Eleonora Toci aveva 24 anni, viveva in provincia di Caserta, è stata strangolata e uccisa dal marito, lascia due bambini di 4 e 6 anni. Celeste Rita Palmieri, 56 anni, è stata uccisa a colpi di pistola dall’ex compagno Mario Furio. Aurora aveva solo 13 anni, a farla cadere giù da un palazzo un 15enne. Queste sono solo tre, delle 96 donne uccise dall’inizio dell’anno. Tra loro, 82 sono morte in ambito familiare o affettivo, 51 per mano del partner o ex partner. Le donne, se muoiono, muoiono soprattutto in ambito familiare, non cambia anno dopo anno la terribile fotografia, come testimoniano i dati del Viminale. E le donne scendono in piazza, sabato 9 novembre.
La rete dei centri antiviolenza, Donne in Rete contro la violenza, lancia un appello alle cittadine e ai cittadini che vogliono affiancare le organizzazioni della Rete nazionale antiviolenza nella manifestazione diffusa, che si terrà da nord a sud sabato 9 novembre in numerose città italiane.
“Stanche di piangere le nostre sorelle. Le vostre promesse non ci bastano più”: è questo uno dei messaggi che questa iniziativa della Rete D.i.Re porterà nelle piazze, nelle strade che verranno occupate da cortei, flash mob, sit-in, diffusione di comunicazione e informazioni.
«Diciamo e urliamo ‘le vostre promesse non ci bastano più’, per inchiodare all’assunzione di responsabilità chi ha il dovere di assicurare e difendere il diritto di vivere di tutte le donne. Abbiamo sotto gli occhi una mattanza che nessuno sta affrontando» dichiara Antonella Veltri, presidente D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza.. «Parlare di violenza alle donne significa riconoscere che ci sono diritti violati, soprusi quotidiani, comportamenti che escludono le donne dalla vita pubblica, giovanissimi uomini che tolgono la vita a giovanissime donne. E lo Stato che cosa sta facendo? Senza una forte, capillare e continuativa attività di prevenzione, la punizione ha dimostrato che non funziona. E i numeri ce lo stanno dimostrando, quasi ogni giorno» continua Veltri. «Ancora una volta, vogliamo far sapere a tutte le donne che noi ci siamo, sempre. E alle istituzioni, alla società, agli uomini violenti chiediamo: quante donne ancora?» conclude la presidente.
Tutte le informazioni sulle attività organizzate e le città coinvolte saranno aggiornate sui canali social di D.i.Re – donne in Rete contro la violenza.
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Se stai subendo stalking, violenza verbale o psicologica, violenza fisica puoi chiamare per avere aiuto o anche solo per chiedere un consiglio il 1522 (il numero è gratuito anche dai cellulari). Se preferisci, puoi chattare con le operatrici direttamente da qui.
Puoi rivolgerti a uno dei numerosi centri antiviolenza sul territorio nazionale, dove potrai trovare ascolto, consigli pratici e una rete di supporto concreto. La lista dei centri aderenti alla rete D.i.Re è qui.
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