmente le variazioni dell’andamento del totale degli omicidi, gli eventi con vittime femminili procedono con una linea tendenzialmente autonoma, altalenante e più piatta, ma con un’evidente diminuzione nell’ultimo biennio. Nel 2024, rispetto all’anno precedente, gli omicidi fanno registrare una flessione del 6%, rispettivamente del 6,36% per le vittime di genere maschile e del 5,8% per quelle di genere femminile.
I numeri di gennaio 2025
I dati pubblicati oggi non forniscono però nessuna indicazione rispetto alla relazione tra vittima e autore di violenza, uno degli elementi necessari per definire femminicidio l’omicidio di una donna. L’Anticrimine, fino al 2024, pubblicava un rapporto settimanale sugli omicidi volontari con un focus sulla violenza di genere. Dal 2025, invece, i dati saranno pubblicati mensilmente e non più settimanalmente, «per ragioni legate al consolidamento del dato stesso» e quindi con l’obiettivo di ottenere dati più solidi e meno volatili, come spiegato informalmente da fonti del ministero. L’ultimo rapporto mensile, dunque, è quello pubblicato il 3 febbraio scorso, che riferisce i dati del gennaio 2025, che mostrano un trend che conferma il generale rallentamento degli ultimi 10 anni. Guardando però allo spaccato che prende in considerazione non solo il genere delle vittime ma anche il rapporto con l’autore di violenza (se cioè il reato è stato compiuto in ambito familiare/affettivo e se, in questa fattispecie, l’autore è o meno partner o ex partner della vittima) emerge dai numeri degli ultimo tre anni (2022-2024) la netta e costante prevalenza di vittime di genere femminile negli omicidi volontari commessi da partner o ex partner delle vittime.
Boom di minori autori di reato, raddoppiano le vittime under 18 nel biennio
Guardando alle vittime e considerando le fasce di età, quello che colpisce l’attenzione è il quasi raddoppio dell’incidenza delle vittime minorenni (nel 2023 era del 4% e passa al 7%). L’incidenza degli autori minori dei 18 anni si attesta invece all’11% nel 2024, in netto aumento rispetto al 2023, allorché i minori responsabili di omicidio erano stati il 4% del totale. Analizzando nel dettaglio le singole fasce di età con riferimento al rapporto vittima/autore, nel biennio in esame, le vittime minori di 18 anni sono state uccise prevalentemente da autori di età compresa tra i 18 e i 40 anni (nel 2023 nel 53% dei casi e nel 2024 nel 56%); seguono gli autori della fascia 41-64 anni, con valori sostanzialmente sovrapponibili nel biennio in esame (27% nel 2023 e 26% nel 2024). I casi con autore minore, infine, si attestano al 13% nel 2023 e al 18% nel 2024.
La maggior parte delle vittime ha un’età compresa tra 41 e 64 anni (35%); seguono quelle di età compresa tra 18 e 40 anni (33%), mentre le vittime di età pari o superiore ai 65 anni rappresentano il 25%. L’analisi degli omicidi sotto il profilo degli autori evidenzia che nel 2023 il 40% aveva un’età compresa tra 41 e 64 anni, fascia d’età che, nel 2024, scende al 33%, di poco inferiore a quella tra 18 e 40 anni (34%). Sostanzialmente invariata, nel biennio (21% nel 2023 e 22% nel 2024), è la percentuale di autori con un’età uguale o superiore ai 65 anni.
Autori e vittime di omicidio volontario in prevalenza di nazionalità italiana
Andando a considerare la nazionalità delle vittime, netta è la prevalenza delle vittime italiane, che mostrano valori intorno al 75% in entrambi i periodi, mentre quelle con diversa cittadinanza si attestano al 25%, sebbene gli stranieri rappresentino solo il 9% circa della popolazione residente. Esaminando la cittadinanza degli autori di violenza, anche qui emerge la prevalenza degli italiani che si attestano al 68% nel 2023 e salgono al 73% nel 2024. Nel caso di vittime minori di 18 anni, gli autori di omicidio nel 2023 vedono italiani e stranieri attestarsi intorno al 50% (53% gli italiani e 47% gli stranieri), mentre nel 2024 gli autori di nazionalità italiana raggiungono il 79%.
Liti che degenerano e prevalenza di armi bianche
Gli omicidi del biennio 2023-2024 risultano essersi verificati, nella maggior parte dei casi, al culmine di una lite degenerata; nel 2024, in particolare, ciò è avvenuto nel 49% dei casi, a fronte del 45% del 2023. Gli omicidi in cui, invece, l’autore risulta aver agito per motivi passionali, si attestano, per il 2024, al 5%, in diminuzione rispetto al 2023, in cui avevano rappresentato l’11% del totale. Nel biennio resta invece invariata la percentuale del movente pietatis causa (3%), ovvero di quegli eventi commessi con sentimenti di compassione e di pietà da un familiare, solitamente un coniuge o un compagno che, spesso a sua volta in una condizione di vulnerabilità e solitudine, pone fine alla propria esistenza; sono i casi spesso definiti episodi di “omicidio-suicidio”.
Infine, rispetto al modus operandi, nel 2024, così come nell’anno precedente, si rivela preminente l’uso di armi improprie e/o armi bianche (133 casi nel 2024 a fronte dei 156 nel 2023), mentre le armi da fuoco risultano utilizzate in 98 casi nel 2024 e 101 nel 2023. Seguono le aggressioni (45 omicidi nel 2024 a fronte di 53 nel 2023) e l’asfissia/soffocamento/strangolamento (37 casi a fronte dei 26 del 2023). Risultano, infine, 6 gli omicidi volontari consumati tramite avvelenamento registrati nel 2024, a fronte dei 4 del 2023.
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