Ero un bullo, la storia di Daniel Zaccaro arriva a teatro

Diventa uno spettacolo teatrale “Ero un bullo”, la vera storia di Daniel Zaccaro, libro scritto da Andrea Franzoso e pubblicato da DeAgostini. Lo spettacolo, prodotto da fondazione Aida in collaborazione con l’assessorato all’istruzione e la settima circoscrizione del comune di Verona, debutterà il 19 giugno alle ore 21 al Cinema Teatro nuovo San Michele di Verona. “Magari lì fuori c’è qualche ragazzo o qualche ragazza che può leggere la sua vita attraverso la mia storia e sentirsi meno solo. Nella vita non esiste un copione già scritto. Fino all’ultimo puoi decidere di cambiare il finale”, le parole di Daniel Zaccaro, ragazzo con un passato al  carcere minorile Beccaria di Milano e nella comunità Kairòs di Vimodrone.

La storia di Daniel

Daniel vive a Quarto Oggiaro, alla periferia di Milano e cresce nei cortili delle case popolari. Alle medie è un bullo temuto da tutti, carico di rabbia e aggressività, sente che l’unico modo per guadagnarsi il rispetto è incutere paura. È considerato un ragazzo perduto, irrecuperabile. Finisce al Beccaria. A segnare la svolta, l’incontro con il cappellano del carcere minorile don Claudio Burgio. Daniel viene affidato alla sua comunità che ha un motto, scritto all’ingresso sul cancello: «Non esistono ragazzi cattivi».

Di Daniel si prende cura anche una professoressa di lettere in pensione, Fiorella, che fa la volontaria in carcere. Riprende gli studi che aveva interrotto, si diploma, decide di iscriversi all’università e a febbraio 2020 si laurea in Scienze dell’educazione all’Università Cattolica a Milano. A festeggiarlo anche la pm che lo aveva fatto condannare: «Questa è una grande vittoria di tutti noi», dice la magistrata il girono della laurea. Oggi Daniel fa l’educatore alla comunità Kayrós di Milano, va nelle scuole a parlare ai ragazzi, a portare la sua testimonianza.

Lo spettacolo teatrale

Lo spettacolo “Ero un bullo”, con la regia di Lucia Messina, è rivolto ai ragazzi della scuola di secondo grado, alle famiglie, agli insegnanti, agli educatori e a tutti coloro che credono che non sia mai troppo tardi per ricominciare, magari proprio a partire dai nostri errori e fallimenti, si legge nel comunicato di presentazione.

«Nessuno avrebbe scommesso un centesimo su Daniel», spiega Franzoso.  E invece, quello che sembrava un destino già scritto, prende una piega inaspettata dopo che Daniel incontra degli adulti credibili, dei punti di riferimento. Nello spettacolo e nel libro vengono affrontati temi di stretta attualità: bullismo, devianza giovanile, baby gang, dispersione scolastica, con una chiamata all’azione per gli adulti: che esempio diamo ai nostri ragazzi, come possiamo intervenire, che fare e che cosa non fare? «Una vicenda di personaggi funzionali e disfunzionali e di colori emozionali, con le canzoni rap che fanno da colonna sonora a inciampi e risalite», precisa la regista Lucia Messina.

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